Intel vs Micron: Quale Azione dei Semiconduttori Conviene Acquistare Oggi?

L’industria dei semiconduttori è al centro di una trasformazione senza precedenti. Ma tra Intel e Micron, quale rappresenta la scelta più strategica per chi vuole investire oggi nei chip?

Entrambi beneficiano della crescita dell’intelligenza artificiale, che ha spinto la domanda di chip di nuova generazione in settori chiave come data center, smartphone e computer.

La politica industriale statunitense favorisce la produzione domestica, sostenendo con incentivi e sussidi le aziende locali. Questo contesto aumenta l’interesse degli investitori verso società come Intel e Micron, che non solo operano nel cuore della tecnologia, ma rappresentano anche un asset strategico per gli USA.

Per capire quale titolo può risultare più interessante per chi vuole investire oggi nei semiconduttori, è necessario analizzare numeri, margini, ritorni sul capitale e valutazioni di mercato.

Crescita dei ricavi: Micron accelera, Intel arranca

Intel: ricavi in calo e quote di mercato in discesa

Negli ultimi anni Intel ha visto una traiettoria altalenante. Dopo aver superato i 75 miliardi di dollari di fatturato, è scesa a 53,1 miliardi, perdendo terreno soprattutto nel comparto server. La diffusione dei data center ottimizzati per AI, basati su GPU e memorie avanzate, ha penalizzato la leadership storica dei processori Intel.

Il lancio delle GPU Gaudi non ha avuto il successo sperato, mentre i colossali investimenti nel business delle foundry, destinato a produrre chip per terze parti, non hanno ancora portato risultati concreti.

Micron: crescita costante e sinergia con Nvidia

Al contrario, Micron Technology ha quasi raddoppiato i ricavi nell’ultimo decennio, passando da 16,2 a 33,8 miliardi di dollari. La società si è posizionata come leader nelle memorie HBM (High Bandwidth Memory), fondamentali per i data center ad alte prestazioni.

La collaborazione con Nvidia per la piattaforma Blackwell ha rafforzato la competitività di Micron, aprendo prospettive di crescita strutturale nei prossimi anni.

Redditività e margini operativi

Intel: margini negativi e attesa di svolta

Dopo aver registrato nel 2021 un margine operativo del 27,9%, Intel è crollata a -5,1%. La causa principale è legata ai costi elevati delle nuove fabbriche e ai ritardi nel rilancio competitivo. Il management ha indicato il 2026 come l’anno in cui la divisione foundry potrebbe iniziare a produrre risultati positivi.

Micron: ciclicità gestita con più solidità

Pur operando in un settore ciclico, Micron mantiene un margine operativo del 22,4%, dimostrando una migliore gestione delle oscillazioni di mercato. La sua esposizione alla domanda crescente di memorie per AI e dispositivi mobili rafforza le prospettive di mantenere una redditività sostenibile.

Ritorno sul capitale investito (ROIC): prospettive a lungo termine

Il ROIC di Intel è in declino dal 2021, segnalando difficoltà nel generare valore dagli investimenti.

Micron, invece, ha raggiunto picchi del 47,6% nel 2018 e oggi si attesta intorno al 10,5%. Con i nuovi stabilimenti in costruzione in Idaho e New York, l’azienda potrebbe superare il 30% entro il 2030, rafforzando ulteriormente il suo posizionamento competitivo.

Valutazioni di mercato: Intel sottovalutata, Micron corretta ma solida

Quando si parla di investire oggi nei semiconduttori, il tema della valutazione diventa cruciale. Le analisi basate su modelli DCF (Discounted Cash Flow) evidenziano come Intel presenti un valore intrinseco di circa 29 dollari per azione, superiore all’attuale prezzo di mercato intorno ai 24 dollari. Questo scarto indica un potenziale di rialzo non trascurabile, che riflette soprattutto la percezione degli investitori di un titolo ancora debole sul piano operativo, ma con margini di recupero nel medio termine.

Intel risulta interessante anche sul piano dei multipli: il rapporto Price to Operating Cash Flow è vicino a 9x, un livello che, se confrontato con i competitor del settore, suggerisce una valutazione relativamente contenuta. Il problema principale rimane l’esecuzione: gli ingenti investimenti nelle foundry e il ritardo nella competizione con Nvidia e AMD rappresentano fattori che il mercato sconta pesantemente, in attesa di verificare se l’azienda sarà capace di trasformare le spese in margini reali.

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Micron, al contrario, appare correttamente prezzata dal mercato. Il modello DCF indica un fair value di 131 dollari, perfettamente in linea con la quotazione attuale. Questo non significa assenza di opportunità, poiché il titolo rimane sostenuto da trend strutturali molto forti. Il rapporto Price to Operating Cash Flow di 6,83x mostra una valutazione persino più interessante di quella di Intel, evidenziando una migliore redditività per dollaro investito.

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La differenza sostanziale sta nella natura del business: Intel è vista come una scommessa di recupero, con margini di apprezzamento legati a un turnaround complesso, mentre Micron rappresenta un titolo già ben posizionato nei segmenti in crescita (memorie HBM e data center AI), che riflette nel prezzo attuale la sua solidità industriale.

Intel o Micron: quale azione scegliere per investire oggi?

Stabilire quale sia la migliore scelta tra Intel e Micron per chi desidera investire in chip richiede di bilanciare opportunità e rischi.

Intel si trova davanti a una sfida strategica: rilanciare la propria leadership tecnologica e trasformarsi in un player competitivo nel settore delle foundry. Chi decide di puntare su Intel oggi accetta un profilo di rischio elevato, confidando che entro il 2026-2027 gli investimenti massicci inizino a generare ritorni. Se il turnaround avrà successo, il titolo potrebbe offrire forti guadagni percentuali, proprio perché parte da una fase di debolezza. Tuttavia, il percorso non sarà lineare e richiederà una notevole pazienza da parte degli azionisti.

Micron, invece, rappresenta un approccio più equilibrato. La società ha già consolidato partnership di rilievo, in particolare con Nvidia, e si trova al centro dell’espansione dei data center ottimizzati per l’intelligenza artificiale. La domanda crescente di memorie avanzate non riguarda solo l’AI, ma anche dispositivi consumer come smartphone e laptop sempre più potenti. Questo rende Micron una scommessa più prevedibile, con fondamentali solidi e un potenziale di crescita sostenuto dai trend strutturali del settore.

Sommando i dati, chi è disposto ad assumersi rischi elevati per puntare su un rilancio può guardare a Intel come a un titolo sottovalutato con possibilità di sorprese positive. Chi invece preferisce un’esposizione più sicura e legata alla traiettoria di crescita dell’AI dovrebbe considerare Micron come la scelta più adatta per investire oggi nei semiconduttori.

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