Molto rumore, non per nulla ma per poco sicuramente. Nella parte conclusiva dell’analisi di ieri avevo scritto che non mi sarei stupito che due dei tre eventi importanti attesi per la seduta si sarebbero conclusi con un nulla di fatto; intendendo in questo caso che i mercati avrebbero avuto movimenti anche bruschi, ma poca direzionalità.
Eccezion fatta per Oro (in flessione evidente sia per prese di profitto che per minori attese sui tassi) e per l’obbligazionario europeo (in salita per il motivo opposto), le borse non hanno avuto movimenti intensivi e con direzione chiara. Sull’America abbiamo visto oscillazioni intraday di circa lo 0,50%, con chiusure comunque in modesto utile. Idem per quanto riguarda l’Europa, con l’eccezione della borsa italiana favorita da ricoperture per precedenti eccessi di vendite.
Anche la dinamica di stamattina – contraddistinta da un’apertura degli indici a dir poco scoppiettante ma subito dopo ritracciata con quasi altrettanta violenza – indica che la volatilità intraday sta lentamente offrendo incrementi adatti a operazioni mordi e fuggi. Al tempo stesso latita – osservando i grafici – l’emergere di nuove tendenze.
Le borse europee paiono alzare di nuovo alcuni supporti, favorite da uno speech Bce piuttosto bonario e da un’inflazione con attese nuovamente blande: il prezzo del petrolio ha dato vita ad una forte discesa, e questo è un fattore di aiuto. Peraltro sul greggio oggi chi fosse a ribasso potrebbe iniziare a incassare alcuni profitti, perché mi sembra abbastanza vicino a minimi importanti.
In ogni caso i mercati azionari paiono abbastanza contrastati e non omogenei.
La compressione di volatilità sul Dax ha favorito una accelerazione su candela a 15 minuti in apertura degli indici davvero esagerata: ben 125 punti di range contro una media di 16 sono stati davvero uno strappo fuori dall’ordinario, che non mi stupisce sia stato poi oggetto di vendite superato il livello strategico di 12.800. Per consolidare questo rialzo sarebbe opportuno che il derivato tedesco non chiudesse al di sotto di 12.750, e meglio ancora sopra 12.780.
Vi è un importante supporto di volumi fra 12.710 e 12.720 che qualificherei come area determinante per la tenuta dei prezzi, mentre per chi guarda ad ulteriori rialzi segnalo che al di sopra dei massimi odierni vi sono le aree di 12.831-12.845-12.866.
Uno sguardo di insieme sulle principali attività del mercato azionario mostrerebbe che ancora non vi siano spazi per scendere, a meno che la volatilità in America non torni sopra quota 12 del VIX e di conseguenza cominci a suggerire incassare profitti al di sotto di quota 2430 di SP 500.
Buon trading a tutti
Giovanni Lapidari per ActivTrades
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