Ricomincia un’altra settimana senza che vi siano importanti novità sul fronte valutario. Tutto sommato, considerando che la pandemia è ancora in espansione negli Usa, mentre sembra in rallentamento altrove, anche se non è debellata, i mercati stanno reagendo con compostezza e quello che nei primi tre mesi appariva come il mercato più devastante degli ultimi 11 anni. Almeno, sembra essersi in parte aggiustato, con un ritorno di una certa tranquillità e liquidità, ben superiori a quanto accade nel mondo reale, dove invece la ripresa della vita e abitudini quotidiane appaiono in deciso ritardo rispetto a solo 5 mesi orsono e forse non torneranno più come in precedenza.
Il dollaro resta sempre sotto una leggera pressione ribassista, anche se per ora tiene egregiamente i supporti chiave, che, solo se verranno violati, potranno generare un movimento di trend impulsivo. Altrimenti rimarremo in questo trading range, con price action poco significative nel breve periodo. L’EurUsd, dopo la tenuta dei supporti a 1.0760-70, e dopo aver testato Venerdì scorso 1.0875-80, area di resistenza, con un massimo a 1.0876, ha ripiegato tornando sui livelli di 1.0850, con supporti testati a 1.0825-30 area. Per ora non sembrano esserci le condizioni per una ulteriore accelerazione al di sopra dei livelli chiave, anche se la tendenza dovrebbe restare rialzista nel brevissimo termine. Stessa cosa vale per il dollaro dollaro Cable, che non riesce a superare 1.2470-80 area, rientrando poi successivamente sui supporti a 1.2400 e stabilizzandosi a 1.2430. Se tornasse sotto 1.2380-90, potremmo rivedere i minimi e solo sopra 1.2490 potremmo vedere accelerazioni verso i target precedenti a 1.2650.
Le oceaniche tengono ancora e AudUsd si trova vicino ai livelli chiave, già visti il 30 aprile a 0.6575, che se superati, potrebbero finalmente far girare i trend di medio termine con target che potremmo anche individuare in area 0.6750 ma soprattutto quel 0.7040 a cui eravamo arrivato il 31 dicembre scorso e livello dal quale era partita tutta la discesa. NzdUsd, al confronto, è leggermente in ritardo rispetto ad Aussie, dato che il massimo visto il 31 dicembre si trova a 0.6750, quasi 600 pips lontano dai livelli attuali che rappresentano un buon 10%, mentre per Aud si parla di un 8.5%. Per le oceaniche, a sostenerle, secondo noi contribuiscono anche i dati, che sembrano comunque evidenziare una ripresa superiore ad altre aree, in quanto l’effetto della pandemia sembra essere stato di gran lunga inferiore a quando visto in Europa e Usa. UsdCad in discesa, con un movimento da mercoledì scorso, quando salì a 1.4170, di ben 270 pips che rappresenta il 2%, e prezzi al test dei supporti chiave posti a 1.3850. Se questa volta verrà rotto, i livelli obiettivo saranno da individuare in area 1.3740 e 1.3560, rispettivamente target dati da prezzi visti nel recente passato. Per quanto riguarda lo Jpy segnaliamo la ripresa di UsdJpy di 100 pips dai minimi, da 106.00 a 107.00, unico dollaro in rialzo, e movimento che ha generato una ripresa dei cross come EurJpy tornato a 116.00 dal minimo di 114.40 della settimana scorsa, di CadJpy che da mercoledì scorso ha recuperato quasi il 3% con un movimento da 74.75 a 76.90, e di GbpJpy da 130.65 a 133.10, compresi sia i cross AudJpy, e NzdJpy, anche loro in spolvero. I cross EurAud, EurNzd ed EurCad, restano sotto pressione, e siamo sui supporti chiave, già visti intorno a fine aprile. Se sull’euro rimarranno incertezze e non violerà le resistenze chiave, la tendenza dovrebbe essere ancora a scendere, a meno che non riparta un risk off generalizzato che possa minare i rialzi delle oceaniche e del Cad.
Restiamo quindi vigili, ben sapendo che però questo periodo sembrerebbe offrire opportunità di oscillazioni in trading range che possono comunque essere lavorati attraverso i livelli di swing in una correlazione ancora tipicamente dollarocentrica, che privilegia il lavoro degli hedging. Sul fronte macro, abbiamo più volte ripetuto che in questa fase sono insignificanti, ad eccezione dei dati sulla disoccupazione, che onestamente fanno impressione, ma che sappiamo essere decisamente legati al lockdown, in via comunque di allentamento un po’ ovunque.
Buona giornata e buon trading
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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