NFP: a gennaio creati 467 mila posti di lavoro, tasso di disoccupazione sale al 4,0%, salari in crescita
Molte luci nel report di gennaio sul mondo del lavoro. Entusiasmo per la creazione di nuovi impieghi e per le revisioni al rialzo dei mesi precedenti. I salari crescono più del previsto. I dati sul lavoro spingeranno la FED a essere molto aggressiva in termini di rialzi dei tassi.
L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di gennaio, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 467 mila nuovi posti di lavoro, dato ben migliore rispetto alle attese del consensus (+150k nuovi impieghi). Il tasso di disoccupazione sale al 4,0% (aspettative al 3,9%).
Riviste fortemente al rialzo le cifre dei mesi scorsi (+709 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di novembre è stato rivisto al rialzo di 398 mila unità a +647k, quello di dicembre di 311 mila unità a +510k.
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 62,2% (ancora ben lontano dai livelli di febbraio quando si attestava al 63,3%). I salari medi salgono dello 0,7% m/m (consensus +0,5%). I salari sono saliti del 5,7% a/a (consensus +5,2%).
Il numero di disoccupati che hanno dichiarato di essere in sospensione temporanea dalle attività lavorative (“temporary layoff”) si sono attestati a 959k di unità (in crescita rispetto al mese precedente). I disoccupati che hanno perso del tutto il posto del lavoro si sono attestati a 1,6 milioni.
Dollaro si rafforza sui mercati valutari. Rendimento del Treasury decennale vola all’1,91%. Vendite su azionario USA. FED deve pensare a fronteggiare le pressioni inflazionistiche.
C’era tantissima attesa per le cifre macroeconomiche sul mondo del lavoro americano per cercare di avere più certezze sulle prossime mosse della Federal Reserve. I mercati scontano un 2022 con tanti rialzi dei tassi di interesse. Tra i 4 e i 5 rialzi almeno secondo le stime derivate dall’andamento dei rendimenti dei Treasuries.
I dati incoraggianti sul mondo del lavoro ormai in piena occupazione aumentano le probabilità di una FED molto aggressiva in termini di rialzi dei tassi di interesse nel 2022. Soprattutto le cifre sull’aumento dei salari a gennaio lasciano intendere che le pressioni inflazionistiche saranno molto persistenti nel corso dell’anno.
A nostro avviso la FED rialzerà i tassi a marzo di 25 pbs e preparerà il mercato sia all’avvio del processo di tightening (ovvero di riduzione delle attività in bilancio) sia a numerosi rialzi del costo del denaro nel corso dell’anno.
Commento di Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia
Profilo dell’analista
Filippo A. Diodovich, Market Strategist per IG, è un esperto di analisi fondamentale e tecnica, applicata ai mercati finanziari (azionari, valutari, obbligazionari, delle commodities e dei derivati).
Dopo aver conseguito una laurea in Economia Politica all’Università Bocconi di Milano inizia il proprio percorso professionale nel 2002 presso l’ufficio studi di una delle maggiori banche d’affari statunitensi per poi passare nel 2003 a lavorare per un’azienda italiana specializzata nell’utilizzo delle metodologie dell’analisi tecnica per valutare l’andamento delle piazze finanziarie. È entrato a far parte del team di IG nel 2012.