Trump contro il resto del Mondo

Trump contro il Resto del Mondo. Questo il tema del periodo, che non accenna a cambiare. La guerra commerciale in atto assume contorni di una guerra mondiale, in cui ognuno ormai cerca di contrastare le decisioni che prende Trump nei confronti di ogni paese con il quale ha rapporti commerciali di un certo rilievo. Prima Canada e Messico, poi la Cina, poi segue la Ue, adesso l’India e il Brasile, in un attacco globale al commercio senza precedenti e che provoca un collasso di tutte le principali valute emergenti o da investimento contro un dollaro che tende a schiacciarle. Questa notte i cinesi, dopo aver inserito contromisure alle decisioni di Trump e dopo aver dichiarato di non gradire la prepotenza verbale del Presidente Usa, hanno deciso di lascia andare il UsdYuan al di sopra dei 7 Yuan per dollaro, una barriera che avevano sempre tenuto ma che ora diventa strumento di guerra. La volatilità è esplosa improvvisamente alle 03.00 con un movimento che ha spinto anche altri tassi di cambio al ribasso, in particolar modo Aud e Nzd che hanno perso improvvisamente quasi l’1% prima di risalire verso i livelli di chiusura di venerdì. E dire che i dati Aussie sulle aspettative di inflazione segnalano un recupero e mostrano un +1.8% superiore alle attese. Ma la tensione aumenta e il risk off prende piede. Euro e Jpy, le due valute rifugio per eccellenza salgono contro dollaro (normale in un contesto del genere), salendo a 1.1130 e scendendo (UsdJpy) a 106.00 rispettivamente, mentre UsdCad resta invariato così la sterlina che dopo un tentativo a 1.2190 riscende a 1.2150. Siamo ad agosto, tradizionalmente un mese difficile in termini di liquidità, in cui occorre molta pazienza, ma soprattutto nel quale ogni cosa può accadere, specie con questo livello di tensione. Trump la alimenta artificialmente, anche quando potrebbe stemperarla, ma certamente l’arma della svalutazione da parte degli altri paesi dovrebbe riportarlo a più miti consigli perchè tutte le tariffe e i #dazi del mondo non serviranno a nulla se gli altri paesi perseguiranno il deprezzamento valutario come arma per farlo desistere, tanto più che molti di questi paesi, sono anche carichi di Treasuries in dollari, avendone pertanto benefici sul tasso di cambio. Inizia quindi una settimana importante nella quale le parole di Trump saranno ancora una volta decisive ai fini dei movimenti di mercato, purtroppo, nel senso che pare incredibile che ormai si operi e si tradi con i tweet del Presidente americano in notifica persistente. C’è una qualche soluzione possibile? Siccome riteniamo che sia molto difficile, almeno per il momento, un accordo globale sul commercio e che le distanze tra Cina e Usa siano ancora troppo ampie, l’unica per il momento è sperare che i movimenti valutari e l’eccesso di volatilità, comincino a preoccupare i banchieri centrali e i Ministri delle Finanze per cui si renda necessario un accordo come Wto o come G20 nel quale il dollaro possa essere ridimensionato. Un accordo che è molto simile, e lo scrivo da qualche tempo anche su queste pagine, a quello che fu siglato nel 1985 all’Hotel Plaza di New York. Da un punto di vista tecnico, basti pensare che siamo alla quindicesima candela daily consecutiva di ribasso di AudUsd, così come lo stesso vale per NzdUsd, e un UsdJpy che si è svegliato dal torpore e comincia a puntare i target del flash crash di Gennaio 2019, a 105.20. L’EurUsd paradossalmente, potrebbe salire creando le condizioni per un movimento violento dei cross EurAud ed EurNzd o anche EurCad, che in salita, sono l’espressione massima di un risk off che emerge. Occhio anche alla sterlina, che non sembra voler seguire l’Euro con un cross EurGbp quindi che potrebbe puntare a 0.9300. Occorre quindi avere prudenza, aspettare e non mantenere leve alte perché in questo mese diventa troppo pericoloso. Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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