
Il mercato dell’intelligenza artificiale vive giorni di tensione. Oracle, Nvidia e altri protagonisti del settore sono finiti al centro di un’ondata di notizie negative che parlano di bolle speculative, GPU non redditizie e margini sotto pressione. Ma quanto c’è di vero? Scopriamolo insieme.
Oracle e la tempesta mediatica sulle GPU Nvidia
Oracle ha conosciuto un rally impressionante, arrivando a superare i 328 dollari per azione grazie all’enorme domanda di infrastrutture AI. Tuttavia, la società ha subito un improvviso crollo di circa il 7%, spinta da un report secondo cui il noleggio delle GPU Nvidia Blackwell sarebbe non profittevole.
Secondo i dati trapelati, Oracle avrebbe registrato:
- Ricavi da noleggio GPU pari a 900 milioni di dollari
- Margine lordo del 14%
- Una perdita di circa 100 milioni di dollari solo sui chip Blackwell
Questi numeri hanno fatto scattare il campanello d’allarme tra gli investitori, ma l’analisi appare incompleta. I costi analizzati infatti riguardano il periodo di avvio e installazione delle nuove GPU, una fase fisiologicamente poco redditizia.
Come spiegato dal CEO di Nvidia, Jensen Huang, i profitti arrivano nel tempo: è come gestire una concessionaria d’auto, non si guadagna il giorno stesso in cui le vetture arrivano in salone. Serve tempo per attivare i contratti e sfruttare a pieno le risorse.
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Il presunto “AI crash”: verità o falso allarme?
Molti commentatori hanno gridato alla bolla AI, ma l’evidenza racconta altro. Le perdite evidenziate per Oracle coprono solo il periodo giugno–agosto, ovvero i mesi di commissioning delle nuove infrastrutture.
Questo significa che i margini bassi sono temporanei e legati ai costi iniziali. Una volta che i sistemi saranno pienamente operativi, la redditività dovrebbe migliorare in maniera significativa.
Il punto chiave è comprendere che il modello di business delle infrastrutture AI è capex-intensivo: si investe molto all’inizio, per poi raccogliere i frutti nel medio-lungo termine. Parlare oggi di “AI non profittevole” appare quindi fuorviante.
Nvidia e il mercato dei semiconduttori
La pressione su Oracle ha inevitabilmente contagiato Nvidia, che ha perso circa il 2% dai massimi intraday. Tuttavia, la domanda globale di GPU per intelligenza artificiale rimane straordinariamente forte.
Grandi player come Google, Meta, OpenAI ed Elon Musk con la sua XAI stanno investendo miliardi di dollari in data center AI e cluster di calcolo, dimostrando che la corsa non è affatto terminata.
Solo XAI ha annunciato un piano da 20 miliardi di dollari, di cui 7,5 miliardi in equity e 12,5 miliardi in debito, con Nvidia stessa pronta a partecipare con 2 miliardi. Numeri che confermano come il mercato sia ancora in fase di espansione, non di contrazione.
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IronNet e la strategia delle startup AI
Tra le nuove realtà emergenti, IronNet ha registrato un rialzo del 6,8% in giornata, salvo poi scendere del 4,9% nel dopo mercato. Il motivo? L’emissione di convertible senior notes da 875 milioni di dollari, destinate in gran parte all’acquisto di nuove GPU.
La società ha già firmato contratti pluriennali per 11.000 delle 23.000 GPU ordinate, con un potenziale di 225 milioni di dollari annui di ricavi ricorrenti da cloud AI entro fine 2025.
Un punto critico rimane la durata dei contratti, spesso limitata a due anni: un orizzonte più breve rispetto alla vita utile delle GPU. Questo espone a un rischio di rinnovo che gli investitori dovranno monitorare con attenzione.
Dell e la revisione al rialzo delle stime
Non solo startup: anche colossi come Dell Technologies stanno beneficiando del boom AI. L’azienda ha rivisto le proprie previsioni di crescita dei ricavi dal 3–4% al 7–9%, grazie alla forte domanda di soluzioni hardware e infrastrutturali per l’intelligenza artificiale.
Questi dati, insieme alla performance positiva di società come Super Micro Computer, dimostrano che la filiera AI è in pieno fermento.
AI: bolla o opportunità?
L’attuale volatilità non deve spaventare gli investitori. La dinamica osservata su Oracle non rappresenta un segnale di collasso, bensì una fase tipica di scalabilità tecnologica.
Il mercato AI è ancora in forte espansione e i grandi investitori globali continuano a puntarci miliardi. Piuttosto che una bolla, ci troviamo davanti a una fase di consolidamento, dove le aziende devono bilanciare investimenti iniziali e profitti futuri.
Chi investe oggi in azioni Nvidia, Oracle e nelle società AI legate alle GPU deve essere consapevole che i ritorni non sono immediati, ma la traiettoria rimane solida.
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