Sui mercati finanziari il termometro della paura continua a salire

Quelli che stiamo vivendo sono giorni di grande passione ma anche di grande consapevolezza. Ci si rende conto di quanto fragile sia questo mondo che abbiamo bene o male contribuito a costruire ma è proprio in questi momenti che deve emergere la forza di un popolo e di un paese. Pertanto non possiamo, ora, tirarci indietro rispetto alle nostre responsabilità. Soprattutto in Italia, colpita duramente dal contagio del Covid-19, guardiamo con trepidazione a coloro che stanno combattendo in prima linea e tra cui possono esserci nostri parenti, familiari, fratelli, sorelle, nipoti mentre noi leggiamo sbigottiti i numeri giornalieri dei contagi, decessi e guariti come se fossero un bollettino di guerra. Nel nostro piccolo andiamo avanti, in un mercato che sta cominciando a dare segnali di paura vera e di instabilità. Le notizie che arrivano dall’estero preoccupano ancor di più, in quanto si comincia a riconoscere il fatto che l’Italia non è certo un caso isolato, ma in tutto il mondo ormai, i contagi cominciano ad assumere i contorni di una vera e propria pandemia.
Le borse, primi termometri della paura, hanno ripreso a scendere e il fatto che negli Usa, la California abbia dichiarato lo stato di emergenza e sapendo, per esempio, che oltreoceano un tampone costa intorno ai 3 mila dollari, dovrebbe far pensare all’eventualità che i numeri e le statistiche pubblicate, potrebbero non combaciare con la vera realtà.

Venendo al mercato nel dettaglio, ricorderete che ieri, nel nostro consueto Morning Briefing, scrivevamo: “UsdJpy e EurUsd, in questo momento rappresentano, insieme al UsdChf, sul quale però sembra esserci la Snb, preoccupata della eccessiva forza del cambio, i due cambi su cui si concentrano le attenzioni degli investitori e dei traders. Ma la sensazione è che, dato l’interesse della Boj a non lasciar rivalutare eccessivamente lo Jpy, l’EurUsd sia l’unica coppia valutaria veramente lasciata libera di muoversi al rialzo in caso di risk off. E se dovessimo assistere al ritorno della paura, i target di EurUsd, da non escludere, potrebbero trovarsi anche in area 1.2500, che oggi sembra ovviamente un qualcosa di totalmente insensato”. Da ieri l’EurUsd è salito 100 pips e probabilmente, altri ne dovrà fare, perchè l’eventuale violazione dell’area attuale a 1.1230-40, al netto di correzioni che possono sempre presentarsi, porterebbe a considera l’eventualità di una rapida ripresa anche fino a 1.1400 nel breve termine. La volatilità sta aumentando, la paura anche.

Il petrolio è sceso a 45.20 dollari al barile (Wti) mentre l’oro ha rotto le resistenze ed è tornato a 1680 dollari l’oncia. Il panic selling vero, quello per intenderci che vedemmo nel 2009, non è ancora neanche cominciato, a nostro parere. L’idea che ci siamo fatti è che siamo in una prima fase del ribasso a cui ci si dovrebbe aggiungere una correzione, alla quale poi dovrebbe seguire il vero calo dei listini, se osservassimo il tutto contando le onde. Non siamo fanatici di Elliott ma quando i mercati vengono colti dalla paura, i falsi movimenti spariscono e rimangono solo i real money flows e, in queste circostanze, emergono i veri traders da battaglia, che da troppi anni sono stati confinati in un angolo per lasciar posto alle macchinette o agli algoritmi, i quali oggi, stanno velocemente sparendo (almeno quelli meno solidi). I cambi che possono, in questo momento, dare sfogo e liberare energie, sono tutti i cross contro euro, al rialzo, come EurAud, EurNzd, #EurCad, EurGbp, mentre EurJpy ed EurChf restano dei demoltiplicatori di volatilità dato il fatto che UsdJpy e UsdChf sono analoghi all’EurUsd, in modo inverso. Pertanto, prima di avventurarsi in posizioni contro tendenza, adesso, bisogna aspettare. Per il resto sui cambi tutto resta nel range, in attesa delle decisioni dell’Opec oggi ma anche e soprattutto dei payrolls che sono il tema centrale della sessione.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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