Nel trading sia che si tratti di forex, di azioni di borsa, indici o altro, le notizie economiche svolgono un ruolo fondamentale in quanto possono influire notevolmente sui prezzi dei diversi asset. In questo articolo vediamo come influiscono i dati macroeconomici nel trading.
Dati macroeconomici nel trading
I dati macroeconomici sono utili per misurare lo stato di salute di una nazione e nelle opzioni binarie vengono utilizzati per prevedere il rafforzamento o l’indebolimento di un determinato asset.
I dati macroeconomici che vengono pubblicati da banche centrali o autorità finanziarie, possono rinforzare, invertire o aiutare ad identificare una tendenza di mercato di un determinato asset. Per questo motivo i trader utilizzano i dati macroeconomici per prevedere la direzione che i principali asset possono intraprendere nel breve, medio o lungo termine.
Sicuramente avrai sentito parlare di indicatori economici. Si tratta di dati statistici misurati in un determinato arco di tempo con lo scopo di fornire le stime di crescita per i mesi successivi.
Lo studio della macroeconomia è utilizzato per l’analisi fondamentale dai trader e non solo in quanto ma vengono considerati dai governi nazionali per prendere decisioni di politica economica.
I dati macroeconomici vengono pubblicati in un calendario economico e all’interno del portale di Doveinvestire.com è presente un calendario economico sempre aggiornato in tempo reale dove è possibile seguire i cambiamenti delle condizioni di mercato e costruire la strategia di trading e non solo.
Nel calendario economico sono pubblicati i dati di indicatori di mercato in tempo reale ed illustra il loro possibile effetto sul mercato a seconda dei loro esiti.
Indicatori più importanti nel calendario economico
In seguito trovi una descrizione di tutti gli indicatori più importanti presenti nel calendario economico:
APICS Business Outlook Index
L’indice APICS è un sondaggio mensile di imprese manifatturiere che indica le tendenze della produzione. Un livello dell’indice pari a 50, segnala che vi è stata crescita zero nel settore manifatturiero. Ogni ulteriore avanzamento di 10 punti oltre il segno di 50 punti riflette una crescita della produzione pari al 4%.
Balance of Trade (BOT)
La Bilancia commerciale, è un valore dato dalla sottrazione del numero delle importazioni dal numero di esportazioni. Un valore in attivo si verifica quando le esportazioni del Paese in questione sono superiori alle importazioni, mentre lo scenario inverso è conosciuto come Deficit commerciale. In un’economia debole, un bilancio commerciale in attivo può essere vantaggioso, in quanto crea posti di lavoro, tuttavia, in un’economia forte, un Deficit commerciale, può condurre a prezzi più competitivi e abbassare l’inflazione. La Bilancia commerciale ha un forte impatto su PIL, sulle valute, sull’inflazione e sull’occupazione. Il Dipartimento del Commercio statunitense pubblica i risultati ogni mese e trimestre
Business Inventory Report
I valori delle scorte aziendali sono segnalati dal Dipartimento del Commercio statunitense. Essi mostrano quante scorte sono state acquistate e, quindi, indica il volume delle vendite. Se una società è sempre ben rifornita di scorte, allora questo indica alte vendite ed è un segno positivo per l’economia. Il fatto di non acquistare scorte indica che un’azienda non si sta rifornendo e, quindi, indica un basso volume delle vendite.
Construction Spending Report
Il rapporto sulle spese per le costruzioni è pubblicato dal Dipartimento del Commercio statunitense su base mensile. Questo rapporto misura la quantità di nuove costruzioni residenziali e commerciali sia nel settore pubblico che in quello privato, ed è considerato un buon indicatore per il rapporto sul PIL, il quale incorpora i nuovi dati relativi agli investimenti per la costruzione di immobili.
Chain Store Sales Report
Questo rapporto indica il volume delle vendite delle catene di negozi statunitensi. Ogni mese, le cifre si presentano come una variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Queste cifre rappresentano circa il 10% di tutte le vendite al dettaglio e indicano le tendenze dei livelli di spesa dei consumatori.
Consumer Confidence Index (CCI)
Il Conference Board è un rinomato gruppo non-profit che pubblica l’indice di fiducia dei consumatori (CCI). Il CCI osserva il potere d’acquisto, la stabilità finanziaria e la fiducia nell’economia del consumatore medio attraverso la rilevazione mensile su oltre 5.000 famiglie. Un consumatore fiducioso farà acquisti di valore più elevato, in quanto si sente rassicurato circa il futuro della sua situazione economica. Il rapporto può effettivamente influenzare il mercato, in quanto un pubblico fiducioso, anche in periodi di crescita lenta, può rendere gli investitori più propensi ad acquistare azioni.
