Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, ci commenta i dati sull’inflazione Usa e le consequente sul mercato finanziario
L’Indice dei Prezzi al Consumo USA per Giugno Mostra Rialzo Minore delle Previsioni
Il Bureau of Labor Statistics statunitense ha rilasciato i dati relativi all’inflazione Usa per il mese di giugno.
L’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI), analizzato su base annua, ha mostrato un incremento del 3%, risultando leggermente inferiore rispetto alle previsioni del mercato che erano fissate al 3,1%. Rispetto al mese precedente (+4%), l’incremento risulta inferiore, registrando il livello più basso dall’inizio del 2021. Analizzando l’incremento su base mensile, il CPI ha registrato un incremento dello 0,2%, anch’esso inferiore alle aspettative del mercato (+0,3%).
Relativamente all’indice core, ovvero l’indice dei prezzi al consumo escludendo i settori energetico e alimentare, si è registrato un incremento del 4,8%, in discesa rispetto alle previsioni del mercato (5%) e al dato di maggio (+5,3%). Su base mensile, l’aumento dei prezzi core è stato dello 0,2%, anch’esso inferiore alle previsioni (+0,4% m/m).
Rallentamento dell’Inflazione: Implicazioni per il Mercato e la Federal Reserve
La performance dell’inflazione ha registrato un rallentamento sia per i prezzi “headline” che per l’indice core. Questo trend di decelerazione ha avuto inizio nel giugno 2022, quando l’inflazione si attestava intorno al 9%, fino a raggiungere il 3% nel giugno 2023. La principale causa di questo rallentamento è attribuibile al calo dei prezzi nel settore energetico.

Risposta dei Mercati Finanziari ai Dati sull’Inflazione
Le recenti cifre hanno sollevato l’entusiasmo del mercato, innescando una vendita del dollaro, forti acquisti sui titoli del Tesoro di breve durata (come il bond a 2 anni, che ha mostrato un calo del rendimento dal 4,85% al 4,74%) e aumentando gli acquisti sul mercato azionario, soprattutto in settori come la tecnologia, sensibile alle aspettative sulle future decisioni della Federal Reserve.
La Federal Reserve, dopo il recente report deludente sul mercato del lavoro e le ultime cifre sull’andamento dei prezzi al consumo, sarà chiamata a valutare attentamente la propria strategia nella prossima riunione prevista per fine luglio.
L’attuale previsione per il meeting del FOMC del 26 luglio prevede un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base, da un range del 5%-5,25% al 5,25%-5,50%. Nonostante un singolo dato non possa rivoluzionare una decisione presa dopo mesi di riflessione sull’andamento dell’economia, le recenti cifre suggeriscono che l’ipotetico aumento del costo del denaro del 26 luglio potrebbe essere l’ultimo di questo ciclo.
Scritto da Filippo Diodovich, Esperto di Mercato Senior per IG Italia
Profilo dell’analista
Filippo A. Diodovich, Market Strategist per IG, è un esperto di analisi fondamentale e tecnica, applicata ai mercati finanziari (azionari, valutari, obbligazionari, delle commodities e dei derivati).
Dopo aver conseguito una laurea in Economia Politica all’Università Bocconi di Milano inizia il proprio percorso professionale nel 2002 presso l’ufficio studi di una delle maggiori banche d’affari statunitensi per poi passare nel 2003 a lavorare per un’azienda italiana specializzata nell’utilizzo delle metodologie dell’analisi tecnica per valutare l’andamento delle piazze finanziarie. È entrato a far parte del team di IG nel 2012.