Gli operatori sui mercati finanziari sono ancora alla ricerca di chiari spunti direzionali. Situazione economica, covid-19, coppie di valute, petrolio, sono i temi trattati nel nuovo report sui mercati da parte dell’esperto in materia Saverio Berlinzani. Buona lettura
Riparte una nuova settimana, la prima di una estate che tarda ancora ad arrivare, di un anno estremamente particolare, e che passerà alla storia come l’anno della grande paura. Riparte all’insegna di un allentamento della tensione, che si era vista venerdì dopo che era uscita la notizia che Apple aveva chiuso dei negozi negli Stati Uniti in seguito ai pessimi dati sul virus, che negli Usa sembrerebbe ritrovare forza, quando molti speravano invece in un suo ridimensionamento. L’avversione al rischio di venerdì sera non è stata confermata dai mercati asiatici, nei quali, le valute, sono rimaste stabili o addirittura in ripresa rispetto al dollaro che invece aveva riacquistato vigore proprio in relazione al suo status di valuta rifugio. Ma questo è e rimane un anno molto particolare, nel quale passiamo molto rapidamente da uno status all’altro e quindi questa caratteristica per il biglietto verde, potrebbe anche sparire improvvisamente, soprattutto se gli investitori si renderanno conto un investimento in una valuta significa puntare sulla crescita del paese di riferimento nel medio e lungo termine. E quest’anno, bisogna avere il coraggio di dirlo, la pandemia e la sua gestione dimostrano che il vecchio continente hanno gestito discretamente questa fase di lockdown, meglio degli Usa, che invece hanno evidenziato maggiore improvvisazione nella gestione della sanità pubblica. Inoltre il caos sociale generatosi in seguito al caso Floyd hanno minato la credibilità del Presidente, che ora, non sembra avere più le certezze che c’erano fino a qualche mese orsono di rivincere le elezioni di metà novembre prossimo. Questa incertezza, se da un lato potrebbe far tornare la paura e favorire il dollaro, dall’altro potrebbe invece minarne la credibilità, e la divisa potrebbe perdere questo status di valuta risk off. Anche perché le alternative sembrano tutto sommato esserci, Yen, Franco Svizzero, ma anche l’Euro, che ha tenuto egregiamente i supporti, e che, se riuscirà a trovare una certa unità di intenti, con una Banca centrale capace di fare il proprio mestiere, potrebbe assurgere al ruolo di principale alternativa alla divisa Usa in un momento tanto delicato.
Abbiamo detto e ripetuto più volte che la diversificazione valutaria ritornerà il fulcro di questo mercato e qualcosa si comincia ad intravedere. Nonostante, infatti, Il Governatore Lowe della Rba, banca centrale australiana, abbia ribadito di auspicarsi un dollaro australiano più basso, ha anche ammesso di non essere sorpreso del suo livello attuale, dato che ha recuperato quasi tutto quanto aveva perso a inizio anno con la diffusione globale del virus. Ma ha anche affermato che i tassi australiani rimarranno al livello attuale per anni. Noi non ci crediamo, in ragione dei dati che osserviamo proprio in Australia, la vera sorpresa sarà vedere come gli effetti della pandemia in Oceania, alla fine, saranno stati irrisori rispetto al resto del mondo occidentale, con conseguenze importanti proprio sulla diversificazione valutaria. Stessa cosa, anche se in misura leggermente inferiore, vale per Nzd. Sul dollaro canadese, interviene, come spesso accade, la valutazione del petrolio che, volente o nolente, rimarrà il fulcro per la sua valutazione, ma anche in questo caso, ci sembra possibile vedere un rafforzamento della divisa canadese nel medio e lungo termine, proprio in ragione della necessaria e imposta stabilizzazione del prezzo del greggio, tornato intorno ai 40 dollari al barile. Come sembrano lontani i tempi del -37 dollari della scadenza del mese di maggio, ricordate? Per il resto, resterà un anno di grandi oscillazione nel breve termine, ma forse, con assenza di trend veri e proprio perché il mondo cerca una stabilizzazione ed un ritorno progressivo alla normalità. Prima o poi qualcuno tirerà fuori il vaccino o terapie definitive (di efficaci ce ne sono già moltissime) e anche questa storia finirà nei libri e tra qualche anno molti non se ne ricorderanno più. Siamo assuefatti a quasi tutto, soprattutto chi opera nei mercati finanziari da una vita.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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