Consumer Price Index (CPI)
L’Indice dei prezzi al consumo (CPI) è uno dei singoli indicatori di mercato più influenti. Questo indicatore riflette i prezzi attuali di un insieme costante di prodotti che i consumatori utilizzano in media su base giornaliera, come il latte e il dentifricio. Il CPI segnala l’andamento dell’inflazione negli Stati Uniti e può influenzare fortemente i movimenti dei mercati di prodotti a reddito fisso e azionari.
Durable Goods Orders
Il rapporto sugli ordini dei beni durevoli si riferisce agli ordini per i prodotti acquistati a prezzi più elevati e destinati all’industria, come l’acciaio grezzo, macchinari pesanti a controllo numerico, carri armati e aerei. Questo è un indicatore di mercato significativo, in quanto un’impresa investirà esclusivamente in tali beni costosi quando è sicura della salute sua e dell’economia in generale. Un grosso ordine in un singolo settore può influire drasticamente sui risultati per mesi e mesi, per cui alcune versioni non includono gli ordini settoriali specifici, come quelli relativi alla difesa e/o il trasporto. Confrontando gli ordini di beni durevoli nell’arco di un intero anno con quelli dell’anno precedente questo indicatore è il mezzo più affidabile di valutazione dei risultati, i quali forniscono a loro volta un solido indicatore del tasso di crescita del PIL, che viene valutato anche sulla base di dati annuali.
Existing Home Sales
Questo rapporto indica il volume delle case esistenti rivendute ogni mese (limitandosi a fornire il volume delle case esistenti ed escludendo quello delle case di nuova costruzione). Tali vendite sono un buon indicatore della salute economica del Paese, in quanto l’acquisto di una casa è un segnale di fiducia da parte degli acquirenti nei confronti della stabilità dell’economia.
Factory Orders
Questo rapporto indica gli ordini di fabbrica per tutti i beni, durevoli e non durevoli, segnalando il livello di crescita della produzione e fabbricazione. Questo rapporto è pubblicato mensilmente dal Dipartimento del Commercio statunitense, Census Bureau. Gli ordini di fabbrica indicano la capacità produttiva del Paese, mostrando se il numero di nuovi ordini è in aumento o in diminuzione, se gli ordini non vengono evasi, quante spedizioni vengono effettuate e il livello delle scorte in magazzino destinate alla produzione futura.
Gross Domestic Product (GDP)
Di tutti gli indicatori di mercato, il PIL è probabilmente l’indicatore più importante, in quanto riflette la salute economica di un Paese, mostrando il suo tasso di crescita. Le statistiche mensili pubblicate mostrano risultati economici, ma il PIL è misurato ogni anno, mostrando il valore totale di mercato di tutti i beni e servizi che il Paese ha prodotto nel corso dell’ultimo anno. Questo indicatore misura la Bilancia commerciale (esportazioni meno importazioni), gli acquisti da parte di individui privati ed enti pubblici e gli eventuali investimenti. Tre sono le versioni del rapporto sul PIL che vengono pubblicate: un rapporto di anticipo, un rapporto preliminare il mese successivo e, per ultimo, il rapporto finale, pubblicato un mese più tardi. Eventuali discrepanze significative di questi numeri possono influire sull’andamento dei mercati. Il rapporto presenta i risultati in due formati diversi. Uno è il PIL attuale in dollari, il quale indica il valore di mercato dei beni e servizi prodotti nel corso dell’anno, in base alle tariffe attuali. L’altro è il PIL costante in dollari, o PIL reale, il quale calcola la quantità di beni e servizi che compongono il risultato economico dell’anno. Questo rapporto converte i risultati in un valore standard del dollaro permanente, che consente di confrontare la situazione tra alcuni anni, senza dover prendere in considerazione fattori come l’inflazione.
IFO Business Climate Index (Germania)
L’FO Business Climate Index è un indicatore di mercato relativo all’economia tedesca pubblicato su base mensile dall’IFO Institute for Economic Research, il quale effettua un sondaggio su oltre 7.000 imprese attive nel settore manifatturiero, delle costruzioni, del commercio all’ingrosso e al dettaglio. Il rapporto chiede alle imprese sparse in tutto il paese il loro parere circa il clima economico corrente (buono, soddisfacente, scarso) e le loro previsioni per i prossimi 6 mesi (più favorevole, invariato, meno favorevole).
