Giornata interessante quella vissuta ieri, soprattutto sulla moneta unica, che ha oscillato in modo volatile e impulsivo per qualche ora dopo la decisione della Bce, la quale ha abbassato il tasso di deposito sulle operazioni overnight di uno 0.10%, portandolo a -0.50%. Gli altri due tassi, ovvero il tasso di rifinanziamento e quello di prestiti marginali, sono rimasti invariati rispettivamente a 0% e 0.25%. Ma la vera novità è rappresentata dal fatto che la Banca Centrale ha aperto un nuovo Qe, allargando gli acquisti di titoli da 15 a 20 miliardi al mese, allentando i vincoli dei TLTRO, e adottando quindi un approccio espansivo e di sostegno ulteriore agli Istituti bancari, che dalla riduzione dei tassi però, potrebbero veder peggiorare i loro bilanci.
Draghi, nella conferenza stampa, ha ribadito la necessità di una politica estremamente accomodante, di una durata indefinita, ovvero per tutto il tempo necessario ad arrivare ai target del proprio mandato, ovvero stabilità dei prezzi e obiettivo di inflazione al 2%. All’interno del board si è capito però non esserci unanimità per le operazioni non convenzionali, ovvero gli acquisti di attività. Infine il Presidente ha ribadito che i rischi di crescita rimangono orientati al ribasso in ragione delle incertezze geopolitiche e del protezionismo.
Non paiono però esserci rischi di recessione nell’area euro anche se la questione tedesca meriterebbe una risposta fiscale, ovvero in soldoni, un allargamento dei cordoni della borsa. Infine sembra che comunque, la decisione di allargare il Qe sia stata ostacolata, all’interno del board, da francesi, tedeschi, olandesi, austriaci ed estoni. Noi crediamo che questa sarebbe potuta essere una occasione per puntare il dito contro la politica economica tedesca, che continua a non voler utilizzare la leva della spesa per far ripartire una economia che rischia la recessione e costringe invece la Bce a fare i salti mortali. Ed invece la Bce è stata costretta a tirare fuori le armi rimaste. Che però non sembrano essere più molte, soprattutto per un sistema bancario che, a tassi negativi, è in difficoltà con bilanci che potrebbero soffrirne dato l’ulteriore Qe e abbassamento dei tassi predisposto. Il tema è centrale e a questo punto è anche filosofico. Eccesso di rigore vs eccesso di spesa. Vi potrebbero anche essere delle vie di mezzo, questo è vero, ma il segnale che emerge è che questa Europa non riesce a far convergere le economie verso un punto accettabile. E sia ben chiaro, il problema non è certo una Bce che le sta provando tutte per far ripartire l’inflazione, ma sono le diverse politiche fiscali del vecchio continente a creare scompiglio.
Sul mercato, abbiamo registrato un movimento al rialzo dell’Euro, dopo aver attaccato i minimi a 1.0925, con un doppio minimo e un bullish engulfing daily molto interessante. A questo punto a noi questo parrebbe un segnale di inversione rialzista. Ciò che ci serve come conferma è il fatto che la maggior parte delle posizioni sul mercato siano short, con i prezzi che non scendono più o non ce la fanno a rompere i supporti. Questa è una chiara indicazione che, al netto del delta tasso che continua a sostenere le posizioni ribassiste, si potrebbe assistere anche ad un rimbalzo anche significativo. Di solito, se la maggior parte è short e i prezzi non scendono, ciò significa che qualcuno andrà cercare gli stop delle posizioni short presenti, pertanto non sono da escludere tentativi di rialzo verso 1.1170-80.
Sulle altre valute, poco da segnalare, se non che assistiamo ad una fase di consolidamento in attesa di ulteriori notizie sul fronte dazi e Brexit. Niente di nuovo per ora, anche se sono attesi i colloqui tra i negoziatori americani e cinesi, la settimana prossima. Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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