
Quando Warren Buffett, il più celebre investitore del mondo, decide di fermarsi, l’intero settore finanziario si mette in ascolto. Oggi Berkshire Hathaway, il suo conglomerato da oltre 900 miliardi di dollari di capitalizzazione, siede su una montagna di liquidità superiore a 400 miliardi di dollari. Un record assoluto, mai raggiunto prima nella storia della società.
Mentre i mercati americani aggiornano i massimi storici e l’ottimismo domina, Buffett adotta una strategia prudente: nessun buyback, pochi investimenti e un’esposizione crescente ai Treasury USA.
Una decisione che molti analisti interpretano come un chiaro segnale: il mercato azionario è sopravvalutato e il “guru di Omaha” sta aspettando la prossima grande correzione.
- 1. Perché Buffett ha deciso di fermare i buyback di Berkshire Hathaway
- 2. Liquidità record: oltre 400 miliardi pronti per il momento giusto
- 3. Perché Buffett preferisce i Treasury USA alle azioni
- 4. Il problema dei tassi in calo: quando la liquidità smette di rendere
- 5. Mercati sopravvalutati e rischio di correzione
- 6. La strategia di Buffett: pazienza e valore
- 7. Buffett prepara la prossima grande occasione
Perché Buffett ha deciso di fermare i buyback di Berkshire Hathaway
Tra i dati più sorprendenti degli ultimi trimestri di Berkshire Hathaway spicca la quasi totale assenza di riacquisti di azioni proprie.
Negli anni precedenti, Buffett aveva destinato somme colossali ai buyback, riconoscendoli come uno dei modi più efficienti per restituire valore agli azionisti quando il titolo risulta sottovalutato.
Nel 2020 Berkshire investì circa 25 miliardi di dollari in riacquisti; nel 2021 arrivò a 27 miliardi, segno di fiducia nel valore del titolo.
Dal 2022, però, la tendenza si è invertita: la spesa è crollata a meno di 8 miliardi, fino ad azzerarsi nel 2025.
Un comportamento che non può essere ignorato, perché per Buffett non comprare neppure le azioni della propria società equivale a un giudizio implicito: Berkshire Hathaway oggi è cara.
Questa scelta segnala una convinzione profonda. Se Buffett ritiene il suo titolo sopravvalutato, difficilmente troverà convenienti le quotazioni di aziende esterne. È un segnale di cautela strategica, coerente con la filosofia del “comprare solo quando c’è valore reale”.
Liquidità record: oltre 400 miliardi pronti per il momento giusto

La vera notizia non è tanto la pausa negli investimenti, quanto la crescita vertiginosa della liquidità di Berkshire Hathaway.
Nel 2020 l’azienda disponeva di circa 138 miliardi di dollari, cifra già enorme per un conglomerato non bancario. Tre anni più tardi, questa somma è esplosa fino a 381 miliardi, tra disponibilità liquide e investimenti a breve termine.
Va sottolineato che non si tratta di contanti in senso stretto, ma di capitali parcheggiati in Treasury USA, ossia titoli del Tesoro americano a breve scadenza. Questi strumenti garantiscono un rendimento sicuro e immediatamente liquidabile, offrendo a Buffett la flessibilità di reagire tempestivamente a ogni futura crisi.
La filosofia è chiara: “restare liquidi per poter comprare quando tutti vendono”.
Un principio che Buffett ha applicato magistralmente nel 2008, quando acquistò quote di Bank of America e General Electric in pieno collasso del mercato, ottenendo profitti miliardari negli anni successivi.
Perché Buffett preferisce i Treasury USA alle azioni
Dal 2023, Buffett ha iniziato a riposizionare Berkshire Hathaway sui Treasury USA.
I titoli del Tesoro americano a breve termine offrivano rendimenti superiori al 5% annuo, un tasso eccezionalmente elevato rispetto alla media storica.
Considerando un’inflazione stabile intorno al 3%, questi rendimenti rappresentavano un interesse reale positivo, raro in un contesto post-pandemico.
