Le tensioni legate alla diffusione del coronavirus hanno mandato in fibrillazione i mercati finanziari. Il trader indipendente nel mercato valutario, Saverio Berlinzani, ci commenta la situazione.
Vorrei evitare, stamani, di scrivere un articolo su quanto sta avvenendo nel nostro paese, perchè basta aprire un social qualsiasi e non si legge altro, in un misto tra panico, corsa alle scorte ai supermercati, corsa per prodotti igienizzanti e mascherine e le solite polemiche sterili all’italiana, con attacchi personali contro virologi, medici e chiunque dica la sua e verso la quale non si sia d’accordo. Insomma un caos generalizzato che pare realmente peggio della situazione, già di per sé abbastanza complicata. Pertanto cercherò di concentrarmi degli effetti di quanto accade sui mercati finanziari, che sembrano cominciare ad andare in fibrillazione.
L’oro stanotte ha aperto in gap da 1644 dollari l’oncia a 1656 ed è salito velocemente a 1680, per poi recedere di qualcosa e stabilizzarsi intorno a 1661. Una reazione logica, che potrebbe rappresentare solo l’anticamera di quanto potremmo vedere prossimamente. Nel settembre del 2011 il prezzo toccò quota 1924 dollari l’oncia, pertanto in questa situazione quello potrebbe rappresentare il livello obiettivo di questo movimento. E chissà, potremmo anche superarlo. Parallelamente, non vi è una analoga reazione della valuta rifugio per eccellenza, lo Jpy il quale invece sembra ancora calmissimo e nonostante ieri sera abbia aperto in gap da 111.60 a 111.30 si è ripreso ritornando dove era partito.
I movimenti di venerdì sera, caratterizzati da un ribasso del dollaro, sono stati generati dalla pubblicazione degli indicatori dei direttori di acquisto, con il Pmi dei servizi Usa, uscito addirittura a 49.4, sotto la soglia fatidica di 50, mentre il composite è uscito a 49.6 rispetto ad un consensus di 53. Un primo segnale che il rallentamento globale potrebbe colpire anche l’economia Usa. Ovviamente c’era stata una reazione delle oceaniche, dell’euro e della sterlina, ma ieri sera in apertura, gran parte dei guadagni di queste valute contro Usd era stato rimangiato dal timore di questo aumento dei contagi in Italia e da una paura generalizzata che questa situazione possa allargarsi all’Europa e al resto del mondo. AudUsd è al minimo degli ultimi 11 anni, e il precedente minimo significativo lo troviamo al culmine della crisi del 2008, quando i prezzi toccarono quota 0.5980, al culmine della crisi Lehman. Da quel livello poi Aud cominciò la grande salita culminata con un massimo visto poi nel Novembre 2011 a 1.1060.
Anche l’EurUsd è tornato vicino a 1.0800 e potrebbe accelerare al ribasso in condizioni di avversione al rischio, anche se dopo i dati Usa, potrebbe anche cambiare il paradigma che vede il biglietto verde come valuta su cui puntare perchè esente dal contagio del rallentamento globale. A quel punto potrebbe ritornare in auge la correlazione atipica che vede le valute rifugia essere caratterizzate da tassi sotto zero e in questo caso, paradossalmente, l’euro potrebbe rappresentare una di quelle più importanti insieme a Jpy e Chf. E quindi salire in caso di risk off importante. Vedremo se ci sarà questo cambio di paradigma, che per ora però sembra lontano. Le borse sorprendentemente tengono botta e scivolano ma lentamente, confidando forse nel fatto che le banche centrali ricominceranno a far girare le rotative, stampando moneta. UsdYuan a 7.0400, difficile per ora che torni sotto quota 7.0000, ma in realtà i numeri ufficiali dicono che il virus sta lentamente riducendo la sua forza nel grande paese asiatico. La volatilità del mercato valutario, resta per ora sotto controllo, durerà? Non lo sappiamo ma dobbiamo restare vigili, il panico potrebbe scatenarsi da un momento all’altro.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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