
Il 2025 ha segnato una svolta inattesa per Alibaba, il colosso tecnologico cinese che molti definiscono la “Amazon d’Oriente”. Dopo anni di rallentamenti e incertezze regolatorie, il gruppo ha sorpreso i mercati con un rally capace di riaccendere la fiducia degli investitori. Ma la domanda che oggi domina le sale trading e le community finanziarie è chiara: ha ancora senso puntare sul titolo BABA dopo una corsa così rapida e intensa?
La risposta non è scontata. Dietro i numeri si nasconde una trasformazione strategica che intreccia intelligenza artificiale, cloud computing e crescita interna. Capire se Alibaba rappresenti un’opportunità o un rischio significa leggere tra le righe dei bilanci e interpretare le mosse di un’azienda che non smette di reinventarsi.
In questo articolo analizzeremo con attenzione i dati, le prospettive e le valutazioni per capire se il futuro di Alibaba può ancora regalare valore a chi decide di investire oggi.
Alibaba: il colosso tecnologico cinese
Spesso definita l’“Amazon cinese”, Alibaba è una delle realtà più influenti dell’e-commerce e del cloud a livello globale. Negli ultimi trimestri il gruppo ha puntato su due pilastri strategici:
- consumi interni, attraverso Taobao e Tmall,
- intelligenza artificiale e cloud computing, settore in cui sta registrando una crescita senza precedenti.
La società ha dichiarato che i ricavi da prodotti legati all’AI hanno registrato otto trimestri consecutivi di crescita a tre cifre, un segnale evidente del potenziale trasformativo di questo mercato.
I risultati trimestrali: luci e ombre
Guardando ai dati finanziari, emergono segnali contrastanti:
- Ricavi totali: +2% su base annua. Tuttavia, escludendo le dismissioni, la crescita organica sarebbe stata del 10%, ben superiore alle attese.
- EBITDA rettificato: -14% a 5,44 miliardi di dollari, penalizzato dagli investimenti in Taobao Instant Commerce, acquisizione utenti e sviluppo tecnologico.
- Efficienza operativa: il numero di dipendenti è calato di circa 2.000 unità, segno di un miglioramento della produttività.
- Cash flow: in diminuzione, a causa delle spese in infrastrutture cloud e intelligenza artificiale, considerate però investimenti strategici a lungo termine.
Il management ha inoltre presentato un nuovo chip AI più flessibile e adattabile, confermando la volontà di competere direttamente con player globali come Nvidia, Microsoft e Amazon.
Politica di buyback e fiducia del management
Un altro elemento importante è la politica di riacquisto azioni. Nel trimestre Alibaba ha ricomprato titoli per 815 milioni di dollari, un importo ridotto rispetto agli standard passati. Tuttavia, resta attivo un programma di buyback fino a 19,3 miliardi di dollari, valido fino a marzo 2027.
Questa strategia segnala la fiducia del management sul fatto che il titolo sia sottovalutato e lascia presagire interventi più aggressivi in caso di correzioni del prezzo.
Valutazione: ancora margini di crescita?
Passando all’analisi fondamentale:
Secondo un modello DCF (Discounted Cash Flow) aggiornato, il valore intrinseco di Alibaba è stimato a 159 dollari per azione, contro una quotazione di mercato attuali di circa 138 dollari.
Il forward P/E si attesta a 17, uno dei livelli più alti dal 2023, ma ancora competitivo considerando la crescita in atto nel segmento AI.
Questo suggerisce che, pur essendo meno conveniente rispetto all’inizio del 2025, il titolo resta moderatamente sottovalutato.
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Conviene ancora comprare Alibaba?
Chi avesse investito a inizio anno ha già beneficiato di un rally impressionante. Oggi il titolo è meno “a sconto”, ma al tempo stesso più solido grazie alla ripresa dei ricavi e all’espansione nell’AI.
Per gli investitori a lungo termine, Alibaba rimane una scommessa interessante, soprattutto se si considera il potenziale del mercato cinese e la crescente domanda di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. Tuttavia, l’entusiasmo va moderato: la salita del titolo è stata più rapida rispetto al miglioramento dei fondamentali, rendendo il margine di sicurezza più contenuto.
Chi entra oggi deve farlo con un orizzonte temporale di diversi anni, sfruttando eventuali correzioni come occasioni di accumulo.
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