3 Ottobre, 2025
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    Warren BuffettI 60 anni di Successi di Warren Buffett in una Sola Lezione

    I 60 anni di Successi di Warren Buffett in una Sola Lezione

    I 60 anni di Successi di Warren Buffett in una Sola Lezione

    Warren Buffett non ha mai avuto bisogno di clamore per affermarsi. Nessuna corsa alla moda del momento, nessun entusiasmo irrazionale. La sua ricetta è rimasta invariata per oltre sei decenni: disciplina, pazienza, valore.

    Nel corso della sua straordinaria carriera come CEO di Berkshire Hathaway, Buffett ha costruito una delle holding più potenti della storia finanziaria. L’aumento del valore delle azioni della società di oltre 5 milioni per cento dal 1965 non è il frutto del caso, ma il risultato di una filosofia ferrea, applicata con coerenza: il value investing.

    Chi oggi cerca su Google come investire come Warren Buffett, strategie di value investing per principianti, o cosa succede dopo la successione di Warren Buffett, lo fa per una ragione chiara: imparare dalla semplicità geniale di un uomo che ha dimostrato che si può ottenere molto senza rincorrere tutto.

    E ora, con la successione Buffett affidata a Greg Abel, è il momento giusto per trarre una lezione definitiva da 60 anni di successi.

    Il cuore della strategia Buffett: comprare aziende, non titoli

    Buffett non ha mai comprato azioni per speculare. Per lui, ogni investimento rappresenta una parte di un’azienda reale. Questo approccio elimina la necessità di indovinare l’andamento del mercato a breve termine. Conta solo la capacità dell’impresa di generare utili prevedibili e di mantenere un vantaggio competitivo solido nel tempo.

    La selezione dei titoli si è sempre basata su una semplice regola: investire solo in ciò che si conosce bene. Non serve inseguire ogni opportunità. Buffett stesso ha spesso sottolineato come basti fare bene nel 10% delle decisioni, ignorando con tranquillità il restante 90%.

    I grandi investimenti di Berkshire Hathaway

    I grandi investimenti di Berkshire Hathaway

    Finanziari: il fondamento della stabilità

    Oltre il 39% del portafoglio di Berkshire Hathaway è allocato nel settore finanziario, una proporzione molto superiore rispetto all’indice S&P 500. Tra i nomi chiave:

    • Bank of America, acquistata in piena crisi nel 2011, dimostrazione della capacità di agire in modo contrarian;
    • American Express, nel portafoglio dal 1964 e definita la “gold card” da Buffett stesso;
    • Moody’s, colosso dei dati e delle valutazioni finanziarie.

    Queste partecipazioni riflettono la visione di Buffett su aziende che offrono rendite stabili e vantaggi competitivi sostenibili.

    Tecnologia: l’eccezione che conferma la regola

    Nonostante la prudenza storica verso il settore tech, Buffett ha investito massicciamente in Apple nel 2016. Definita “il marchio di consumo definitivo”, Apple ha rappresentato per anni la posizione più pesante del portafoglio Berkshire con oltre 170 miliardi di dollari. Recentemente, è stata ridotta a circa 75 miliardi, ma resta la più grande scommessa individuale del gruppo.

    Consumer staples: il terreno familiare di Buffett

    Coca-Cola è l’esempio perfetto del tipo di azienda amata da Buffett: stabile, amata dai consumatori, capace di pagare dividendi crescenti. Acquistata nel 1988, non è mai stata venduta. Altre aziende come See’s Candies e Benjamin Moore seguono lo stesso schema: prodotti semplici, ma indispensabili.

    Anche i grandi maestri sbagliano. L’acquisto di Kraft Heinz, conclusosi con una svalutazione da 15 miliardi, ha portato Buffett a riconoscere di aver pagato troppo, a conferma della sua proverbiale onestà intellettuale.

    Energia: dividendi, semplicità e affari riservati

    Nel comparto energia, Buffett ha incrementato le sue posizioni con Occidental Petroleum (grazie a un accordo su azioni privilegiate all’8%) e Chevron, acquistata nel 2020. Anche qui, l’obiettivo resta sempre lo stesso: rendimenti prevedibili, gestione trasparente e settore comprensibile.

    La successione Buffett: Greg Abel prende il timone

    Greg Abel assumerà ufficialmente la guida di Berkshire Hathaway dal 1° gennaio 2026. Vicepresidente operativo dal 2018, Abel è stato indicato da tempo come erede designato e ha avuto un ruolo chiave nella gestione operativa dell’intero conglomerato.

    Buffett ha sempre ritenuto che il successore dovesse possedere capacità straordinarie senza farsi sedurre dall’avidità, qualità che ha incarnato anche nel suo stile di vita: uno stipendio di soli 100.000 dollari annui per oltre tre decenni e zero bonus.

    Quando il cash è una strategia: l’arte dell’attesa

    A differenza di molti gestori, Buffett non si è mai sentito obbligato a investire ogni centesimo. Mantenere liquidità in attesa dell’opportunità giusta è parte integrante della sua filosofia. Non si tratta di immobilismo, ma di disciplina estrema. Lo stesso approccio ha permesso a Buffett di entrare nel capitale di Apple, American Express, Bank of America e altri colossi nei momenti più critici.

    Guerra commerciale e visione economica

    Durante l’ultima assemblea degli azionisti, Buffett ha lanciato un avvertimento chiaro: usare il commercio come strumento politico è un atto di guerra. Le politiche protezionistiche danneggiano le economie, aumentano la disoccupazione e riducono la prosperità. Pur senza attacchi diretti, le sue parole hanno lasciato il segno tra gli investitori.

    L’eredità: come imparare dai successi di Warren Buffett

    Warren Buffett ha mostrato al mondo che l’investimento razionale, disciplinato e orientato al lungo periodo può generare risultati straordinari. Con Greg Abel pronto a raccogliere il testimone, Berkshire Hathaway guarda avanti, forte di una cultura aziendale costruita su valori solidi e decisioni ponderate.

    Per chi cerca le regole di Warren Buffett per investire, o come funziona la successione Buffett in Berkshire Hathaway, questa è la vera lezione: compra aziende eccellenti, mantienile per decenni e lascia che il tempo faccia il suo lavoro.

    Doveinvestire
    Doveinvestire
    Amministratore e CEO del portale www.doveinvestire.com, Simone Mordenti è anche analista finanziario, trader con oltre 25 anni di esperienza. Classe 1974, si avvicina al mondo del trading, ed in particolare agli investimenti su indici di borsa e azioni, grazie all’affiancamento di esperti del settore. Una forte passione per le scienze statistiche e l’analisi tecnica sui mercati finanziari, da diversi anni si occupa di giornalismo finanziario in diversi portali del settore, in veste di analista tecnico e trading advisor.
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