Chi nel 2016 considerava Nvidia un titolo sopravvalutato non poteva immaginare che in meno di un decennio sarebbe diventata una potenza da oltre 5.000 miliardi di dollari, trasformando le GPU da semplice hardware per videogiochi nel motore dell’intelligenza artificiale globale. Non è stata fortuna. È stata visione, ricerca e coraggio in un momento in cui il mondo non era ancora pronto a comprenderne il potenziale.
Ma la storia insegna che ogni rivoluzione tecnologica genera nuove protagoniste. Quando un ciclo si esaurisce, un altro prende forma — spesso sotto il radar, quando il mercato è ancora distratto da ciò che è già esploso.
Oggi quel nuovo ciclo è già cominciato. E le sue fondamenta si costruiscono su tre pilastri che stanno ridefinendo il concetto stesso di calcolo: quantum computing, AI infrastructure e trasformazione energetica del computing. Al centro di questa ondata emergono tre aziende visionarie: IONQ, IREN e Bitfarms.
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IONQ: l’“Nvidia del Quantum” che sta riscrivendo le leggi della fisica
La prima protagonista di questa nuova rivoluzione è IONQ Inc. (NYSE: IONQ), una società che sta spingendo i confini della fisica e della logica computazionale verso territori finora impensabili.
Nel suo ultimo trimestre, IONQ ha registrato una crescita dei ricavi del 222% su base annua, raggiungendo 39,9 milioni di dollari, ben oltre le previsioni. Non si tratta più di un progetto sperimentale: la tecnologia è commerciale, scalabile e già redditizia.
Il cuore pulsante del successo di IONQ è Tempo, il suo sistema quantistico di quinta generazione, 36 quadrilioni di volte più potente rispetto ai migliori sistemi a superconduttori attualmente disponibili. Un salto quantico — in senso letterale — che ha già trovato applicazioni in settori strategici come farmaceutica, difesa e cloud computing.
Tra le sue partnership spiccano Nvidia, Amazon e persino AstraZeneca, dove IONQ ha ottenuto un vantaggio di 20 volte nella velocità di simulazione molecolare per lo sviluppo di nuovi farmaci. Immagina esperimenti che prima richiedevano un mese di calcoli completati in appena 36 ore: questa è la promessa del quantum computing.
Con oltre 1.100 brevetti, 3,5 miliardi di dollari in liquidità e una leadership che include ex dirigenti del Dipartimento della Difesa USA, IONQ sta costruendo un intero ecosistema quantistico: dalla crittografia alla rete quantica fino alla sensoristica e alla cybersecurity.
Il CEO Nicolo Damasi definisce la sua piattaforma “l’unico vero sistema quantistico universale”, grazie a un’architettura gate-based capace di reali processi entangled — il “Santo Graal” del calcolo quantistico.
Il piano di sviluppo prevede il raggiungimento di 1.600 qubit logici entro il 2028 e 80.000 entro il 2030: livelli di potenza che supereranno di gran lunga qualsiasi computer classico oggi esistente. Non sorprende che molti analisti abbiano già ribattezzato IONQ “la Nvidia dell’era quantistica”.
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IREN: dalla blockchain all’intelligenza artificiale, la metamorfosi in colosso dell’infrastruttura AI
Il secondo protagonista è IREN Limited (NASDAQ: IREN), un nome che fino a pochi anni fa era associato al mining di Bitcoin, ma che oggi si sta trasformando in una piattaforma di calcolo per l’intelligenza artificiale di scala globale.
Nel suo ultimo bilancio, IREN ha mostrato una crescita dei ricavi del 355%, toccando 240 milioni di dollari e un utile netto record di 384 milioni. Ma il vero catalizzatore è il mega-contratto con Microsoft, del valore di 9,7 miliardi di dollari, per la fornitura di potenza di calcolo AI su GPU Nvidia GB300, ospitate nei suoi nuovi data center a liquido in Texas.
Si tratta di uno dei più grandi accordi infrastrutturali mai firmati da un’azienda di queste dimensioni, con un valore per megawatt di 48,5 milioni di dollari, quasi il doppio della media di mercato. Un segnale inequivocabile del livello tecnologico e operativo raggiunto da IREN.
