Gli scambi della nottata asiatica e l’apertura delle contrattazioni in Europa mostrano debolezza sul dollaro, in primo luogo verso le valute rifugio quali lo Yen. Certamente non hanno aiutato le dichiarazioni di Trump, ma i grafici della divisa americana sono imbottiti già da alcune sedute.
Lo spostamento di asset finanziari dal rischio verso la protezione pare proseguire, nonostante lo scivolone dei titoli di stato delle ultime due sedute.
Bund venerdì aveva realizzato una brutta discesa, quantunque temperata – dopo la rottura dei minimi di lunedì 6 – dall’incontro col pivot di supporto n. 3, sul quale poi si è notato un tentativo di contenimento delle vendite da parte delle mani “non deboli”, che stamattina ha creato apertura in lap up. In termini di correlazioni, i cambi verso yen mostrano forza della divisa giapponese, con il conseguente Nikkei in declino e così pure dicasi per gli scambi sulle piazze cinesi.
Ricordiamoci anche che comunque la chiusura di venerdì sui principali listini americani, sia pure temperata da un rimbalzo nel finale, non è stata all’insegna della forza: alcune voci dicono che Wall Street è stata spinta a ribasso da ordini pervenuti da programmi automatici, ma non possiamo in ogni caso non rilevare che la price action delle ultime sedute ha confermato la poca volontà di acquistare azionario in tutto il mondo sulla forza.
Ragione, questa, per la quale poco c’è da stupirsi che stamattina si inizi la settimana con debolezza. Del resto il recupero di quota 1.205 per il Gold, livello di prezzo già segnalato, avrebbe già dovuto allertarci attenzione in ogni caso sul metallo giallo, perché stamattina siamo pervenuti in zona di triplo massimo sul pivot r1 a 1.217. Altro fattore tecnico che non aiuta le borse è il superamento di quota 1,0680 per Euro dollaro; lo candiderei a supporto della seduta odierna sul cross.
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Come sensazione generale credo che sia ormai acclarato il mood di prudenza e accortezza tattica sui principali mercati azionari, che mi paiono comprati solo su debolezze importanti e non più sulla rottura delle resistenze. Questa modalità operativa la vedo anche applicarsi su molti altri tipi di strumenti: c’è attività solo in presenza di zone di volumi realizzati in precedenza, e con il conforto di visibilissime divergenze prezzi/indicatori.
Sul mercato italiano parrebbe essersi creata a partire dalla metà di dicembre una configurazione di testa e spalle. È questo un pattern grafico molto potente, ma discrezionale e lento nel suo eventuale crearsi. Il mio suggerimento è di osservarlo senza alimentare soverchie aspettative: proprio perché figura complessa, contiene al suo interno altre strutture (ad esempio, e nel nostro caso, una flag) che potrebbero essere anche di continuazione.
Sorveglieremo pertanto i supporti di 19.100-19.000-18.885, mentre per la settimana ovviamente i massimi raggiunti sugli ultimi strappi in area 19.500 saranno da monitorare attentamente in caso di nuovo ritorno verso l’alto e di ennesimo tentativo di rottura.
Giovanni Lapidari per ActivTrades