La settimana dei mercati ricomincia sotto il segno di un certo ottimismo, in ragione delle buone notizie che emergono dall’incontro che si sta tenendo tra i due colossi della terra, Usa e Cina, sui dazi, questione che tiene molti paesi con il fiato sospeso, perché da tali colloqui dipende l’eventualità di vivere una fase di possibile hard landing oppure soft landing, in un periodo di rallentamento economico inevitabile dopo almeno 10 anni di ripresa e crescita.
Dalle notizie che giungono, sembra che i due paesi abbiano raggiunto accordi su alcuni temi chiave, tra cui il trasferimento di tecnologia, la protezione della proprietà intellettuale, agricoltura, bilancia commerciale e settore dei servizi. Trump si è detto ottimista e molto positivo dichiarando che mai i due paesi sono stati tanto vicini al raggiungimento di un accordo storico. Ha anche aggiunto che sarebbe disposto ad estendere la scadenza dei negoziati e che presto incontrerà il Presidente Xi. A questo punto, si tratterà di entrare nel dettaglio dei vari temi, e trovare un accordo su di essi.
Il mercato ha reagito positivamente, e già venerdì sera, il dollaro aveva corretto al ribasso e lo stesso UsdCnh, ovvero lo Yuan quotato offshore, aveva trovato una barriera insormontabile tra 6,80 e 6,81 scendendo successivamente sul supporto chiave di 6,7600. Il Dollar Index ha tenuto quota 97,15 non arrivando neppure a testare il livello e fermandosi a 96,96 e chiudendo poi una cinquantina di punti sotto. Tecnicamente sul grafico daily sembrerebbe aver fatto un triplo massimo che potrebbe rappresentare una inversione con obiettivi verso area 95,00 nuovamente.
Le oceaniche hanno tenuto e solo salite, AudUsd che si è ripreso quota 0,7150 mentre Nzdusd si avvia lentamente ma senza scossoni nell’area obiettivo posta inizialmente a 0,6900 anche se l’area chiave di medio termine è rappresentata da quel 0,6950, che pare di non facile superamento. Questa settimana vedrà la pubblicazione di parecchi dati Aussie, tra cui le minute della Rba e i numeri su occupazione, salari e indici Pmi dei servizi e manifatturiero, oltre all’intervento del Governatore Lowe al Parlamento.
Per quanto riguarda le majors, segnaliamo la ripresa dell’Euro sopra quota 1,1300, primo viatico per dei tentativi verso 1,1420 50 area che sarebbe un primo segnale di tenuta. Non dimentichiamo che però sull’Euro pesano le parole dei vari rappresentanti della Bce, tra cui la Coeure, che venerdì ha dichiarato che la Bce sarebbe pronta ad un nuovo Ltro. Abbiamo più volte espresso, anche in queste pagine, la nostra preoccupazione su una banca centrale Europea, priva di armi nel caso di nuova recessione, a causa del mancato rialzo dei tassi durante il periodo di ripresa a cui abbiamo assistito negli anni precedenti, ed ora in effetti i nodi stanno venendo al pettine. Basterà un nuovo Qe per far ripartire le economie del vecchio continente? O alla fine tutto ciò servirà per sistemare i bilanci del settore bancario nuovamente in difficoltà?
L’Euro sembra il leggera ripresa ma ci chiediamo se avrà la forza di tenere questi livelli oppure se prevarrà la necessita di nuovo indebolimento sul dollaro. Da un punto di vista tecnico, sembra possibile una correzione rialzista, mentre se osserviamo i fondamentali, probabilmente le correzioni sembrano limitate.
Sulla sterlina potremmo raccontare le stesse cose, con l’unica differenza che l’inflazione inglese resta maggiormente sostenuta di quella del vecchio continente per cui se venisse trovato uno straccio di accordo interno per la Brexit, probabilmente le chance di ripresa della valuta britannica ci parrebbero decisamente superiori. Tecnicamente il cable deve rompere l’area di resistenza di breve posta tra 1,3000 e 1,3050, il cui superamento potrebbe motivare un ulteriore rialzo con obiettivo primario in tutta un’area compresa tra 1,3230 e 1,3290 che rappresenta il vero baluardo di medio termine, la cui violazione farebbe cambiare il trend di fondo.
Per quanto riguarda l’EurGbp 0,8850 60 rappresenta il livello da rompere per tornare in un mercato toro, altrimenti ci aspettiamo discese verso 0,8600 nuovamente. Ritorna a salire anche l’EurJpy dopo qualche giorno di avversione, anche se si avvicinano resistenze chiave poste a 125,80 126,00, vero livello da osservare nel medio termine. Parlando del Cad segnaliamo l’incapacità del UsdCad di rompere tutta l’area di resistenza compresa tra 1,3340 70 per cui fino a che non si innescheranno entrate a livelli superiori, ci aspettiamo un mercato ribassista con target a 1,3070 75.
Oggi lunedì, giornata senza dati, in cui probabilmente assisteremo aduna seduta caratterizzata da trading range e scarsi movimenti.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
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Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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