Commento a cura di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia in preview del meeting della BCE di domani. Tassi di interesse e quantitative tightening punti chiave
Le nostre attese sono fissate per un aumento dei tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali di 75 punti base, facendo salire il costo del denaro dall’1,25% al 2%, livello massimo dal primo trimestre 2009 quando a guidare l’istituto di Francoforte era il francese Jean Claude Trichet.
Un incremento di 75 bps sarebbe il secondo di tale entità dopo quello deciso nel meeting del Consiglio Direttivo del 14 settembre. Nelle ultime settimane le dichiarazioni dei principali membri del Governing Council non hanno lasciato intendere che ci possa essere una decisione diversa. Anche i pochi membri dovish rimasti all’interno della Commissione Operativa sono concordi sul fatto che le crescenti pressioni inflazionistiche debbano essere affrontate con una politica monetaria aggressiva con continui rialzi dei tassi di interesse, abbassando in particolar modo le aspettative di inflazione dei consumatori che autoalimentano la crescita dei prezzi al consumo.
I dati dell’indagine di agosto degli esperti della BCE hanno mostrato che l’inflazione percepita dai consumatori negli ultimi 12 mesi è salita all’8% mentre le aspettative di inflazione sono rimaste invariate al 5% (per i prossimi 12 mesi) e al 3% (per i prossimi 3 anni). I dati pubblicati da Eurostat sull’andamento dei prezzi al consumo nel mese di settembre ha evidenziato un incremento dell’indice CPI del 9,9% su base annuale rispetto al +9,1% di agosto.
Altro elemento di discussione saranno le tempistiche del processo di quantitative tightening. Per evitare le turbolenze finanziarie (come quelle evidenziate nel Regno Unito a causa della rottura tra governo e BoE) crediamo che il programma di QT (riduzione degli asset nel bilancio della BCE) possa essere rinviato al 2023. Lagarde e gli altri membri della BCE hanno affermato che il processo inizierà dopo che i tassi avranno raggiunto la neutralità ovvero la politica monetaria non sarà nè espansiva nè restrittiva. Difficile capire a che livello i tassi saranno neutrali, un dilemma che affligge anche i banchieri centrali della Federal Reserve. In ogni caso il QT della BCE a causa dei problemi sulla crescita economica dei paesi del Vecchio Continente e ai rischi di instabilità finanziaria sarà un programma molto soft che partirà con il mancato reinvestimento dei titoli in scadenza.
Da seguire con particolare interesse la conferenza stampa. Primo per capire se il presidente della BCE Christine Lagarde rilascerà ulteriori indicazioni sulle prossime mosse della BCE come ha fatto nello scorso meeting (nonostante la decisione di interrompere la Forward Guidance e passare a valutazioni meeting by meeting). Secondo per avere maggiori dettagli su possibili cambi sulle aste di rifinanziamento del settore bancario che potrebbero essere modificate per ridurre la liquidità.
Profilo dell’analista
Filippo A. Diodovich, Market Strategist per IG, è un esperto di analisi fondamentale e tecnica, applicata ai mercati finanziari (azionari, valutari, obbligazionari, delle commodities e dei derivati).
Dopo aver conseguito una laurea in Economia Politica all’Università Bocconi di Milano inizia il proprio percorso professionale nel 2002 presso l’ufficio studi di una delle maggiori banche d’affari statunitensi per poi passare nel 2003 a lavorare per un’azienda italiana specializzata nell’utilizzo delle metodologie dell’analisi tecnica per valutare l’andamento delle piazze finanziarie. È entrato a far parte del team di IG nel 2012.