Il Dollaro frena dopo l’aumento dell’inflazione Usa

Prosegue la fase di diversificazione di portafoglio, specialmente dopo la pubblicazione dei dati relativi all’inflazione Usa, uscita leggermente superiore alle attese nel dato generale e in linea con le aspettative nel dato core, esclusi alimentari ed energia. Il dato generale mensile è uscito a +0.4% contro lo 0.3% atteso mentre il dato core è uscito a settembre in linea con le aspettative a +0.2%. Il dato su base annuale è uscito a +5.4% il dato generale contro il 5.3% atteso mentre il dato core è uscito a +4% in linea. E’ comunque evidente che la ragione principale di questo aumento dell’inflazione sia l’aumento dei prezzi energetici, a cui un po’ tutti stanno cercando di far fronte attraverso la pianificazione di incontri tra i Governi e i produttori per calmierare un aumento dei prezzi che per certi versi sta diventando preoccupante.

E’ notizia di questa notte che la Casa Bianca sia intervenuta nel dibattito, consultandosi con l’industria petrolifera per cercare rimedio all’aumento dei prezzi della benzina. Il segretario all’energia Jennifer Granholm ha dichiarato la scorsa settimana che l’amministrazione sta considerando di utilizzare parte delle riserve del Strategic Petroleum Reserve che di solito vengono utilizzate quando ci sono interruzioni nelle forniture. Ma cominciano anche appelli all’Opec per chiedere un aumento sostanziale della produzione e abbassare un prezzo del petrolio che ha nuovamente superato gli 80 dollari al barile.

Nella notte sono usciti i dati giapponesi sulla produzione industriale, a -3.6% contro un dato precedente a -1.5%. Yamamoto, che è membro del partito di Governo del Primo Ministro Kishida, ha dichiarato che lo yen debole favorisce la ripresa e aumenta la competitività globale del Giappone. Sulle dichiarazioni lo Jpy si è nuovamente indebolito, anche se ieri sera sembrava possibile una correzione, che si rendeva necessaria date le divergenze ribassiste presenti e qualche configurazione che lasciava presagire qualche storno. Niente di tutto ciò per ora con UsdJpy che si avvicina a 113.70, ancora lontano però dai target fissati in area 114.50. Un membro della Boj ha poi riferito che il tapering, per il momento, non è una opzione che la Boj intende usare. Sempre nella notte è però uscita l’inflazione cinese, attesa a +0.9% a settembre con un dato che invece ha deluso le attese (+0.7%). Anche questi dati, così diversi tra di loro tra paese e paese, evidenziano come la diversificazione di portafoglio si renda necessaria per la ricerca a tendere di rendimenti che possano far fronte al calo legato ad una inflazione che erode i guadagni.

Sul fronte delle price action, segnaliamo il recupero dell’EurUsd che è arrivato sulla resistenza chiave di 1.1600, non ancora violata anche se qualche possibilità di rialzo sembra intravedersi. Di certo la forza del dollaro è significativa, osservando i diversi rapporti di cambio, e per ora le correzioni del Dollar index sono parziali e legate alla presenza di una chiara divergenza ribassista sul grafico daily che potrebbe lasciar presagire qualche correzione. Ma per ora si parla solo di qualche piccolo storno e non ancora confermato dalle price action. EurGbp resta, dal canto suo sui supporti a 0.8480 non lontano dai livelli chiave di 0.8460 e incapace per ora, di riprendersi quel 0.8530-40 che sarebbe la resistenza chiave. Il Cable, dal canto suo, tiene meglio dell’Euro e si allontana dal supporto cruciale di 1.3550. Resta debole solo il UsdCad, per ovvie ragioni legate al prezzo del petrolio, con obiettivi che, nel caso di rottura di 1.2410 20 area, potrebbe essere posti a 1.2320-30.

Rivediamo finalmente l’oro rialzare la testa dopo settimane di distribuzione, con un rialzo a 1.790 che fa ben sperare chi è long, nel caso di raggiungimento della resistenza chiave a 1.840, il cui superamento sarebbe un buon viatico per i target successivi sopra 1.900.

Sulle oceaniche non c’è molto da dire, se non che i dati sull’occupazione hanno fatto registrare un lieve peggioramento al 4.6% contro il 4.5% del dato precedente. AudUsd ha tenuto e cerca di salire sulle prime resistenze poste a 0.7390-0.74, al di sopra delle quali c’è 0.7475-85, massimi di inizio settembre. Interessanti i cross con GbpJpy che sembra puntare a 156.20-30, doppio massimo sul daily, e con NzdCad ed EurCad che sembrano aver tenuto i minimi e potrebbero finalmente correggere.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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