Una giornata apparentemente tranquilla sui mercati si è trasformata in un caso clamoroso per Alphabet, la holding di Google. Il titolo ha perso oltre il 7%, una delle peggiori performance recenti per un colosso tech. Ma cosa ha innescato una reazione così drastica? E, soprattutto, è un’opportunità di acquisto per gli investitori?

Il nodo centrale: Apple, AI e la minaccia alla Search di Google
Tutto ruota attorno alle dichiarazioni rilasciate da Eddy Cue, dirigente Apple responsabile della divisione Servizi, durante un’audizione legata alla causa antitrust contro Alphabet. Il procedimento giudiziario verte sull’accusa secondo cui Google avrebbe abusato della propria posizione dominante nel mercato dell’advertising digitale.
Nel corso della testimonianza, Cue ha affermato che per la prima volta in 22 anni il volume di ricerche su Google effettuate tramite il browser Safari è calato. La ragione? L’ascesa delle tecnologie AI, che starebbero modificando il modo in cui gli utenti cercano informazioni online.
A ciò si aggiunge una rivelazione cruciale: Apple starebbe esplorando partnership con realtà emergenti dell’intelligenza artificiale come OpenAI, Perplexity e Anthropic, valutando l’integrazione di motori di ricerca alternativi all’interno di Safari.

Il vero rischio: l’accordo miliardario tra Apple e Google
Non si parla di una rottura imminente, ma il potenziale cambiamento preoccupa gli investitori. Google paga circa 20 miliardi di dollari l’anno ad Apple per rimanere il motore di ricerca predefinito su Safari. Eddy Cue ha sottolineato quanto questo accordo sia “reciprocamente vantaggioso” e che la perdita di questa partnership lo terrebbe sveglio la notte.
Tuttavia, il procedimento antitrust potrebbe rimettere in discussione questa intesa, rendendola il vero elemento destabilizzante per la visibilità e il traffico organico di Google sui dispositivi Apple.
AI e il futuro della ricerca online: minaccia o trasformazione per Alphabet?
La narrativa dominante nei media sembra puntare sulla sostituzione dei motori di ricerca da parte delle soluzioni AI conversazionali. Cue stesso ha dichiarato: “Non vedo come questo non accadrà”, pur ammettendo che le alternative attuali non sono ancora all’altezza di Google.
Tuttavia, chi conosce bene Alphabet sa che l’azienda non è affatto immobile. Al contrario, Google è uno dei leader assoluti nell’AI, con strumenti come gli AI Overviews già integrati nei risultati di ricerca e utilizzati da oltre 1,5 miliardi di utenti al mese.
Google non subirà passivamente la transizione tecnologica: la sta guidando.
Numeri solidi a sostegno di un titolo sottovalutato
Chi sostiene che “Google sia morta” dimentica un dato essenziale: la divisione Search continua a macinare utili record. Nell’ultimo trimestre, Alphabet ha generato 50,7 miliardi di dollari da Google Search, in crescita del 10% rispetto all’anno precedente.
Anche la pubblicità, altro punto di forza, ha tratto vantaggio dall’intelligenza artificiale. Le nuove tecniche di deep learning stanno migliorando il matching tra annunci e utenti, aumentando l’efficacia delle campagne e quindi i ricavi.
Valutazioni interessanti per un colosso in piena evoluzione
Il prezzo di Alphabet, nonostante la crescita, appare sorprendentemente sottovalutato. Il titolo scambia con un P/E di 16,75 sugli utili degli ultimi 12 mesi, un livello raro per una società di questa qualità.
Secondo le proiezioni degli analisti, gli utili per azione potrebbero superare gli 11,60 dollari entro il 2027, con una crescita a doppia cifra per i prossimi anni. Inoltre, la crescita annuale composta del free cash flow per azione negli ultimi dieci anni è stata del 21%.
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Il rallentamento recente in questo indicatore è dovuto agli investimenti ingenti che Alphabet sta effettuando in infrastrutture AI, posizionandosi per dominare un settore destinato ad esplodere.
Chi può competere davvero con Google nell’AI?
Le uniche realtà capaci di sostenere investimenti simili in AI sono Microsoft, Amazon e poche altre, tra cui forse XAI di Elon Musk e OpenAI, grazie ai capitali privati raccolti. Tuttavia, nessuna di queste ha un business core profittevole e consolidato come Google.
Per questo motivo, l’ipotesi che Alphabet venga travolta dalla rivoluzione AI appare forzata: è più probabile che la guidi.
Conclusione: Alphabet è ancora un’opportunità?
Il calo del titolo Alphabet è stato innescato da una dichiarazione significativa, ma che non modifica i fondamentali dell’azienda. Alphabet resta una delle imprese più solide e profittevoli al mondo, con una struttura finanziaria eccezionale e una visione chiara sul futuro dell’intelligenza artificiale.
Per chi adotta una strategia di lungo periodo, questo potrebbe essere uno di quei momenti da ricordare: comprare qualità quando il mercato ha paura.
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