Import & Export Price Indices
Gli indici dei prezzi relativi alle importazioni e alle esportazioni sono pubblicati mensilmente dall’US Department of Labor, il Bureau of Labor Statistics. L’indice dei prezzi delle importazioni misura le variazioni dei prezzi dei prodotti manufatti, così come i cambiamenti dei prezzi dei prodotti agricoli e minerari acquistati dagli Stati Uniti, mentre quello dei prezzi delle esportazioni misura i cambiamenti di tali prodotti venduti all’estero. Tali indici sono un buon indicatore del valore della moneta e della forza del mercato, in quanto tracciano l’ascesa e il crollo degli scambi di prodotti scambiati a livello internazionale, che si verificano a seguito di variazioni del valore del dollaro e del mercato globale dei vari prodotti.
Management Report (ISM)
L’Institute for Supply Management è una organizzazione non-profit che si occupa del settore della gestione e acquisti delle forniture. Questa organizzazione pubblica rapporti mensili che illustrano l’andamento economico sia delle industrie manifatturiere sia di quelle non manifatturiere.
Jobless Claims Report
Il rapporto relativo alle richieste di sussidi di disoccupazione indica il numero di coloro che hanno presentato la richiesta del sussidio di disoccupazione. Il rapporto segnala la salute del mercato del lavoro e dell’economia nel suo complesso. Un tasso maggiore di disoccupazione significa meno potere d’acquisto per alimentare l’economia.
Money Supply/Monetary Aggregates
L’offerta di moneta è la quantità di denaro e altre forme di liquidità che circolano nell’economia. Più denaro è in circolazione, maggiori sono i livelli di occupazione, inflazione e produzione.
New Home Sales
Questo rapporto si riferisce al volume delle vendite di case di nuova costruzione ogni mese. Tali vendite sono un buon indicatore della crescita economica del Paese e hanno un impatto positivo sul settore delle costruzioni e altre industrie connesse.
Non-Farm Payrolls
Il Non-Farm Payrolls è un rapporto che viene pubblicato dall’US Bureau of Labor Statistics, e serve come buon indicatore per lo sviluppo economico. Le statistiche mostrano il numero di adulti in età lavorativa che sono impiegati in ogni professione. Il rapporto copre circa l’80% della forza lavoro nazionale e non include varie organizzazioni non-profit, lavoratori dipendenti governativi, collaboratori domestici e i lavoratori agricoli.
Philadelphia Fed Survey
Il Philadelphia Fed Survey dà ogni mese un’occhiata alle imprese attive nel settore manifatturiero del terzo Federal Reserve District (Philadelphia, Pennsylvania, Delaware orientale, e New Jersey meridionale). L’indagine offre una prima indicazione delle condizioni delle aziende, dei prezzi e dei livelli occupazionali relativi all’industria manifatturiera, fornendo un anticipo dei rapporti più ampi sulla produzione, come l’ISM Index.
Purchasing Managers Index (PMI)
Il PMI indica la forza economica del settore manifatturiero, tenendo conto delle statistiche sull’occupazione, livelli di magazzino, consegne e produzione. Un livello di indice pari a 50 punti, segnala che non vi è stata alcuna crescita della produzione. Ogni aumento oltre i 50 punti riflette una crescita, mentre sotto tale soglia significa un rallentamento produttivo. Fa parte della pubblicazione dell’ISM.
Producer Price Index (PPI)
Il PPI osserva i prezzi attuali di un insieme costante di beni e servizi venduti dai produttori grossisti e fabbricanti, comprese le materie prime, beni intermedi e prodotti finiti. Il Producer Price Index è come il Consumer Price Index, in quanto è un forte indicatore del trend dell’inflazione negli Stati Uniti, eccezion fatta per quanto riguarda i venditori di prodotti all’ingrosso, in contrapposizione agli acquirenti di beni di consumo.
Retail Prices Index (RPI)
Misurato sia su base mensile che annuale, l’RPI osserva i prezzi di vendita di tutti i beni e servizi, dai prezzi del gas agli alloggi, dai prezzi dei prodotti alimentari a quelli per i viaggi e per i casalinghi. Serve come forte indicatore delle variazioni del tasso di inflazione e viene utilizzato per valutare i necessari adeguamenti richiesti per i salari, pensioni e indennità fiscali, che sono indicizzati all’inflazione.
Unemployment Rate
Il tasso di disoccupazione si riferisce alla percentuale della forza lavoro che è disoccupata ed è uno dei principali indicatori di mercato, in quanto segnala la forza dell’economia. Più elevato è il tasso di disoccupazione, peggiore è lo stato dell’economia. Un tasso particolarmente elevato di disoccupazione comporta spesso dei tagli ai tassi di interesse e l’incremento dell’inflazione.