L’oro sta vivendo un momento di grande splendore e gli analisti di Citigroup prevedono ulteriori margini di crescita, ipotizzando un possibile rialzo verso i 3.000 dollari per oncia nei prossimi mesi. Per comprendere meglio le dinamiche di questo mercato e le implicazioni per gli investitori, analizziamo le previsioni di Akash Doshi, responsabile della ricerca sulle materie prime per il Nord America di Citigroup.
Domanda Fisica e Domanda Finanziaria: Due Motori del Rialzo
Doshi sottolinea una discrepanza interessante: la domanda fisica di oro, rappresentata ad esempio dall’acquisto di lingotti da parte di privati, sta crescendo a ritmi sostenuti, mentre la domanda finanziaria, ovvero quella legata agli investimenti in oro tramite strumenti finanziari, sta recuperando terreno solo di recente. Questo ritardo potrebbe tradursi in un ulteriore slancio per il prezzo del metallo prezioso.
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Un Forte Segnale dalle Banche Centrali
Il ruolo delle banche centrali, in particolare quelle dei mercati emergenti, rappresenta un fattore chiave nel sostenere il prezzo dell’oro. Negli ultimi anni, si è assistito a un record di acquisti di oro da parte di questi istituti, con un picco di oltre mille tonnellate nel 2024, il terzo più alto dal 1967. Questo trend di accumulo di riserve auree da parte delle banche centrali evidenzia diverse motivazioni:
- Diversificazione delle riserve: L’oro rappresenta un’asset class non correlata con le valute fiat e le azioni, offrendo una copertura contro l’inflazione e l’instabilità geopolitica.
- Protezione contro il deprezzamento del dollaro: Le banche centrali dei mercati emergenti sono spesso esposte al rischio di deprezzamento del dollaro americano, principale valuta di riserva globale. L’oro rappresenta un’alternativa per diversificare le riserve e ridurre questa esposizione.
- Aumento della domanda di oro nella regione: La crescita economica e l’aumento del reddito disponibile nei mercati emergenti hanno portato a un aumento della domanda di oro da parte dei privati come bene rifugio e investimento.
L’acquisto di oro da parte delle banche centrali fornisce un supporto strutturale al prezzo del metallo prezioso, agendo come un acquirente costante e limitando la volatilità del mercato. Inoltre, questo trend rafforza la percezione dell’oro come riserva di valore affidabile e a lungo termine, favorendo un ulteriore rialzo del prezzo.
Fattori Macroeconomici e ruolo della Federal Reserve
Doshi evidenzia come il recente aumento del prezzo dell’oro sia avvenuto nonostante alcuni fattori macroeconomici apparentemente sfavorevoli, come il rafforzamento del dollaro e l’aumento dei tassi di interesse. Questo potrebbe indicare una sottovalutazione dell’oro rispetto alle condizioni economiche globali.
Guardando al futuro, il ruolo della Federal Reserve (FED) rimane centrale. Sebbene non siano previsti ulteriori aumenti dei tassi di interesse, Doshi ritiene che il loro impatto sull’oro potrebbe essere attenuato. Inoltre, un eventuale ciclo di tagli dei tassi da parte della FED potrebbe fungere da ulteriore catalizzatore per il rialzo dell’oro, favorendo un calo dei tassi reali.
In definitiva, l’impatto dei fattori macroeconomici sul prezzo dell’oro dipende da una combinazione di elementi e dalla percezione del mercato delle condizioni economiche globali. L’analisi di Doshi sottolinea l’importanza di considerare l’intera gamma di fattori, non solo quelli apparentemente sfavorevoli, per valutare le prospettive future dell’oro.
Un Cambio di Paradigma: Da Bene Rifugio a Investimento a Lungo Termine
Doshi ipotizza un cambio di paradigma nel mercato dell’oro. In passato, la soglia dei 1.000 dollari per oncia era considerata un limite massimo per il prezzo del metallo prezioso. Oggi, invece, questa soglia potrebbe rappresentare un livello di supporto solido, con prospettive di prezzi più alti per periodi più lunghi.
Diverse ragioni supportano questa ipotesi:
- Domanda strutturale in crescita: La domanda fisica di oro, alimentata da fattori come l’aumento della ricchezza nei mercati emergenti e la geopolitica incerta, rimane forte.
- Riduzione dell’offerta: L’estrazione di oro è un processo complesso e costoso, con una crescita dell’offerta limitata.
- Preoccupazioni per l’inflazione: L’aumento dell’inflazione globale ha spinto gli investitori a cercare asset che possano conservare il loro potere d’acquisto nel tempo, come l’oro.
- Instabilità geopolitica: Le tensioni geopolitiche e i conflitti regionali accrescono la domanda di oro come bene rifugio sicuro.
- Crescenti dubbi sulla stabilità delle valute fiat: Le politiche monetarie espansive e l’aumento del debito pubblico in molti paesi alimentano la preoccupazione per la stabilità delle valute fiat, favorendo l’oro come alternativa.
Previsioni di Citigroup e Conclusione
Alla luce di queste considerazioni, Citigroup ha rivisto al rialzo le proprie previsioni sul prezzo dell’oro, indicando un potenziale raggiungimento dei 3.000 dollari per oncia entro i prossimi 6-12 mesi. Tuttavia, è importante sottolineare che si tratta di previsioni e che l’andamento del mercato può essere influenzato da molteplici fattori.
Questo articolo ha fornito una panoramica sulle dinamiche che stanno spingendo il prezzo dell’oro verso l’alto e sulle prospettive future delineate da Citigroup. Investire in oro richiede sempre un’attenta analisi di mercato e una strategia di investimento ben definita. Gli investitori che valutano l’inserimento dell’oro nel proprio portafoglio dovrebbero condurre una propria due diligence, considerando attentamente i propri obiettivi di investimento, il profilo di rischio e la tolleranza alla volatilità. L’oro può rappresentare un’importante componente di un portafoglio diversificato, offrendo protezione contro l’inflazione, l’instabilità geopolitica e l’incertezza economica.
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