E così archiviamo anche il mese di Luglio con qualche certezza in più sui mercati, ovvero con un dollaro che pare aver preso la strada del ribasso nel medio e lungo termine, anche se nel breve, probabilmente, siamo arrivati ad un punto in cui le correzioni potrebbero essere vicine.
Tra le altre cose, a certificare questo stato di cose, è intervenuto pure il Fondo monetario Internazionale, il quale ha sottolineato come il dollaro sia, in linea generale, sopravvalutato di circa il 10%, specificando però come, contro Euro, abbia raggiunto un livello vicino ai fondamentali, essendo compreso in un range, tra sottovalutazione e sopravalutazione di circa un 8%, quindi in sostanza in zona neutra.
Anche lo Jpy, per il Fmi, appare in linea con il fair value, mentre per la sterlina sarebbe ancora leggermente sopravvalutata. Di conseguenza pare evidente sottolineare la sopravalutazione del biglietto verde contro altre valute, probabilmente emergenti, e di quei paesi che fanno della leva del cambio, un mantra, per poter mantenere alte le proprie quote di esportazioni. Pare però sorprendente e quantomeno singolare, dobbiamo ammetterlo, il fatto che di sopravalutazione del dollaro non si parlasse quando l’eur/usd era a 1.0500, o il usd/jpy area a 125.00.
Tornando ai grafici, e osservando il grafico del dollar index, si evidenziano chiaramente i livelli obiettivo di breve, posizionati tra 91.80 e 92.40 (93.15 il prezzo attuale). Manca quindi circa l’1.5% per arrivare ai livelli richiamati. Questo potrebbe spingere la moneta unica anche in area 1.1850 1.2000 area, cosi’ come usd/jpy verso 108.00, mentre il cable potrebbe tornare in area 1.3400 dove ci sono interessanti obiettivi di medio termine. Ma in generale, secondo il nostro punto di vista, non siamo lontani da correzioni interessanti sul biglietto che dovrebbero aiutare il biglietto verde a riprendersi qualche punto percentuale.
La settimana sarà interessante per capire se la Bank of England e la Rba saranno ancora hawkish soprattutto alla luce degli ultimi dati sull’inflazione. Giovedì è attesa la decisione della Bank of England sui tassi, mentre non dimentichiamo che stanotte l’inflazione australiana è uscita a +2.7% su base annua ben superiore al dato precedente.
Per quel che riguarda i dati di oggi, segnaliamo le stime di Eurozona, sempre sui prezzi al consumo, attese a +1.1% nel dato core e + 1.3% su quello generale. Manteniamo quindi un tono tendenzialmente neutro, ben sapendo che spesso i mesi di agosto, riservano, per quel che riguarda il trading, parecchie sorprese, specialmente sul mercato dell’equity.
Buon trading a tutti
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
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