L’euro si allontana dalla parità, precipitato a nuovi minimi degli ultimi 20 anni con l’interruzione dell’estensione della fornitura di gas russa
Le speranze di ripresa di molte valute estere rispetto al Dollaro USA sono ritenute a breve termine considerando il fatto che molte Banche Centrali si aspettano un rialzo dei tassi di interesse per combattere l’inflazione.
La valuta europea, l’Euro è appena precipitata al minimo da 20 anni poiché la crisi energetica all’interno dell’UE ha preso una nuova svolta con una prolungata sospensione del gas russo nella regione.
L’Eur/Usd è sceso fino a 0,9880, il punto più basso dal 2002, mentre anche la sterlina è stata trascinata con un prezzo di 1,14445 rispetto al dollaro usd, il più basso in circa due anni e mezzo.
Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina e le sanzioni sono piovute sul Cremlino, la fornitura di gas all’UE è rimasta una merce di scambio per la quale Vladimir Putin ha mantenuto una certa influenza sull’Occidente. Il principale gasdotto Nord Stream 1 che fornisce gas all’UE è stato chiuso per manutenzione programmata verso la fine del mese scorso. Mentre avrebbe dovuto riaprire, una perdita d’olio in una turbina ha reso impossibile la data di riapertura prevista per il sabato.
Il predominio del gas russo sull’UE ha fatto salire i prezzi alle stelle negli ultimi tempi, rafforzati dalle pressioni inflazionistiche. Con i leader dell’UE impegnati a rendere la vita facile ai cittadini, la prolungata riapertura del gasdotto ha coinciso con l’annuncio di un tetto massimo ai prezzi.
“Non possiamo avere alcuna fiducia nelle prospettive per il gas naturale in Europa, e questo è un aspetto negativo per l’euro. Dipende molto da Putin”
ha affermato Osamu Takashima, chief FX strategist di Citigroup Global Markets.
Valute a picco per effetto globale
Mentre l’euro e la sterlina alimentano la loro depressione, il dump è in qualche modo una tendenza globale che ha coinvolto anche lo yen giapponese attualmente ancorato a 140,38 dollari, una cifra vicina al suo minimo di 24 anni. Il dollaro australiano, valuta sensibile al rischio si è avvicinato al minimo di sette settimane a 0,6780 sul dollaro.
Le speranze di ripresa di molte di queste valute estere rispetto al dollaro USA sono ritenute a breve termine considerando il fatto che le Banche Centrali si aspettano un rialzo dei tassi di interesse per combattere l’inflazione. Questi potenziali aumenti dei tassi sono destinati a sostenere la fragilità dell’economia con molti paesi sull’orlo della recessione.
Ci si sarebbe aspettati che una BCE aggressiva avrebbe dovuto fornire una sorta di vento favorevole all’euro, ma purtroppo questo non è stato e la moneta unica sta proseguendo la sua tendenza ribassista.
Inoltre, le prospettive economiche globali incerte hanno indotto molti investitori a rimanere prudenti nelle loro scommesse sul mercato azionario. Questa tendenza potrebbe continuare fino a quando alcuni dei venti contrari più visibili nelle economie chiave non saranno superati.
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