
L’ultima parte del 2025 sta assumendo contorni decisamente interessanti per chi investe nei titoli tecnologici. La combinazione tra progressi nell’intelligenza artificiale, trimestrali solide e un crescente consenso attorno a un possibile taglio dei tassi della Federal Reserve a dicembre ha trasformato il sentiment degli investitori.
La narrativa sulla presunta “bolla dell’AI” che aveva generato timori nelle settimane precedenti lascia spazio a un contesto molto più costruttivo: la domanda per la potenza computazionale cresce a un ritmo senza precedenti, i giganti tech macinano profitti e gli operatori scommettono apertamente su nuovi massimi degli indici americani.
Questo articolo restituisce con chiarezza l’evoluzione del mercato, analizza i titoli più strategici da accumulare e spiega perché la prossima fase dell’AI potrebbe rivelarsi una delle opportunità più significative per gli investitori di ogni livello.
- 1. Perché l’AI Continua a Spingere il Mercato: Produttività, Domanda Reale e Margini in Crescita
- 4. Valutazioni Tech: l’Europa Parla di Rischi, ma i Numeri Raccontano Altro
- 5. Taglio dei Tassi a Dicembre: l’80% del Mercato Scommette sulla Fed
- 6. Alphabet e Nvidia: Non una Guerra, ma Due Storie che Corrono Insieme
- 9. Le Azioni Tech da Acquistare Oggi Secondo Dan Ives
- 13. AI come Forza Multidecennale: la Rivoluzione è Appena Cominciata
- 14. Conclusioni Operative: Come Investire nella Fase Finale del 2025
Perché l’AI Continua a Spingere il Mercato: Produttività, Domanda Reale e Margini in Crescita
La narrativa del “bolla tech” è stata indebolita da dati oggettivi. Società come HP, tradizionalmente meno esposte alle tecnologie più avanzate, stanno rivoluzionando i propri processi interni attraverso l’adozione di sistemi di intelligenza artificiale.
HP: un Caso Reale di Trasformazione Interna
La scelta dell’azienda di ridurre il personale del 10%, sostituendo una parte significativa delle mansioni con strumenti di AI, non rappresenta un semplice tentativo di contenere i costi, ma la dimostrazione che l’AI sta diventando un vantaggio competitivo misurabile.
Dalle parole del management emerge come l’integrazione di sistemi intelligenti permetta di:
- accelerare lo sviluppo dei prodotti
- aumentare la soddisfazione dei clienti
- potenziare la produttività complessiva
La stima di 1 miliardo di dollari di risparmi nei prossimi tre anni conferma che la rivoluzione in corso produce già risultati tangibili nei conti aziendali.
Lavoro e AI: la Nuova Geografia dell’Occupazione
Molti ruoli entry-level, come analisti junior, programmatori alle prime armi e personale di back-office, stanno venendo sostituiti da software avanzati. Allo stesso tempo le dinamiche del mercato del lavoro americano mostrano come l’AI sia solo uno dei fattori in gioco: immigrazione, scelte di politica economica e andamento del ciclo occupazionale influenzano in modo significativo la domanda di nuova forza lavoro.
Il messaggio chiave per gli investitori è semplice: l’AI non è una minaccia, ma una forza strutturale di trasformazione. Le aziende che la adottano con maggiore velocità sono quelle che stanno generando i margini più robusti e guadagnando terreno rispetto ai concorrenti.
Valutazioni Tech: l’Europa Parla di Rischi, ma i Numeri Raccontano Altro
La BCE ha diffuso un avvertimento sulle valutazioni elevate dei titoli tecnologici americani, parlando di prezzi spinti dal FOMO e da aspettative troppo ottimistiche.
L’analisi quantitativa, però, suggerisce uno scenario diverso: durante la bolla dot-com i tre titoli più grandi dell’indice quotavano circa 62 volte gli utili forward, oggi le prime tre società scambiano intorno a 31 volte gli utili.