Questo significa che, con 400 miliardi investiti in Treasury, Berkshire incassa oltre 20 miliardi di dollari l’anno in interessi senza correre rischi significativi. Un ritorno paragonabile a quello di molte aziende dell’S&P 500, ma con un profilo di rischio infinitamente più basso.
Buffett ha più volte ribadito che non bisogna forzare gli investimenti. Se non si trovano occasioni interessanti, la cosa più intelligente è aspettare.
In questo contesto, i Treasury USA rappresentano per Berkshire una cassaforte redditizia: capitali sempre disponibili, che generano profitto mentre l’azienda resta pronta a cogliere le vere opportunità.
Il problema dei tassi in calo: quando la liquidità smette di rendere
La situazione potrebbe però cambiare nei prossimi mesi. La Federal Reserve ha già iniziato un percorso di taglio dei tassi d’interesse, con l’obiettivo di riportare la crescita economica su livelli sostenibili.
Dopo l’ultimo taglio al 3,75%, gli analisti si aspettano altri due o tre interventi nel corso del 2026, che porteranno i tassi effettivi intorno al 3%.
Questo trend rappresenta una minaccia per la strategia di Buffett.
Se i rendimenti dei Treasury USA dovessero scendere sotto l’inflazione — ad esempio al 3% con un’inflazione al 3,5% — l’interesse reale diventerebbe negativo.
In quel caso, detenere liquidità non sarebbe più vantaggioso e Buffett dovrebbe riconsiderare le sue mosse.
La logica che guida il suo ragionamento è semplice:
quando i Treasury rendono più dell’inflazione, restare liquidi è sensato;
quando rendono meno, diventa il momento di tornare a comprare azioni.
Per questo motivo, molti osservatori ritengono che Buffett stia aspettando il segnale giusto per tornare aggressivo sui mercati.
Mercati sopravvalutati e rischio di correzione
L’assenza di buyback e la liquidità record di Berkshire si inseriscono in un contesto macroeconomico delicato.
Gli indici americani, come S&P 500 e Nasdaq, hanno raggiunto livelli storicamente elevati, trainati da titoli tecnologici e dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale.
Le valutazioni medie sono salite oltre le medie storiche, con il rapporto P/E (price-to-earnings) in alcuni settori sopra quota 30.
Per Buffett, questi sono numeri difficili da giustificare.
Lui stesso ha sempre sostenuto che l’euforia è il preludio della correzione.
Quando gli investitori dimenticano il rischio e comprano qualsiasi titolo per paura di restare indietro, il valore reale tende a scomparire. E in quel momento, Buffett esce di scena — o meglio, resta in attesa con la liquidità pronta per intervenire.
La strategia di Buffett: pazienza e valore
Da oltre sessant’anni, Warren Buffett basa la sua filosofia su due regole fondamentali:
- Non perdere denaro.
- Non dimenticare mai la prima regola.
Oggi, con 400 miliardi di liquidità, sta semplicemente applicando la stessa logica: preservare capitale finché il mercato non offre un margine di sicurezza adeguato.
Questa prudenza non è segno di pessimismo, ma di disciplina.
Quando gli altri inseguono il rialzo, Buffett accumula riserve; quando il panico domina, compra valore.
Per gli investitori italiani, la sua strategia offre una lezione chiara: la liquidità non è inattività, ma una risorsa strategica.
Tenere parte del portafoglio in strumenti a basso rischio come Treasury USA o fondi monetari può garantire stabilità, riducendo l’esposizione ai ribassi improvvisi.
Buffett prepara la prossima grande occasione
La posizione ultra-difensiva di Berkshire Hathaway suggerisce che Warren Buffett si aspetta una fase di debolezza dei mercati nei prossimi trimestri. Con la sua riserva record, potrà agire dove altri non avranno liquidità sufficiente, replicando quanto già fatto durante la crisi del 2008.
Se il mercato dovesse correggere bruscamente, Berkshire avrebbe la possibilità di acquisire intere aziende o quote di colossi a prezzi scontati, rafforzando la sua posizione nel lungo periodo.
Per gli investitori, osservare le mosse di Buffett non significa copiarlo, ma comprendere la logica che lo guida: restare pazienti, liquidi e pronti a muoversi quando tutti fuggono.
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