Comincia un’altra settimana, quella che ci porterà alle feste pasquali, all’insegna della tensione, che resta alta sul fronte della guerra commerciale in atto tra Stati Uniti e resto del mondo.
Trump continua a twittare le sue idee sul commercio e cerca di imporre dazi doganali ai partners commerciali che non usano reciprocità nei confronti dei prodotti made in Usa. E i negoziati sono partiti su tutti i fronti.
Sembra che sia pronto un accordo tra Usa e Corea del Sud basato sulla reciprocità e pure i cinesi stanno venendo a patti, accettando di implementare un accordo per favorire l’accesso di prodotti americani sul loro territorio, riducendo i dazi per esempio nel settore automobilistico e dei semiconduttori. Insomma Trump sta spingendo per la reciprocità e alla fine forse, se i partners commerciali degli Usa ridurranno o elimineranno le tariffe verso i prodotti made in Usa, i dazi Usa verso i prodotti di questi paesi, non verranno controfirmati.
Da questo punto di vista quindi, la tensione attualmente presente sui mercati , potrebbe anche sgonfiarsi. Ma è chiaro a tutti che questi negoziati saranno lunghi, per cui sarà necessario del tempo affinché questa paura venga riassorbita e si torni alla normalità.
Sul fronte cambi, Jpy e Chf, ma in parte anche l’Euro, sembrano rappresentare dei porti di approdo sicuro, mentre le altre valute rischiano oscillazioni significative, soprattutto le oceaniche, che vivono un periodo di relativa instabilità.
La sterlina resta tutto sommato forte, anche in mancanza di accordi ancora certi sulla Brexit, a ha ancora molto spazio di recupero nel medio termine rispetto alla discesa degli ultimi due anni.
La settimana entrante, peraltro, non sarà così interessante sul fronte dati, e pertanto potrebbe essere una settimana relativamente tranquilla. I carry trades rimangono sotto pressione con EurAud il più forte, mentre Eurnzd fa più fatica a salire anche per i migliori dati Neozelandesi sulla bilancia commerciale.
EurCad resta forte nonostante i dati canadesi abbiano evidenziato, venerdì scorso, un aumento superiore alle attese dell’inflazione. L’EurUsd si trova in prossimità di resistenze importanti, tra 1.2380 e 1.2400. Dovessimo andare sopra, probabilmente potremmo anche andare al test dei livelli di 1.2445 65 are, già testati più volte. Solo sotto quota 1.2235 45 area si potrebbe riparlare di una discesa con target in area 1.2100. Per ora la moneta unica resta una valuta rifugio su cui puntare nei periodi di risk off evidenti.
UsdJpy rimane al di sotto del supporto chiave di 105.25 30 e sembra puntare decisamente verso l’area di 100 jpy per un dollaro, aree che rappresentano anche livelli vicini al fair value del rapporto di cambio. Gli esportatori sono sempre in lettera e non accennano a mollare la presa. Le posizioni dei traders retails di molti brokers evidenziano un posizionamento long assai rilevante su questo cambio, segno che molto probabilmente non vi sono ancora le condizioni per un rialzo significativo.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
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