Banche Centrali al Bivio: Analisi delle Future Decisioni

Nell’attuale panorama economico globale, le strategie delle banche centrali giocano un ruolo chiave nel plasmare il futuro. Le scelte di Federal Reserve e BCE stanno attirando l’attenzione di analisti e investitori. Con meeting importanti in arrivo, ci si chiede quali saranno le mosse di queste istituzioni.

In questo articolo, sono analizzate le tendenze disinflazionistiche in USA ed Eurozona, la stabilità del mercato del lavoro e le strategie previste da Fed e BCE. Saranno esplorate inoltre come tali decisioni potrebbero influenzare l’andamento economico nei prossimi mesi.

Tendenza Disinflazionistica e Implicazioni Globali

L’andamento deflazionistico è prevalente. Tuttavia, si evidenzia un calo più rapido dei prezzi negli USA rispetto all’Eurozona. Qui, si stima che i prezzi rimarranno fermi attorno al 3% all’inizio del 2024. Il mercato del lavoro persiste in tensione, ma segnali di debolezza emergono dalla Germania.

Il ruolo dominante dell’inflazione ha influenzato le decisioni delle banche centrali riguardo ai tassi di interesse. Ora, con la tendenza deflazionistica in vista, gli occhi si posano sulla crescita salariale e le dinamiche lavorative.

Federal Reserve: Analisi e Prospettive

Gli ultimi dati sull’indice dei prezzi al consumo di giugno sono promettenti: la misurazione prediletta dalla Fed sulla disinflazione ha interrotto il suo trend ascendente. Le proiezioni future sull’inflazione prevedono un 0,2% mensile, congruente con il target annuale del 2% della Fed – una visione positiva.

Il panorama lavorativo offre prospettive stabili: le domande iniziali di sussidi di disoccupazione sono risultate al di sotto delle proiezioni, e la crescita salariale persiste al 6% annuo.

Questi elementi indicano che Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, potrebbe aderire a una strategia monetaria più cauta. Ciò potrebbe tradursi in una decelerazione dell’aumento dei tassi da parte della Fed, almeno fino all’emergere di segnali chiari di un mercato del lavoro in declino.

In questo scenario, un innalzamento dei tassi dello 0,25% potrebbe essere convalidato in ogni riunione. Di conseguenza, si prospetta un rialzo dei tassi dello 0,25% il 26 luglio e un ulteriore potenziale incremento nel meeting di novembre, supponendo che i dati occupazionali di settembre e ottobre siano positivi.

BCE: Proiezioni e Sfide

Un aumento da 3,5% a 3,75% a luglio sembra una certezza, con un probabile ulteriore rialzo a settembre. Tuttavia, previsioni indicano una decrescita dell’inflazione da ottobre, in un ambiente di debole espansione economica.

Il rischio maggiore per la BCE riguarda il bilancio, con il Pandemic Emergency Purchase Program (PEPP) che potrebbe concludere i suoi reinvestimenti entro la fine del 2024, se non prima. Questo potrebbe bilanciare l’intenzione di alcuni membri del comitato di sospendere, o persino fermare, l’attuale ciclo di rialzi a settembre.

Confronto Globale: Fed vs BCE

Entrambe le entità, Fed e BCE, sembrano orientate a incrementare i tassi una o due volte entro l’autunno, mantenendoli fino al raggiungimento di un 2% di inflazione.

Tuttavia, la vera prova di resistenza arriverà con l’approssimarsi della fine dell’anno e l’inizio del 2024, periodo in cui un’economia in rallentamento potrebbe influenzare il mercato del lavoro, essenziale per il ritorno dell’inflazione al target.

La divergenza principale potrebbe manifestarsi nei metodi di riduzione del bilancio. La Fed mira a una transizione silenziosa, mentre la BCE potrebbe anticipare il processo, con possibili ripercussioni sui differenziali di rendimento.

Immagine suggerita: Una grafica che confronta la tendenza inflazionistica tra USA e Eurozona nel corso degli anni.

Report curato da Kevin Thozet, membro dell’Investment Committee di Carmignac

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