Mercati finanziari: Possibile cambiamento di rotta nelle settimane a venire

Nelle ultime due sedute, la volatilità del mercato appare in diminuzione, e ciò sostanzialmente conferma che ci troviamo in un’area di equilibrio abbastanza stabile, che riflette le differenze tra i dati macro delle diverse aree valutarie, ma, allo stesso modo, esprime un possibile cambiamento di rotta che potrebbe emergere nelle settimane a venire, quando i dati americani dovrebbero iniziare a flettere, considerando il fatto che i prezzi ingloberanno finalmente gli ultimi rialzi del costo del denaro da parte della Fed, quelli di giugno e luglio.

L’equilibrio tra queste due forze che si contrappongono, ovvero le differenze tra i dati macro e il possibile cambiamento di rotta, a dirla tutta, è molto fragile, ma per il momento i trading range tengono. L’EurUsd è bloccato intorno alla parità, in una sorta di tregua armata, in attesa che la Fed mercoledì prossimo decida cosa fare, se alzare di 75 punti base, oppure addirittura di 100, portando direttamente i Fed Funds a ridosso del 4%.
Dopo i dati di ieri sulle vendite al dettaglio, uscite migliori nel dato generale mese su mese a +0.3% ma decisamente peggiori nel dato core, ovvero esclusi alimentari ed energia (-0.3%), il dollaro si è mosso bilateralmente, anche perchè i numeri sulla produzione industriale non sono sembrati così eclatanti, con quel -0.2% mese su mese ad agosto contro attese a 0. Quindi si cominciano ad intravedere delle crepe anche nell’economia Usa, e i prossimi dati, a rigor di logica, dovrebbero confermare tale tendenza.

Il mercato azionario è rimasto ancorato a movimenti poco significativi, e la sensazione è che il fragile equilibrio abbia anche coinvolto l’equity. Ci vuole, ora, uno scossone, e i prezzi ripartiranno, in un mercato che potrà essere risk on o risk off ovviamente. Noi, propendiamo per una correzione al rialzo delle monete versus dollaro, mentre sull’azionario siamo decisamente più propensi a credere che non crollino, ma scivolino leggermente al ribasso, con l’arrivo dell’autunno e delle problematiche legate ai costi dell’energia.

Il petrolio resta intorno agli 85 dollari al barile, se parliamo di wti, mentre il prezzo del gas è salito sopra i 200 euro per megawatt ora.

Tornando alle valute, la sterlina resta in area 1.1450, con supporti in quest’area che per ora hanno tenuto, mentre al rialzo, l’area di 1.1580 90 ha rappresentato, per ora, un baluardo insormontabile. Sui cross, EurGbp ha raggiunto l’area di 0.8720 30, interessante resistenza, mentre il supporto chiave è posizionato a 0.8620 30. Interessante anche il consolidamento di GbpCad, ancora vicino ai minimi storici di 1.4850, che però rivela interessanti divergenze di medio termine. Invece, cambia qualcosa sulla price action dello Jpy che appare in leggera ripresa e si è parzialmente decorrelato dalle altre valute. Sul UsdJpy, dopo la creazione di un quasi perfetto doppio massimo (da manuale dell’analisi tecnica), la price action sembra evidenziare una fase di chiara distribuzione a minimi e massimi decrescenti, rinforzata, tra le altre cose, dalle dichiarazioni di Kuroda che ha messo una “line in the sand” sul valore del UsdJpy a 145.00. Ora, se tale tendenza dovesse essere confermata, la valuta giapponese potrebbe tornare asset rifugio quando anche i dati Usa dovessero mostrare chiaro rallentamento. Forse non siamo lontani. Le oceaniche tendono ancora a scivolare, ma lentamente, nel segno di una forza di dollaro che ancora persiste, specie dopo gli ultimi dati sull’occupazione australiana, in peggioramento. Attenzione ai supporti di medio termine posizionati a 0.6685 per AudUsd e 0.5970 80 per NzdUsd.

Sul fronte dati, la seduta di oggi parte con il botto, ovvero con i dati inglesi sulle vendite al dettaglio, dopo che nella notte la disoccupazione cinese ha mostrato un miglioramento (+5.3% contro dato atteso a 5.4%), così come le vendite al dettaglio cresciute ad agosto su base annua del 5.4%, un numero superiore al consensus che era per un incremento del 2.7%. Stamani, poi, dopo i dati inglesi, non dimentichiamo i dati sull’inflazione nel nostro paese, e nel pomeriggio la pubblicazione degli aggregati macro redatti dall’Università del Michigan. Ma soprattutto, oggi, è il terzo venerdì dell’ultimo mese del trimestre, e quindi è il giorno delle quattro streghe, che è importante per i mercati finanziari in ragione della concomitanza di alcune scadenze che riguardano i futures sugli indici, futures su azioni, opzioni su indici e opzioni sui titoli azionari. Tale confluenza di interessi, talvolta, genera un inconsueto aumento degli scambi con impennate di volatilità che creano scompiglio sui mercati. Almeno fino alla scadenza degli orari di negoziazione di tali asset. E spesso risulta interessante anche sulle valute, per effetto delle diverse correlazioni intermarket tra indici e divise. Una buona occasione per entrare a mercato su eventuali eccessi.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell'analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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