Negli ultimi mesi, molti investitori si sono interrogati su come posizionare al meglio il proprio capitale in un contesto fatto di incertezza macroeconomica, tassi elevati e valutazioni azionarie ballerine. Tuttavia, alcune azioni tecnologiche legate all’intelligenza artificiale stanno mostrando segnali chiari: i ribassi recenti hanno creato punti d’ingresso particolarmente interessanti per chi è orientato al lungo periodo.
Oggi stiamo assistendo a una transizione che potrebbe ridefinire interi settori industriali. L’AI sta diventando sempre più integrata nei modelli di business delle big tech e i titoli che riescono a combinare capacità di innovazione, solide basi finanziarie e accesso diretto alla progettazione di chip AI personalizzati sono quelli che potrebbero generare le performance più significative nei prossimi anni.
Tra le numerose aziende sul radar degli investitori, Alphabet e Broadcom si distinguono per il loro potenziale legato all’espansione dell’AI e alla capacità di capitalizzare sull’evoluzione dei semiconduttori e dei modelli di calcolo avanzato. Queste due azioni tecnologiche sottovalutate rappresentano un’occasione concreta per cavalcare una tendenza che ha appena iniziato a esprimere il suo potenziale.
Alphabet: la potenza dei dati al servizio dell’AI
Molti associano Alphabet esclusivamente al motore di ricerca Google, ma questa è solo una parte del puzzle. Il gruppo possiede una galassia di attività che vanno dalla pubblicità digitale al cloud computing, passando per l’automazione e l’intelligenza quantistica. E il filo conduttore è uno: l’intelligenza artificiale.
C’è chi teme che i nuovi modelli AI possano minacciare il business della ricerca, ma la realtà è più solida di quanto sembri. La maggior parte dei ricavi pubblicitari deriva da query commerciali altamente monetizzabili, come “offerte voli economici” o “assicurazione auto online”, ambiti dove l’AI è più un alleato che un ostacolo. La posizione dominante nella raccolta dati consente ad Alphabet di progettare nuovi formati pubblicitari basati su AI e migliorarne l’efficacia, sfruttando una rete pubblicitaria tra le più sofisticate al mondo.
YouTube, Google Cloud, Waymo: un ecosistema in espansione
YouTube, parte integrante di Alphabet, è oggi la quarta piattaforma pubblicitaria globale. Parallelamente, il segmento cloud continua a crescere a doppia cifra grazie ai servizi dedicati alla costruzione di modelli di AI personalizzati, che aziende di ogni dimensione possono utilizzare e integrare sulle infrastrutture di Google Cloud.
In questo ambito, Alphabet ha lanciato Gemini, un modello AI di base avanzato, e ha sviluppato chip AI proprietari pensati per ridurre il consumo energetico e migliorare le prestazioni, offrendo così un vantaggio competitivo chiaro sia in termini tecnici che economici.
Nel settore della mobilità autonoma, Waymo rappresenta un asset strategico: è il primo servizio di robotaxi a pagamento attivo negli Stati Uniti e continua ad espandersi in nuove aree urbane. Non meno rilevante è l’attività in quantum computing, dove Alphabet sta portando avanti progetti pionieristici con chip come Willow, pronti ad affrontare calcoli oggi impossibili per le tecnologie convenzionali.
Un prezzo che non riflette il valore reale
Con un P/E forward sotto le 17 volte sugli utili attesi per il 2025, Alphabet si presenta oggi come una azione tecnologica sottovalutata, soprattutto se si considera la portata delle sue attività in crescita. La somma delle sue divisioni, valutata singolarmente, potrebbe addirittura superare l’attuale capitalizzazione di mercato del gruppo.
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Broadcom: il braccio operativo dell’AI
Se Alphabet ha una visione strategica dell’intelligenza artificiale, Broadcom ne è l’esecutore materiale. È questa azienda ad aver supportato Google nello sviluppo dei suoi TPU, i chip AI custom utilizzati nei data center di Google Cloud. Ma questo è solo l’inizio.
Broadcom è tra i leader nella progettazione di ASIC (Application-Specific Integrated Circuits), chip ottimizzati per compiti specifici, tra cui i carichi di lavoro AI. Rispetto ai tradizionali GPU, gli ASIC garantiscono prestazioni superiori e maggiore efficienza energetica, due fattori essenziali per l’adozione su larga scala dell’AI.
Con l’arrivo del chip Ironwood, progettato specificamente per l’inferenza AI, Alphabet ha dimostrato che le soluzioni custom offerte da Broadcom non solo funzionano, ma permettono un risparmio energetico significativo e migliorano i margini operativi.
Un mercato in rapida espansione e clienti premium
L’impatto di queste soluzioni non si limita ad Alphabet. Broadcom ha già altri tre clienti di punta nel segmento AI, e ha stimato che il solo mercato indirizzabile per questi progetti ammonta a 60-90 miliardi di dollari entro il 2027. Nomi come Apple si sono già aggiunti al portafoglio clienti di Broadcom per lo sviluppo di chip AI personalizzati.
Questo tipo di chip comporta costi iniziali elevati, ma una volta avviato lo sviluppo, è difficile che un’azienda abbandoni il progetto. Questo garantisce a Broadcom visibilità sui ricavi futuri e stabilità nei flussi di cassa, anche in un contesto incerto dal punto di vista geopolitico o commerciale.
Multipli ancora attraenti per un leader di settore
Nonostante il potenziale già espresso, Broadcom tratta a circa 21 volte gli utili stimati per il 2026. Un multiplo ancora appetibile per un’azienda che gioca un ruolo chiave nella costruzione delle infrastrutture dell’AI, fornendo componenti critiche per i futuri sistemi di intelligenza artificiale in cloud, mobile e data center.
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Conclusione strategica: un’occasione concreta per il lungo periodo
Chi è alla ricerca di azioni tecnologiche legate all’intelligenza artificiale dovrebbe valutare seriamente titoli come Alphabet e Broadcom. Il contesto attuale, caratterizzato da valutazioni più contenute, offre un’opportunità per posizionarsi su due aziende con solidi fondamentali, visione strategica e coinvolgimento diretto nello sviluppo di chip AI avanzati.
Comprare quando altri vendono, soprattutto quando si parla di società leader, può rappresentare la vera differenza tra un investimento mediocre e un’operazione di grande successo.
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