Sebbene sia generalmente previsto un innalzamento dei tassi da parte della Banca Centrale Europea (BCE) nella sua prossima riunione, il panorama finanziario inizia a nutrire dubbi sulla capacità dell'ente di incrementare ulteriormente i tassi nel corso dell'autunno.
I recenti dati economici segnalano una potenziale avvicinamento a un periodo di recessione. Il PMI manifatturiero tedesco ha registrato una diminuzione significativa, toccando i minimi dal 2008. Parallelamente, l'analisi del credito bancario svolta dalla BCE ha rivelato un inasprimento degli standard creditizi, con una notevole riduzione della richiesta di prestiti nel secondo trimestre del 2023.
Il contesto è complicato dal persistere del problema dell'inflazione, con un indice dei prezzi al consumo (CPI) core al 5,5%. La situazione potrebbe addirittura aggravarsi, dato che gli analisti prevedono un incremento dello 0,3% dei prezzi a luglio in Germania. Se questo trend fosse confermato su base annua, si otterrebbe un dato molto superiore all'obiettivo prefissato dalla BCE.
Ci si chiede dunque se il Consiglio Direttivo dell'ente europeo avrà la necessaria sicurezza per procedere con ulteriori rialzi dei tassi nei mesi a venire, puntando a un tasso sui depositi al 4%.
Rialzi dei tassi da parte della Bce e possibili scenari

Si delineano così tre possibili scenari per il periodo compreso tra settembre e ottobre:
- Scenario Neutrale: innalzamento dei tassi di 25 punti base, mantenimento delle attuali politiche di bilancio. Ulteriori rialzi dei tassi saranno decisi sulla base dei dati economici futuri.
- Scenario Falco: aumento dei tassi di 25 punti base, invariabilità delle politiche di bilancio. La Presidente Lagarde si focalizza sui salari, indicando la necessità di ulteriori rialzi dei tassi per contrastare l'inflazione.
- Scenario Accomodante: rialzo dei tassi di 25 punti base, stessa politica di bilancio. La Presidente Lagarde suggerisce che questo potrebbe essere l'ultimo innalzamento dei tassi, prevedendo una futura diminuzione dell'inflazione a seguito del rallentamento dell'attività economica.
Il mercato si aspetta prevalentemente che la BCE adotti una linea neutrale e basata sui dati (Scenario Neutrale). Tuttavia, è possibile che l'istituzione bancaria si sposti verso una posizione più aggressiva (Scenario Falco).
Il motivo di tale possibilità risiede nell'introduzione, nel 2021, del concetto di “medium-term symmetrical inflation target” da parte della BCE. Questo principio stabilisce che un'eccessiva inflazione è altrettanto indesiderabile quanto una deflazione. Con “medio termine”, la BCE intende non concentrarsi sulle dinamiche a breve termine, in cui le variazioni sono inevitabili.
Anche se l'obiettivo di inflazione della BCE è stato riformulato all'interno del nuovo quadro (ora “inferiore, ma vicino al 2%”), questa strategia rappresenta essenzialmente una mossa accomodante. Cambia infatti il modo in cui la banca centrale considera il tasso limite inferiore effettivo, ovvero la convinzione che i tassi di riferimento non possano scendere troppo in negativo, mentre non esiste un limite per quanto possano essere alzati.
In sintesi, la BCE ha assicurato che durante una recessione, in cui la ripresa è lenta, può agire tagliando i tassi e prolungando le politiche monetarie accomodanti per evitare un'inflazione persistentemente bassa. Pertanto, a meno che l'economia non sia in una situazione catastrofica, un picco dei tassi al 4% rimane una forte possibilità. È probabile che la BCE preferisca mantenere una linea da falco, piuttosto che mostrare una tendenza accomodante.
E quali saranno le ripercussioni a breve termine di una BCE più decisa?
Certamente, un ulteriore appiattimento della curva dei rendimenti tedesca. Se la BCE manterrà una posizione da falco, il mercato sconterà un ulteriore rialzo dei tassi a settembre o ottobre. Questo significherebbe che i rendimenti Schatz a 2 anni continueranno a crescere, raggiungendo il 3,5%. Tuttavia, il centro della curva e i rendimenti a lungo termine potrebbero adeguarsi al ribasso, con l'aumento della probabilità di una recessione imminente.
I futures obbligazionari dovranno anticipare le aspettative di un taglio dei tassi, spostando il primo taglio dei tassi da giugno ad aprile del prossimo anno.
Report curato Althea Spinozzi, Senior Fixed Income Strategist per BG SAXO
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