La settimana tra il 28 luglio e il 1° agosto si preannuncia una delle più intense dell’anno per gli investitori. Il mercato si trova su livelli estremamente tirati, ma i prossimi giorni porteranno con sé una raffica di eventi macroeconomici e trimestrali decisive che potrebbero cambiare radicalmente il trend attuale. Occhi puntati su Federal Reserve, inflazione PCE, PIL USA e, soprattutto, i conti di Apple, Amazon, Meta e Microsoft.
Federal Reserve: sarà davvero “pausa”?
Mercoledì 31 luglio è atteso l’annuncio sui tassi di interesse da parte della Fed. Gli operatori si aspettano un mantenimento dello status quo, ma le parole di Jerome Powell nella conferenza stampa potrebbero fare la differenza. Un messaggio troppo aggressivo sul fronte inflazione o la mancanza di chiari segnali di un futuro taglio potrebbe far impennare la volatilità.
In parallelo, venerdì 1° agosto potrebbe scattare l’attivazione dei dazi commerciali USA contro l’UE e la Cina: un rischio che il mercato non sembra aver pienamente scontato.
Settimana macro: PIL, PCE, occupazione, ISM
Il calendario economico è fitto di appuntamenti cruciali:
- Martedì: Job Openings (JOLTS)
- Mercoledì: PIL USA Q2 e decisione Fed
- Giovedì: Core PCE, redditi e spese personali
- Venerdì: Non-farm payrolls, disoccupazione, ISM manifatturiero e fiducia del Michigan
Con il mercato già ipercomprato su più fronti, basta un solo dato sotto le attese per innescare una correzione.
Analisi tecnica: segnali di stanchezza sui principali indici
I principali indici azionari statunitensi stanno mostrando chiari segnali di eccesso di fiducia, sia sul fronte tecnico sia in termini di sentiment.
S&P 500: trend rialzista esteso, rischio pullback
L’indice S&P 500 continua a macinare nuovi massimi storici, ma l’RSI in zona di ipercomprato (sopra quota 70) indica una tensione eccessiva. Storicamente, fasi simili anticipano brevi correzioni tecniche. Attualmente, l’indice è ben distante dalle medie mobili a 20 e 50 giorni, rispettivamente posizionate ben al di sotto dei livelli attuali.
Due gap non ancora chiusi attirano l’attenzione degli analisti:
- Primo gap da colmare in area 6029 punti: rappresenterebbe un ritracciamento del 5,7% dai massimi.
- Secondo gap in area 5690 punti: un eventuale ritorno su questo livello implicherebbe una correzione dell’11%.
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L’assenza di prese di profitto significative da maggio potrebbe rendere vulnerabile l’indice a qualsiasi catalizzatore negativo.
Nasdaq 100: divergenze su volumi e momentum
L’indice tecnologico ha aggiornato i massimi storici, ma il volume giornaliero è in calo costante. La divergenza tra prezzo crescente e volume decrescente è un segnale tecnico da non sottovalutare. Anche l’RSI si trova in zona di stress, suggerendo che una presa di fiato possa essere imminente.
Il fatto che l’indice non testasse la media mobile a 20 giorni dal 23 giugno evidenzia l’estensione del movimento e la fragilità di un trend alimentato principalmente da momentum e aspettative legate all’intelligenza artificiale.
Russell 2000: divergenze ribassiste in formazione
L’indice delle small cap (IWM) resta ben distante dai massimi storici. Nonostante alcuni tentativi di breakout, l’RSI mostra una chiara divergenza ribassista e i volumi si stanno progressivamente riducendo. Il supporto dinamico regge, ma ogni rimbalzo sembra più debole del precedente. Questa configurazione è spesso un preludio a un’inversione del trend di breve termine.
I titoli sotto la lente: focus operativo della settimana

Micron Technology (MU)
Dopo un forte calo post-trimestrale, Micron si è riportata sulla media mobile a 50 giorni, che coincide con un’area di resistenza pregressa ora convertita in supporto. Il titolo sta costruendo una base tecnica interessante, con un RSI in netto recupero dai minimi. Ideale per un day trade tattico in caso di bounce sopra il livello di controllo del volume (VPOC).
