La mossa di Putin verso l’inasprimento delle sanzioni. “Da oggi pagate il Gas in rubli”

La guerra tra Russia e Ucraina, purtroppo, non sembra essere vicina ad avere una fine e, in assenza di colloqui e di ricerca di una soluzione diplomatica, leggiamo ogni giorno notizie di inasprimento delle sanzioni da parte dell’occidente e altrettante ritorsioni da parte della Russia.

E’ notizia di ieri quella secondo la quale, Putin avrebbe deciso di non accettare più pagamenti in dollari o euro, per la fornitura del gas ai paesi cosiddetti ostili. E’ chiaro che si tratti di una manovra più propagandistica che dagli effetti reali in quanto, con l’obbligo già deciso due settimane orsono, per le aziende russe, esportatrici di materia prima, di convertire in rublo gli incassi in valuta estera, il leader russo aveva già cercato di fermare in parte la speculazione contro la divisa nazionale, che aveva perso molto terreno contro euro e dollaro. La decisione di ieri sembrerebbe essere quindi una manovra politica, nel tentativo di produrre dei danni alle aziende occidentali, ed è qualcosa che di fatto non porta grandi benefici al paese, in un momento in cui la tensione è, proprio per la cristallizzazione dei negoziati, altissima.

I mercati però, lo abbiamo detto e ripetuto, stanno comportandosi in modo estremamente prudente, con oscillazioni che continuano tutto sommato a rimanere contenute e stabili, sull’azionario, ma anche su obbligazionario e materie prime. Oro stabile in area 1930 1940 mentre il petrolio rimane tra 110.00 e 115.00 dollari, almeno per ora. Sulle valute segnaliamo un Euro che scivola ma in modo contenuto, per ora, compreso tra 1.0960 e 1.1040 con il Cable tra 1.3170 e 1.3250, incapace per ora di rompere supporti e resistenze. Sulle altre coppie di divise, osserviamo un UsdJpy sopra 121.20 e un EurJpy a 133.30, mentre l’EurGbp ha retto per ora il supporto di 0.8295 rimbalzando a 0.8335 40 area. Salgono invece le oceaniche, sfruttando idi fatto sia la lontananza dal conflitto, e per tale ragione diventano appetibili, ma soprattutto il fatto di poter vendere maggiori quote di materie prime, specie dopo le sanzioni alla Russia che costringono l’occidente a guardare altri mercati in cui approvvigionarsi. AudUsd non lontano da 0.7550 60, resistenza chiave mentre NzdUsd sale meno tanto che AudNzd è tornato non lontano da quell’1.0800 testato già due volte senza violazione dell’area. La conseguenza dei movimenti delle oceaniche è la discesa di EurAud ed EurNzd, due cambi che nel recente passato salivano quando l’avversione la rischio aumentava e scendevano quando tornava il risk on. Ed invece, in questa fase sembrano muoversi al contrario e la ragione è legata al fatto che con la situazione di possibile escalation di guerra vicino all’Europa, le correlazioni sono cambiate in modo sostanziale.

Sul fronte dati oggi sarà il giorno dei Pmi composite, dei servizi e manifatturiero per il primo mondo, dati abbastanza importanti anche se non saranno market mover in un periodo nel quale l’unico vero innesco della volatilità dei mercati è rappresentato della news che arrivano dall’Ucraina.

Siamo ormai arrivati al mese di guerra e ormai sembra che ci si sia tutti abituati, specie in occidente, agli orrori di questo assurdo evento. E onestamente, ci pare che nessuno, realmente, voglia la pace. Per l’Europa ennesima occasione sprecata di diventare un qualcosa di unito e forte, cercando di affrancarsi in parte dall’amico storico che sta ad ovest, per mantenere buone se non ottime relazioni anche con la Russia, che in fondo è, per storia e tradizioni, Europa. Portare i due contendenti al tavolo dei negoziati e spingerli a trovare un accordo, sarebbe la strada da percorrere tutti insieme ed invece, anche in questa circostanza, il vecchio continente si dimostra incapace di fare squadra e ogni paese agisce per conto proprio, addirittura alimentando in qualche caso la tensione.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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