La Brexit si avvina, sterlina sulle montagne russe

Nella sessione di ieri, poco interessante e poco volatile anche in ragione della chiusura del mercato americano per il Columbus day, si era ad un certo momento sparsa la notizia che i Cinesi avrebbero voluto discutere ancora di alcune questioni relative ai dazi prima di firmare l’accordo della fase 1, sul quale era stata raggiunta durante il week end un’intesa di massima, da controfirmare poi nelle prossime settimane. La conseguenza è stata un rafforzamento del dollaro ed un ritorno soprattutto delle oceaniche, vicino ai supporti chiave. Poi durante la giornata si è capito che questa notizia in realtà è stata forse una incomprensione tra le parti o addirittura qualcosa di riportato non correttamente dai media. Nei fatti, la prossima settimana, i colloqui tra le parti riprenderanno e la fase 1 si chiuderà presumibilmente a Novembre, come riportato dalla stampa cinese. A questo punto, manca solo la firma. Sembra comunque che le parti abbiano concordato un sistema per risolvere le eventuali controversie, e messo a punto gli strumenti per l’applicazione dell’accordo stesso.

Il mercato è vigile anche sulla Brexit, con la sterlina sulle montagne russe come è spesso accaduto negli ultimi tre anni, in occasione di scadenze importanti, e questa onestamente lo è. Entro il 31 ottobre si decideranno probabilmente le sorti della Gran Bretagna, dentro o fuori, anche se qualcuno parla di possibile ulteriore rinvio. Ma Boris Johnson questa volta sembra assai determinato e pare aver raggiunto un accordo interno con gli irlandesi e tenta di raggiungere un accordo con l’Europa anche prima della data di scadenze. Per questa ragione potrebbe esserci un Consiglio Europeo, prima della fine del mese, per cercare di chiudere una vicenda che si protrae ormai da tre anni. Secondo una fonte diplomatica però è più probabile un rinvio al 31 Gennaio 2020, proprio per le resistenze in seno alla Ue.

Intanto la sterlina sembra muoversi nel range 1.2520-1.2710 che è l’area di congestione (decisamente larga) delle ultime 24 ore. L’eventuale violazione delle resistenze a 1.2710-20 area, porterebbe il cambio a 1.2780-90, successiva area di swing, ma a quel punto l’inversione potrebbe definirsi completata con obiettivi a 1.3350-80, livelli visti nel marzo scorso. Intanto resta decisamente forte l’appetito al rischio sullo Jpy con la valuta giapponese vicino ai supporti e UsdJpy al test delle resistenze chiave poste a 108.50, il cui superamento creerebbe le condizioni per una accelerazione verso 109.10 20 area, massimi visti a inizio agosto scorso. Anche l’EurJpy è vicino a resistenze chiave poste a 120.00, livello trigger per l’innesco di un movimento più importante che avrebbe come target finale l’area compresa tra 124.70 e 125.00. Questo potrebbe essere il motivo per un EurUsd più alto, che parrebbe strano seguendo la logica dei carry trade, ma che potrebbe anche costruire minimi crescenti di medio termine e, come conseguenza, alimentare poi gli stop al di sopra delle successive resistenze. Nessuno crede ad un EurUsd più alto, per differenti ragioni, dal Qe europeo in probabile rinnovo, ai dati Usa che ancora si rivelano decisamente buoni. Vedremo. Le oceaniche restano fragili, incapaci per ora di violare le resistenze, e il solo AudNzd pare, per ora cercare di rialzare la testa.

Oggi non è una giornata ricca di dati, ad eccezione forse dello Zew e del New York Empire State manufacturing index, mentre potrebbero essere interessanti le parole di Carney, atteso alle 10.30. Attenzione sempre alla sterlina, unico vero e proprio market mover della seduta europea.
Buona giornata e buon trading

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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