I timori di guerra spaventano i mercati. Il Dollaro reagisce con forza

Il dollaro reagisce alla discesa delle ultime due settimane e rialza prepotentemente la testa, soprattutto nei confronti delle valute oceaniche, Aud e Nzd, ed evidenzia un recupero che potrebbe continuare nelle prossime ore. La ragione è legata in parte alle notizie che arrivano dall’Arabia Saudita, e dalle possibili ritorsioni americane nei confronti dell’Iran, che non sono da escludere.

In presenza di timori di guerra, da sempre il dollaro, ha rappresentato un porto sicuro per gli investitori. L’Unica valuta che per il momento tiene decisamente le posizioni è proprio il dollaro canadese, molto legato all’andamento del prezzo del petrolio, che nel frattempo si è stabilizzato sopra i 60 dollari al barile.

Trump, come al solito, ha twittato con frequenza e ha dichiarato che la diplomazia prosegue il proprio lavoro, e l’America non cerca la guerra, ma a volte questa si rende necessaria. Il Presidente ha dichiarato di non avere fretta nella risposta e aspetterà di essere certo delle responsabilità per prendere delle decisioni. Per ora i dubbi che riguardavano la responsabilità, divisa tra Yemeniti houti e Iraniani, sembrano essere stati fugati e le armi usate parrebbero essere di origine iraniana.

Intanto sul fronte macro, il balletto tra Cina e Usa prosegue, nel tentativo di trovare un accordo sui dazi. Il UsdYuan dai minimi di ieri a 7.0310 è risalito sopra 7.0800 e se dovesse rompere nuovamente 7.1000 potremmo assistere al retest dell’area 7.1250-7.1300. Per noi la configurazione rimane sell on rallies, ma attenzione perché, se i prezzi dovessero tornare anche sopra 7.1375, allora nuovi massimi sarebbero nuovamente possibili. Ma perché ciò accada, dovrebbero nuovamente interrompersi i colloqui tra i due colossi coinvolti, altrimenti questa per ora è da considerarsi come una mera correzione.
In Australia sono state pubblicate le minute della Rba dalle quali si evince che la Rba potrebbe ancora tagliare il costo del denaro. Ciò ha pesato sul cambio che è sceso in area 0.6830 e potrebbe attaccare nuovamente area 0.6800. NzdUsd è sceso con anticipo tanto è vero che AudNzd ha rotto quota 1.0800 ieri sera ritornandovi sotto solo stanotte. L’area di supporto di kiwi non è lontana, ovvero quest’area a 0.6815-25 e soprattutto 0.6275-85, il precedente minimo.
L’EurUsd ha trovato un bel supporto a 1.0985 e fino a che tiene, potremmo vedere anche correzioni fino a 1.1040-50 che rappresenta l’area chiave di resistenza di breve termine. Se violata 1.1100 sarebbe il nuovo livello. Propendiamo per una fase di consolidamento tra i livelli sopracitati.
Cable vicino a 1.2400, area di supporto di breve periodo, che se violata però potrebbe riaprire la strada ad un test di 1.2300, livello successivo. Ovviamente molto dipenderà dalle notizie che arrivano da Londra. Johnson mostra ottimismo su una eventuale soluzione sulla Brexit e su un accordo con Bruxelles, ma ad ora le probabilità maggiori vanno assegnate ad un rinvio.
UsdCad resta sopra i supporti chiave a 1.3225-30 area ma non riesce però a rompere le resistenze chiave poste a 1.3290. La salita del petrolio aiuta il Cad a tenere le posizioni con la conseguenza che tutti i cross contro Cad hanno decisamente perso terreno nelle ultime ora, AudCad, e GbpCad in testa. Jpy invece che si è indebolito e con UsdJpy tornato sopra 108.00. L’area chiave è posta a 109.10 e un superamento eventuale spingerebbe ad un movimento con possibili obiettivi in area 110.50.

Insomma uk dollaro non molla, anche se tra due giorni la Fed potrebbe tagliare il costo del denaro di 25 basis points.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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