La Fed affonda i mercati. Euro e Sterlina crollano a minimi storici

La Fed, come da attese, alza i tassi di 75 punti base portando i Fed Funds nella forbice 3%-3.25%, come da attese. Si è trattato del terzo aumento consecutivo in 4 mesi, considerando che ad Agosto non vi è stata alcuna riunione.

Nella conferenza stampa Powell ha reiterato la necessità di proseguire nella politica di rialzo del costo del denaro ancora per qualche tempo, almeno fino a quando non vi sarà evidenza di un rallentamento dei prezzi. Le condizioni del mercato del lavoro potrebbero attenuarsi, anche se per il momento non vi sono molte prove che stia peggiorando. Prima di ridurre il costo del denaro la Fed dovrebbe essere certa che l’inflazione torni al 2%. Dall’altro lato i prezzi delle materie prime dovrebbero aver raggiunto il picco. Inoltre il Presidente ha dichiarato che ripristinare la stabilità dei prezzi con un atterraggio morbido sarà alquanto difficile. Nessuno sa se arriverà la recessione e quando importante sarà, ma non alzare i tassi sarebbe di gran lunga peggiore. Prima o poi comunque, ha dichiarato JP, la congiuntura peggiorerà.

La reazione del mercato è stata inizialmente bilaterale, poi è tornata a spingere nella direzione del trend, con il dollaro a schiacciare le valute concorrenti e a far registrare nuovi massimi su Euro e sterlina così come Aud, Nzd e Cad, mentre il solo Jpy ha tenuto anche se poi nella notte, il mercato si è nuovamente orientato ad acquistare valuta americana, che mai come in questo caso rappresenta l’unica valuta rifugio presente sui mercati. Se aggiungiamo infatti le tensioni geopolitiche alle parole della Fed, non sembrano proprio esserci speranze per i venditori di dollari, in un mercato in cui il delta tasso comincia a pesare come un macigno. L’unica ragione per poter immaginare di vendere il biglietto verde, sarebbe legata ad un rallentamento marcato della congiuntura, che per ora, stante forse il fatto che il rialzo dei tassi non è ancora stato digerito, non si vede ancora. Tra l’altro, il dot plot ovvero la tabella che mostra come si muoveranno i tassi, secondo l’orientamento dei membri del board della Fed, evidenzia ulteriori rialzi dei tassi almeno fino al 4%, forse 4.50% da qui a fine anno, ergo aspettiamoci ancora almeno un altro rialzo da 75 punti base e forse uno da 50 per dicembre.

L’EurUsd ha fatto registrare un nuovo minimo a 21 anni, a 0.9808, e a questo punto 0.9590 supporto chiave, dovrebbe essere visto. Il cable vede un nuovo minimo a 38 anni a 1.1220 e potrebbe vedere almeno 1.1000. UsdJpy non ha superato ancora 145.00, ma siamo a ridosso di tale livello che era quello che pareva essere considerato la “line in the sand” da part della Boj. Ancora stanotte vi sono state dichiarazioni da parte di un portavoce della banca centrale giapponese che ha parlato di volontà di supportare con ogni mezzo, la valuta giapponese contro movimenti troppo bruschi. Intanto la Boj ha lasciato i tassi invariati al -0.10% questa notte causando ovviamente nuovi rialzi della divisa americana. Le oceaniche si trovano rispettivamente sui minimi degli ultimi 2 anni e mezzo, con AudUsd ancora lontano da quei livelli che sono posizionati a 0.5500, quindi ancora non in vista, mentre per NzdUsd tali livelli sono posti a 0.5470, quindi neanche così lontani.

Sul fronte dati, oggi è il giorno della decisione della Bank of England che dovrebbe alzare di 50 punti base portando i tassi ufficiali al 2.25%.

I mercati azionari, ovviamente hanno chiuso in rosso, alimentati dalla paura di ulteriori rialzi del costo del denaro e da una situazione geopolitica che porta ad un rialzo del risk off generalizzato. Nonostante tutto però dobbiamo segnalare come la liquidità e la volatilità siano assolutamente nella norma, con movimenti interessanti che offrono opportunità agli operatori. Manteniamo le cinture allacciate.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell'analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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