
Le notizie in grado di muovere miliardi di dollari e cambiare le prospettive di interi settori non arrivano tutti i giorni. L’annuncio della partnership tra AMD e OpenAI ha acceso i riflettori sull’intelligenza artificiale e ha scatenato domande cruciali tra gli investitori: siamo di fronte a una minaccia per Nvidia, che da anni domina il mercato delle GPU, o piuttosto a un passo che rafforza la crescita complessiva del settore?
Il clamore generato da questo accordo non riguarda solo due colossi della tecnologia, ma tocca il cuore di un’industria destinata a rivoluzionare processi, modelli di business e interi mercati finanziari. Comprendere l’impatto di questa scelta strategica non significa soltanto analizzare i numeri, ma anche interpretare le conseguenze future per chi desidera investire con visione e tempismo.
Siamo davanti a un passaggio che segna un prima e un dopo: da una parte AMD, pronta a ritagliarsi uno spazio da protagonista, dall’altra Nvidia, chiamata a difendere la propria leadership con solidità e innovazione. Ed è proprio in questa dinamica che si nascondono opportunità che potrebbero sorprendere chi saprà coglierle per tempo.
L’accordo storico tra AMD e OpenAI
All’inizio della settimana, AMD ha comunicato una partnership con OpenAI che potrebbe generare fino a 60 miliardi di dollari di ricavi nei prossimi anni. Il piano prevede la fornitura di circa 6 gigawatt di GPU a partire dal 2026, con la nuova generazione di chip MI450.
Per comprendere la portata, basta ricordare che ogni gigawatt di GPU equivale a circa 10 miliardi di dollari di ricavi. Non stupisce quindi che il titolo AMD abbia registrato un rally vicino al +25% in un solo giorno.
Questa mossa rappresenta una svolta: fino a poco tempo fa, Nvidia era l’unica opzione credibile per alimentare i data center di intelligenza artificiale. Ora, AMD diventa un concorrente reale, pronto a conquistare quote di mercato.
Nvidia: da leader incontrastata a competitor affiancata
Per anni, Nvidia ha dominato con una quota vicina al 90% nel segmento delle GPU destinate all’AI. Una posizione straordinaria, ma difficilmente sostenibile nel lungo periodo.
Grandi player come Microsoft, Amazon, Google e Meta hanno più volte manifestato la necessità di ridurre la dipendenza da un unico fornitore.
AMD, con il suo nuovo accordo, fornisce quella seconda alternativa che il mercato stava aspettando. È quindi inevitabile che Nvidia perda parte della sua quota, ma ciò non significa necessariamente un calo nei ricavi.
Valutazione di Nvidia: ancora un’opportunità interessante
Nonostante l’arrivo di AMD, Nvidia continua a godere di fondamentali solidi. Oggi il titolo tratta con un forward P/E di 33, un multiplo considerato sostenibile se rapportato ai risultati straordinari conseguiti negli ultimi anni.
Il motivo per cui il mercato non ha reagito con un crollo è semplice: la domanda di GPU AI resta nettamente superiore all’offerta disponibile. Anche se AMD guadagnerà quote, la “torta complessiva” continua ad allargarsi.
In altre parole, Nvidia non perde clienti perché i suoi prodotti sono meno performanti, ma perché l’offerta di GPU non è sufficiente a soddisfare il mercato. Questo riduce il rischio competitivo diretto e lascia spazio a una crescita parallela dei due colossi.
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Il rischio reale per Nvidia
Il vero campanello d’allarme per Nvidia si accenderebbe solo nel caso in cui:
- Le soluzioni di AMD iniziassero a raggiungere o superare le prestazioni delle GPU Nvidia.
- I grandi hyperscaler (Microsoft, Amazon, Google) cominciassero a scegliere AMD come fornitore primario, relegando Nvidia a un ruolo secondario.
Ad oggi, questo scenario non si sta verificando. Al contrario, Nvidia resta la scelta preferenziale per prestazioni e affidabilità, mentre AMD viene percepita come un valido supporto per bilanciare la domanda.
Impatto sull’industria dell’intelligenza artificiale
L’accordo non rappresenta una minaccia per Nvidia, ma un rafforzamento complessivo del settore AI. Con più fornitori in gioco:
- Le aziende tecnologiche avranno maggiori possibilità di accesso a GPU senza subire carenze di fornitura.
- La crescita del settore AI potrà accelerare, grazie alla riduzione dei vincoli di produzione.
- La competizione stimolerà l’innovazione tecnologica, migliorando le prestazioni delle generazioni future di chip.
La previsione rimane quindi di centinaia di miliardi di dollari di crescita nei prossimi anni, con ampio spazio sia per Nvidia che per AMD.
Conviene vendere le azioni Nvidia?
Alla luce dei dati attuali, la risposta è no.
L’accordo tra AMD e OpenAI non riduce la forza competitiva di Nvidia, che resta un titolo di riferimento nel settore AI. Anzi, la maggiore diversificazione dei fornitori rende l’industria più solida, aumentando la visibilità di lungo termine.
Con un multiplo P/E interessante e una domanda ancora esplosiva, Nvidia rimane tra le azioni più appetibili per chi crede nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Conclusione: due vincitori, non un perdente
La notizia della partnership tra AMD e OpenAI rappresenta un passaggio chiave per l’intero settore dell’intelligenza artificiale. Da un lato emerge un nuovo protagonista in grado di ampliare l’offerta di GPU, dall’altro Nvidia continua a confermarsi come leader indiscusso, sostenuta da una domanda che resta superiore all’offerta disponibile.
Questa dinamica apre scenari di crescita che vanno ben oltre le singole società: significa assistere a una fase di espansione senza precedenti, in cui più player lavorano per spingere l’innovazione e accelerare l’adozione di tecnologie sempre più avanzate.
Per chi investe, la situazione offre una prospettiva entusiasmante: poter partecipare a un settore che non solo cresce, ma che ha ancora davanti anni di sviluppo esponenziale. AMD dimostra di essere pronta a ritagliarsi uno spazio importante, mentre Nvidia rimane una colonna portante, capace di mantenere margini e competitività.
Seguire da vicino queste evoluzioni significa trovarsi preparati di fronte alle opportunità che si presenteranno, cogliendo il meglio da un settore che ha tutte le carte in regola per continuare a sorprendere e generare valore.
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