La guerra affonda le valute europee. Il cambio EurUsd scende sotto ai 1,0900

Continua senza sosta il crollo della moneta unica, incapace di qualsiasi rimbalzo, e non sembrano neppure esservi ragioni per correzioni sostanziali. L’Europa è la vittima sacrificale di una guerra che appare un affare di altri, Russi, Ucraini, e dietro di loro, gli Usa, mentre il vecchio continente ne paga le conseguenze più importanti, senza per contro essere protagonista nella ricerca della pace, che sarebbe l’unica vera soluzione per uscire da una crisi che ben presto porterà il mondo verso la recessione, sempre che non accada di peggio. Non passa giorno che qualche governo europeo non riaffermi la necessità di nuove sanzioni alla Russia, come quella sul carbone e probabilmente anche sul petrolio. E gli effetti non tarderanno a farsi sentire. Sul fronte geopolitico, continuano le provocazioni tra le parti, nonostante crediamo che sotto traccia le diplomazie stiano lavorando, ma per ora senza risultati concreti.

EurUsd a ridosso di 1.0900, pronto per la discesa a 1.0800 così come i cross della moneta unica che scendono persistentemente e senza soluzione di continuità. Sale invece il UsdJpy dopo le dichiarazioni di George della Fed che ha previsto un rialzo di 50 basis points nella riunione del 27 28 aprile prossimo. I target sembrano essere in area 125.50 126.00, considerando che il delta tasso tra le due valute si acuirà presto arrivando, secondo le previsioni dei banchieri Usa, al 2.5%. Il ritorno dei carry trades, per dirla in modo chiaro. Le prossime settimane saranno cruciali, in relazione ai dati che usciranno, perché a nostro avviso cominceremo a vedere gli effetti delle sanzioni e della guerra sulla crescita nei vari paesi, con l’Europa sotto la lente.

Tra le valute legate alle materie prime, segnaliamo i cross EurAud ed EurNzd in caduta libera nelle ultime giornate a 1.4380 il primo e 1.5650 il secondo. Pensate che il 4 febbraio, ovvero due mesi orsono erano rispettivamente 1.6250 e 1.7360. Da allora hanno ceduto oltre il 13%. E pensare che nel recente passato erano due tipici cambi risk off con salite violente e veloci nei casi di avversione al rischio. Ma in questo caso la correlazione è cambiata radicalmente passando da risk off a correlazione specifica Euro, che ha ceduto di schianto per le note ragioni. Anche la sterlina resta sotto pressione, bene o male per le stesse motivazioni della moneta unica, e non accenna a rialzare la testa, specie sui cross GbpAud, GbpCad e GbpNzd. I cross contro Jpy guadagnano terreno mentre il dollaro canadese, dopo un test sotto 1.2400 ha reagito recuperando un centinaio di pips, in seguito al rafforzamento generale del dollaro legato alle aspettative sui tassi di interesse. Petrolio stabile intorno a 100 e gold a 1920, meno volatili rispetto a qualche giorno orsono. Una discesa sotto 1900 e 100 si rende necessaria per frenare l’inflazione nel prossimo futuro.

Sul fronte dati in Asia e in articolar modo in Cina, segnaliamo l’uscita del Pmi Caixin, crollato a 42 nel mese di marzo, sotto il livello di 50.2 fatto registrare a febbraio, a dimostrazione che la Cina, è anticipatore del ciclo economico, da due anni questa parte. Si tratta del ribasso più importante dal 2020 e deriva dalla diminuzione sia di domanda estera che quella interna, in calo anche in ragione dei nuovi lockdown dovuti alla recrudescenza della variante omicron del covid.

I mercati azionari statunitensi hanno chiuso in ribasso, e la ragione sembra legata al fatto che non si riesce a trovare una soluzione di pace che vada bene a tutti. I prezzi dei listini però rimangono abbondantemente positivi se osserviamo l’ultimo mese e i movimenti attuali sembrano una mera correzione. Sul fronte obbligazionario, i rendimenti dei titoli di stato Usa sono saliti intorno al 2.6%, spingendo al ribasso i prezzi dei titoli.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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