Apple (AAPL)
Ancora incastrata in un range laterale, Apple ha un’occasione importante con la trimestrale di giovedì. Il mercato si aspetta novità rilevanti sull’intelligenza artificiale: senza un annuncio concreto, il rischio di rottura dei supporti è reale. In caso contrario, un superamento deciso della soglia tecnica dei 222 dollari potrebbe sbloccare un movimento direzionale verso l’alto.
Roblox e Roku
Entrambi i titoli si avvicinano agli earnings in aree tecnicamente interessanti. Roblox potrebbe testare e superare i massimi storici se la trimestrale confermerà i recenti segnali di forza. Roku, invece, si trova su tutte le principali medie mobili settimanali, pronta a reagire con decisione in caso di sorprese positive. Il titolo potrebbe attrarre capitali in cerca di diversificazione al di fuori delle mega cap.
Meta Platforms (META)
Ancora sottovalutata in rapporto alla sua storica capacità di stupire, Meta si trova su un’area di consolidamento, con RSI neutrale e buone basi di supporto. L’idea operativa suggerita è l’acquisto di una call lunga su scadenze lontane, puntando a target ambiziosi entro la fine dell’anno. Potenziale breakout in arrivo.
Visa (V)
Visa ha chiuso la scorsa settimana proprio in corrispondenza della media mobile a 50 giorni. Un segnale positivo in caso di apertura forte post-earnings. Se il titolo supera con decisione i 369,74 dollari (gap da colmare), potrebbe riprendere il suo trend ascendente di lungo termine.
Boeing (BA)
Un titolo in fase di transizione che mostra una configurazione tecnica molto interessante. Prossima alla SMA 100 mensile, Boeing potrebbe rompere al rialzo con forza se le trimestrali sorprendono positivamente. Si tratta di una posizione swing con ottimo rapporto rischio/rendimento, da monitorare attentamente lunedì in apertura.

Altri titoli sotto osservazione
- Tesla: l’autore evita l’operatività nel breve, preferendo l’ingresso in area 150–160 $.
- Google: movimento post-trimestrale debole nonostante i buoni dati. Occhio a possibili fade verso media 10 giorni.
- Microsoft: nuovi massimi storici. Trimestrale in arrivo mercoledì.
- Netflix: dopo un ritracciamento del 13%, si avvicina all’area di supporto. Correlazione con Spotify da tenere d’occhio.
- Palantir e Nvidia: troppo estesi per entrare ora, ma da monitorare per eventuali rotazioni.
- Adobe: possibile ingresso se torna sulla trendline storica.
- Robinhood: gap fill parziale, in attesa della trimestrale.
- UNH: ipervenduto, possibile occasione solo in caso di forti sorprese positive.
Strategie operative: protezione del capitale e disciplina nei livelli
In contesti di mercato tecnicamente estesi e carichi di attese macroeconomiche, adottare un approccio reattivo e non predittivo diventa essenziale.
Ridurre l’esposizione su titoli ipercomprati
Con livelli così tirati, la strategia più saggia consiste nel non inseguire i breakout, ma attendere conferme o segnali di rientro dai supporti dinamici. Titoli come Microsoft, Nvidia o Meta mostrano strutture solide, ma l’eccessiva distanza dalle medie mobili suggerisce cautela.
Gestione attiva del rischio: trailing stop e prese di profitto
In questo scenario, è opportuno:
- Utilizzare stop dinamici per proteggere i guadagni.
- Valutare parziali prese di profitto su posizioni con forti plusvalenze.
- Evitare di “indovinare” il top o il bottom: reagire al mercato, non anticiparlo.
Mantenere flessibilità: liquidità come asset strategico
Chi dispone di liquidità potrà beneficiare di eventuali correzioni. In questo contesto, detenere cash è una posizione attiva, non una mancanza di decisione.
L’obiettivo è arrivare preparati: se i dati macro deludono o le trimestrali non saranno all’altezza delle attese, potremmo assistere a una rotazione settoriale o a un’inversione correttiva. Essere posizionati in modo difensivo permette di cogliere opportunità migliori a prezzi più favorevoli.
Conclusione: pronti per la volatilità
La settimana appena iniziata ha tutte le caratteristiche per riaccendere la volatilità. Con mercati fragili e RSI tirati, ogni dato economico o parola fuori posto di Powell potrebbe fare da miccia. Prepararsi, adattarsi al contesto e proteggere i capitali sono le priorità assolute per ogni investitore consapevole.
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