Questo significa che le valutazioni attuali sono circa la metà rispetto alla bolla del 2000, in un contesto in cui crescita, utili e investimenti sono nettamente superiori.
Il rischio di sopravvalutazione non scompare, ma il mercato appare sostenuto da fondamentali solidi, non da semplici aspettative irrazionali.
Taglio dei Tassi a Dicembre: l’80% del Mercato Scommette sulla Fed
Le ultime tre sedute hanno registrato un’impennata delle posizioni nei futures sui Fed Funds: gli operatori vedono un’elevata probabilità di un taglio da 25 punti base nella riunione del 10 dicembre.
La motivazione principale è chiara: il raffreddamento del mercato del lavoro preoccupa molto più di un’inflazione moderatamente sopra target. Un’economia che rallenta troppo velocemente è più difficile da rianimare rispetto a un’inflazione temporaneamente superiore all’obiettivo.
Questo spiega perché diversi membri della Fed abbiano iniziato a orientarsi verso un allentamento monetario e perché gli indici azionari potrebbero puntare a nuovi massimi storici proprio a ridosso del classico “Santa Claus Rally”.
Alphabet e Nvidia: Non una Guerra, ma Due Storie che Corrono Insieme

Il mercato ha osservato un fenomeno curioso: Nvidia sotto pressione mentre Alphabet accelera. La narrativa, però, non è affatto competitiva. Entrambe le compagnie sono parte integrante della stessa rivoluzione tecnologica.
Alphabet: la Rivalutazione Era Inevitabile
Il titolo ha iniziato l’anno a valutazioni modeste, attorno a 21 volte gli utili, per un colosso del suo calibro. L’esplosione del modello Gemini, il miglioramento dei TPU proprietari e i progressi di Waymo hanno riportato Alphabet nel ruolo che le spetta:
- protagonista nell’AI generativa
- leader nella potenza computazionale proprietaria
- azienda con margini in forte espansione
Molti analisti vedono il multiplo spostarsi verso area 33-34 volte, in linea con i principali leader dell’AI globale.
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Nvidia: la Domanda Rimane 12 a 1
In Asia la richiesta dei chip Nvidia supera l’offerta in un rapporto di 12 a 1. Secondo varie stime, i ricavi del prossimo anno potrebbero essere sottostimati del 15–20%, complici due fattori chiave:
- possibile ritorno in modo più ampio nel mercato cinese
- aumento esponenziale della domanda da parte di colossi americani ed europei
La definizione di Nvidia come “Rocky Balboa dell’AI” rende bene l’idea: incassa i colpi, supera la concorrenza e resta il motore della rivoluzione AI.
Le Azioni Tech da Acquistare Oggi Secondo Dan Ives

Tra i principali analisti che seguono il settore tecnologico, Dan Ives di Wedbush ha condiviso una lista di azioni da possedere nel pieno della rivoluzione AI. Alcune spiccano in modo particolare per il loro profilo rischio/rendimento.
Nvidia: il Monopolio della Potenza di Calcolo
Nvidia rimane il leader indiscusso nella produzione di chip per l’AI, sostenuta da una domanda che negli ultimi mesi ha superato l’offerta con un rapporto stimato di dodici a uno. Questa dinamica evidenzia quanto le aziende globali, dai colossi del cloud fino alle startup dell’AI, considerino le GPU Nvidia come componente fondamentale delle proprie infrastrutture.
Secondo Ives, i ricavi del prossimo anno potrebbero essere sottostimati del 15-20 per cento, una previsione che nasce dal ritorno potenziale nel mercato cinese e dall’espansione delle capacità produttive in Asia.
Investire in Nvidia significa esporsi al cuore della rivoluzione AI, una posizione difficile da replicare da qualsiasi concorrente.