La società ha in programma di raggiungere 63.000 GPU in funzione entro il 2026, generando oltre 3,4 miliardi di dollari in ricavi ricorrenti annuali dal cloud AI.
A differenza di molte start-up del settore, IREN possiede un modello ibrido unico: mantiene ancora il business profittevole del mining di Bitcoin, che le garantisce cash flow costante, mentre reinveste gli utili nella costruzione della sua rete di data center AI.
Questo le offre una stabilità finanziaria rara in un mercato ad alto rischio. Con 1 miliardo di dollari di liquidità e assenza di debiti pesanti, la società ha la forza di un titano tecnologico emergente.
Come Nvidia ha costruito il suo impero sul connubio tra hardware e software AI, IREN si sta posizionando come la spina dorsale energetica e computazionale della nuova era dell’intelligenza artificiale.
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Bitfarms: dal mining di Bitcoin al “mining dell’intelligenza”
Chiude il trittico Bitfarms Limited (NASDAQ: BITF), un’altra società che sta compiendo una trasformazione radicale.
Famosa per la sua attività nel crypto mining, Bitfarms sta ora dirottando la sua potenza computazionale verso un settore più redditizio: l’high-performance computing (HPC) per l’intelligenza artificiale.
Attualmente, la società genera circa 8 milioni di dollari al mese dai suoi 17,7 Exahash di capacità di mining Bitcoin, ma il vero progetto strategico è la costruzione del campus Panther Creek in Pennsylvania: 350 megawatt di potenza, di cui i primi 50 già operativi entro fine 2026.
L’impianto sorge nel cuore dell’AI corridor americano, una zona che sta attirando colossi come Amazon, Google e Meta per la creazione di infrastrutture HPC e cloud.
Bitfarms si distingue però per un vantaggio competitivo cruciale: un costo energetico inferiore a 30 dollari per megawattora, grazie all’approvvigionamento da centrali idroelettriche nello stato di Washington.
Con una linea di credito da 300 milioni di dollari concessa da Macquarie Bank e 230 milioni in cassa e Bitcoin, la società dispone dei mezzi necessari per finanziare la transizione senza indebitarsi eccessivamente.
Il CFO Jeff Lucas ha dichiarato:
“Non stiamo più minando criptovalute. Stiamo minando intelligenza digitale.”
Un’affermazione che racchiude la nuova identità di Bitfarms: un player ibrido tra energia, dati e calcolo, con l’obiettivo di diventare un fornitore strategico di potenza AI.
Gli analisti ritengono che una volta siglato il primo contratto AI di larga scala, il mercato inizierà a valutarla come un’infrastruttura tecnologica, e non più come una crypto company. Ciò implicherebbe multipli di mercato anche tre volte superiori rispetto all’attuale valutazione, stimata in 2,2 miliardi di dollari di enterprise value.
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Un nuovo paradigma: energia, dati e intelligenza
Le tre società — IONQ, IREN e Bitfarms — rappresentano i pilastri della nuova era computazionale.
Laddove Nvidia ha dominato l’hardware per l’intelligenza artificiale, queste aziende stanno preparando la fase successiva, dove il valore non risiederà solo nei chip, ma nell’ecosistema interconnesso capace di far girare la nuova intelligenza globale.
- IONQ guida la rivoluzione quantistica.
- IREN costruisce le fondamenta dell’infrastruttura AI.
- Bitfarms fonde energia e calcolo per generare potenza intelligente.
Stiamo entrando in un’epoca in cui l’energia diventa informazione, e chi possiede l’infrastruttura capace di trasformarla in intelligenza avrà in mano il nuovo petrolio del XXI secolo: la potenza computazionale.
La lezione di Nvidia: vedere prima che il mondo capisca
Nvidia è diventata un colosso non perché ha seguito le tendenze, ma perché le ha anticipate.
Oggi, gli investitori hanno l’opportunità di riconoscere quel tipo di visione in società che stanno replicando la stessa traiettoria — con capitalizzazione ancora relativamente bassa e un potenziale di crescita esponenziale.
La “prossima Nvidia” potrebbe non costruire GPU, ma universi di calcolo quantico, reti AI sovranazionali e infrastrutture digitali alimentate da energia pulita.
Chi saprà cogliere per tempo questo cambiamento non dovrà più pentirsi di aver “perso il treno”.
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