Investire in AI: Le 3 Azioni da Aggiungere al Portafoglio a Settembre

Il mese di settembre rappresenta un momento cruciale per chi desidera investire in AI. I mercati stanno vivendo una fase di transizione: i tassi di interesse mostrano segnali di stabilizzazione, l’inflazione rallenta e gli investitori sono alla ricerca di nuovi motori di crescita per il prossimo decennio.

Tra gli operatori più esperti, Stan Druckenmiller ha recentemente rimodellato il suo portafoglio investimenti, riducendo l’esposizione a settori tradizionali come energia, industria e finanza per concentrare il capitale su azioni tecnologiche con un forte legame all’intelligenza artificiale.

Questa scelta non è un semplice spostamento tattico, ma una strategia mirata ad allinearsi con i trend strutturali che guideranno l’economia digitale dei prossimi anni. I titoli selezionati non sono soltanto aziende di successo, ma veri e propri pilastri dell’innovazione: Applovin, Broadcom e Microsoft.

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Applovin (APP): il nuovo leader dell’advertising AI-driven

Applovin ha compiuto una trasformazione radicale passando da editore di videogiochi mobile a protagonista nel settore della pubblicità digitale ad alto margine. Il motore della crescita è la piattaforma Axon, in grado di ottimizzare le campagne pubblicitarie su un bacino di oltre 1,4 miliardi di utenti attivi ogni giorno.

La società sta ampliando le proprie attività anche al di fuori del gaming, con ingressi significativi in e-commerce, connected TV e partnership con produttori di dispositivi mobili e operatori di telecomunicazioni. Questo approccio diversificato riduce la dipendenza da un solo settore e apre nuove fonti di ricavi.

Gli ultimi risultati confermano la solidità della strategia: ricavi pubblicitari in aumento del 70% anno su anno e margini operativi tra i più alti del comparto ad-tech. Con il lancio dell’Axon Ads Manager self-service, previsto per il 2026, Applovin mira a consolidare la propria leadership e ad attrarre inserzionisti alla ricerca di piattaforme indipendenti dalle cosiddette “walled gardens” come Meta e Alphabet.

Nonostante la concorrenza di Unity, l’azienda ha dimostrato capacità di esecuzione eccezionali. Non a caso, Druckenmiller ha aumentato la sua partecipazione di oltre il 120%, interpretando Applovin come una storia di crescita strutturale destinata a durare.

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Broadcom (AVGO): il backbone dell’infrastruttura AI

Tra le nuove posizioni del portafoglio di Druckenmiller spicca Broadcom, considerata una delle società più strategiche per la costruzione delle infrastrutture AI. A differenza di altri produttori di semiconduttori, Broadcom si posiziona come fornitore chiave di chip di rete personalizzati ed Ethernet ad alte prestazioni, componenti fondamentali per i super data center dedicati all’intelligenza artificiale.

I dati parlano chiaro: i ricavi da AI sono aumentati del 42% rispetto all’anno precedente, con il business AI networking in crescita del 170%, segno della domanda crescente di switch e router dedicati. L’introduzione dei modelli Tomahawk Ultra e Jericho 4 dimostra la capacità dell’azienda di innovare e rispondere alla domanda dei cloud provider come Amazon, Microsoft e Meta.

Il settore nel quale opera Broadcom gode di una spinta ulteriore: i grandi hyperscaler hanno annunciato record di investimenti in infrastrutture AI per il biennio 2025–2026, e l’azienda è ben posizionata per intercettare una parte significativa di questa spesa.

A questo si aggiunge l’integrazione di VMware, che consente a Broadcom di ampliare i ricavi ricorrenti software e migliorare la marginalità. Nonostante un livello di indebitamento che richiede monitoraggio, la società appare come una delle azioni tecnologiche più solide e indispensabili per il futuro dell’AI.

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Microsoft (MSFT): la pietra angolare della trasformazione digitale

Microsoft non ha bisogno di presentazioni, ma la sua posizione nell’ecosistema AI merita attenzione. Il motore principale è Azure, con ricavi annui superiori a 75 miliardi di dollari e una crescita del 39% anno su anno, superiore a molti concorrenti diretti.

La forza di Microsoft risiede nella perfetta integrazione dell’intelligenza artificiale nei propri servizi. Gli strumenti Copilot, sviluppati insieme a OpenAI, sono già disponibili su Office, Outlook, Excel, Teams e GitHub, creando un ciclo virtuoso: più licenze vendute equivalgono a più domanda di potenza di calcolo, che si traduce in ulteriore crescita per Azure.

Il vasto ecosistema di Microsoft, che comprende Windows, Office 365, Dynamics e Teams, è radicato nelle attività di governi, multinazionali e istituzioni educative. Questo livello di penetrazione rende costoso e complesso per i clienti passare a soluzioni alternative, garantendo un vantaggio competitivo duraturo.

I dati finanziari confermano la solidità del modello: ricavi trimestrali a 76,4 miliardi di dollari (+18%), utile netto in crescita del 24% e partnership strategiche con Nvidia e OpenAI che rafforzano ulteriormente la leadership nel settore. Con l’arrivo della fine del ciclo di supporto a Windows 10, è atteso anche un nuovo slancio nel mercato PC.

Per Druckenmiller, Microsoft non è solo un titolo da detenere, ma un asset centrale per chiunque voglia costruire un portafoglio investimenti orientato all’AI e alla digitalizzazione globale.

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In sintesi

Le scelte di Stan Druckenmiller dimostrano una visione chiara: ridurre esposizione ai settori maturi e puntare con decisione su azioni tecnologiche capaci di intercettare la crescita esponenziale dell’intelligenza artificiale.

Applovin, Broadcom e Microsoft rappresentano tre approcci diversi ma complementari: pubblicità AI-driven, infrastrutture digitali e piattaforme software integrate. Per chi desidera investire in AI con prospettiva di lungo termine, questi titoli costituiscono un riferimento da monitorare con attenzione.

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