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Palantir: l’AI operativa che trova applicazioni concrete
Palantir ha costruito negli anni una piattaforma unica nel suo genere, capace di integrare dati complessi e trasformarli in decisioni operative. Ciò che distingue l’azienda è la rapidità con cui sta scalando nel settore commerciale, dopo aver dominato per anni la sfera governativa.
Le prospettive per i prossimi tre anni includono un potenziale aumento significativo delle prenotazioni commerciali, con applicazioni che spaziano dalla cybersecurity all’analisi predittiva per supply chain e sanità. La valutazione attuale può apparire elevata, ma il posizionamento strategico dell’azienda e la capacità di creare prodotti difficili da replicare rendono Palantir una delle opportunità più promettenti in un mercato in accelerazione.
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Tesla: dalla mobilità elettrica all’AI fisica
Per Tesla, il momento attuale rappresenta un punto di svolta. Gli investitori non osservano più soltanto la produzione di automobili, ma l’avanzamento verso i robotaxi, i sistemi autonomi e la robotica avanzata. L’azienda sta attraversando la fase più significativa della propria storia, guidata da investimenti in intelligenza artificiale e capacità di calcolo dedicate al software di guida autonoma.
Le previsioni di Dan Ives posizionano il titolo in uno scenario base attorno ai 600 dollari, con un potenziale scenario rialzista verso quota 800. La vera opportunità deriva dal ruolo di Tesla come pioniere della robotica applicata al mondo reale, un mercato che potrebbe espandersi molto più rapidamente di quanto previsto.
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AI come Forza Multidecennale: la Rivoluzione è Appena Cominciata
L’errore più comune degli investitori consiste nel credere che la rivoluzione tecnologica abbia già raggiunto la maturità. Gli studi citati da Ives indicano che solo il 3% delle aziende americane ha avviato progetti di intelligenza artificiale di una certa rilevanza. Nel resto del mondo la penetrazione non supera l’1%.
Questo dato suggerisce che ci troviamo all’inizio di una trasformazione epocale, destinata a ridefinire:
- produttività aziendale
- supply chain
- infrastrutture informatiche
- robotica e automazione
- modelli lavorativi e competenze richieste
Il paragone più adeguato non è con la bolla dot-com, ma con una vera e propria rivoluzione industriale digitale. Con una differenza sostanziale: i protagonisti di oggi dispongono di liquidità, utili e infrastrutture globali.
Conclusioni Operative: Come Investire nella Fase Finale del 2025
L'ultima parte del 2025 e inizio 2026, si presenta come una fase strategica per allocare capitale nel settore tecnologico. I fondamentali stanno supportando un’evoluzione strutturale del mercato, trainata non da speculazione ma dall’adozione sempre più profonda dell’AI nelle aziende globali. Con un probabile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, gli investitori potrebbero assistere a un’accelerazione delle valutazioni e a un ritorno su livelli record degli indici americani.
In questo contesto, l’approccio operativo richiede disciplina e capacità di distinguere tra aziende che annunciano progetti di AI e aziende che generano valore reale dall’intelligenza artificiale. Nvidia, Alphabet, Palantir e Tesla rientrano nella seconda categoria: rappresentano l’infrastruttura, le applicazioni e l’evoluzione fisica dell’AI, tre pilastri che sosterranno la crescita dei prossimi anni. Allocare capitale in questi leader significa partecipare a un ciclo di innovazione ancora in fase iniziale.
Gli investitori dovrebbero quindi concentrarsi su società con margini solidi, forte capacità di spesa in ricerca e sviluppo e modelli di business scalabili. La rivoluzione dell’AI non riguarda solo il 2025 ma un’intera decade. Le aziende che guidano questo cambiamento non stanno vivendo un picco temporaneo, bensì sono nel pieno di una trasformazione industriale che potrebbe ridefinire standard produttivi, supply chain, servizi e consumo energetico. Per molti portafogli, questo potrebbe essere il momento decisivo per posizionarsi correttamente nel nuovo ciclo tecnologico.
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