Una discesa dell’indice S&P 500 dell’11% può sembrare una semplice correzione di mercato, ma quando dietro c’è un cambiamento radicale della politica commerciale statunitense, le implicazioni possono essere ben più profonde.
Con oltre 5.000 miliardi di dollari di capitalizzazione bruciati in pochi giorni, il nuovo corso annunciato da Donald Trump rischia di innescare una vera e propria fase ribassista sui mercati finanziari globali. Il punto di rottura? L’introduzione di dazi su larga scala che trasformano il libero scambio in un campo di battaglia economica.
Molti investitori oggi si chiedono come investire quando il mercato crolla, quali strategie adottare in un contesto di guerra commerciale e se sia davvero il momento giusto per esporsi su asset azionari. Comprendere il legame tra dazi e performance dell’S&P 500 è essenziale per chi punta a costruire un portafoglio solido orientato agli investimenti a lungo termine.
Il nuovo protezionismo USA e il terremoto sui mercati
Il presidente Trump ha avviato un’offensiva commerciale senza precedenti. Tariffe su Cina, Canada, Messico, oltre a acciaio, alluminio e automobili, erano già in vigore. Ma è il doppio annuncio di inizio aprile ad aver destabilizzato i mercati:
- Dal 5 aprile, quasi tutte le importazioni USA saranno colpite da un dazio del 10%.
- Dal 9 aprile, scatteranno dazi reciprocamente maggiorati su prodotti provenienti da decine di Paesi.
Secondo Dan Ives, analista di Wedbush Securities, l’intervento di Trump è stato “peggiore dello scenario peggiore”. Fitch Ratings, da parte sua, ritiene probabile una recessione globale se altri Paesi dovessero rispondere con contromisure equivalenti.
La domanda che si pongono molti risparmiatori è semplice: cosa fare con i propri investimenti in una situazione simile?
Cosa ci insegna la storia: quando i dazi fanno crollare l’S&P 500
Per capire l’impatto di una politica commerciale aggressiva, è utile guardare al passato. Negli ultimi decenni, ogni volta che gli Stati Uniti hanno aumentato i dazi, l’S&P 500 ha reagito in modo negativo, con cali anche molto marcati.
1955 – 1962: una crescita lenta dei dazi con effetti devastanti
Durante questi sette anni, la media dei dazi doganali è salita dal 5,9% al 7,6%. A prima vista, un aumento contenuto. Eppure, l’S&P 500 ha subito quattro correzioni e due bear market, con perdite che hanno raggiunto anche il 28%.
1980 – 1983: tensioni protezioniste e mercati in discesa
L’incremento dei dazi dal 3,1% al 3,7% ha provocato due correzioni e un bear market nel 1980, quando l’S&P 500 ha lasciato sul terreno il 27%.
2017 – 2019: l’anticipo della tempesta
Durante il primo mandato di Trump, i dazi sono passati dall’1,4% al 2,7%. Il risultato? Due correzioni violente, una delle quali ha portato l’indice a perdere più del 19%.
2024: un’escalation senza precedenti
Secondo Fitch, l’aliquota media sulle importazioni USA potrebbe raggiungere il 22%, livelli che non si vedevano dal 1910. Si tratta di un salto di 19 punti percentuali, una mossa che va ben oltre qualsiasi precedente storico. E se aumenti ben più modesti hanno generato forti correzioni, è lecito aspettarsi ripercussioni ancora più gravi.
Perché i dazi sono dannosi per l’economia
David Kelly, strategist globale di JPMorgan Chase, ha sintetizzato con precisione l’impatto macroeconomico delle guerre commerciali:
“I dazi fanno salire i prezzi, frenano la crescita, riducono i profitti, aumentano la disoccupazione, amplificano le disuguaglianze, rallentano la produttività e alimentano tensioni geopolitiche.”
Nel caso attuale, anche UE, Cina e Canada hanno minacciato dazi di ritorsione, con il rischio di dare vita a una spirale negativa difficile da arrestare.
Come investire in un contesto di guerra commerciale
Nonostante le prospettive incerte, la storia dei mercati finanziari insegna che ogni grande correzione ha rappresentato un’opportunità per chi ha saputo muoversi con visione e metodo. L’indice S&P 500, dopo ogni crollo, è sempre tornato a crescere. È proprio in questi momenti che emergono le strategie vincenti.
Chi si domanda come investire durante una correzione di mercato dovrebbe considerare due mosse fondamentali:
- Evitare di vendere nel panico: disinvestire durante un ribasso amplifica solo le perdite.
- Comprare con gradualità azioni di alta qualità: investire in aziende solide, con fondamentali robusti, può rivelarsi una scelta vincente nel lungo periodo.
Lo stesso Warren Buffett raccomanda di “essere avido quando gli altri sono timorosi”, sottolineando come le crisi di mercato siano spesso occasioni di acquisto mascherate da eventi negativi.
Investimenti a lungo termine: la strategia più efficace
Chi punta alla costruzione di un portafoglio duraturo sa che le turbolenze a breve termine sono parte integrante del percorso. I dazi di Trump e la guerra commerciale in atto rappresentano uno stress test per i mercati, ma non cambiano la natura di fondo degli investimenti a lungo termine.
Con un approccio disciplinato, una gestione prudente del rischio e un occhio alle valutazioni, è possibile trasformare le crisi in opportunità. È qui che la pazienza fa la differenza.
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