Ancora una volta siamo qui a commentare una giornata priva di grandi significati, nella quale solo i rumors sulla Brexit hanno mosso la sterlina nel solito yo-yo up and down in assenza di trend e nella quale il resto delle coppie valutarie ha di fatto seguito l’andamento della valuta britannica, ma con minore volatilità.
È chiaro che bisogna sapersi destreggiare anche in sedute come quella di ieri, e l’unico modo era quello di costruire piccole posizioni contrarie al movimento di brevissimo termine per beneficiare del probabile reversal durante la notte, quando tali rumors si fossero, in buona sostanza, esauriti. E così è avvenuto già in serata ieri quando la sterlina si è mossa improvvisamente al rialzo sui rumors legati al tentativo estremo di Theresa May per chiedere l’estensione dell’articolo 50 relativo ai tempi di uscita dalla Ue.
L’ultimo tentativo è quello di chiedere l’appoggio dei laburisti per una soluzione che sia un minimo condivisa, tra le varie opzioni sul tavolo. Se pensiamo che l’opzione Unione Doganale è stata bocciata per pochissimi voti (4), c’è comunque lo spazio per trovare un accordo, anche perché l’Unione Europea ha capito e sa che l’unica soluzione è quella di trovare e ratificare un accordo per evitare che anche nella Ue, vi siano ricadute significative sull’export.
La sterlina, nonostante tutto questo pessimismo, per ora ha egregiamente tenuto l’area di supporto, in area 1.3000 e anzi si è ripresa, lasciando sorpresi anche i più ottimisti. La sensazione è che vi sia una enormità di posizioni aperte a mercato in previsione di una Hard Brexit, che potrebbero pagare dazio, se all’ultimo momento, un accordo venisse ratificato.
Sulle oceaniche intanto, si assiste ad una tenuta del dollaro australiano, che beneficia anche dei dati macro che evidenziano una tenuta della congiuntura e nel breve anche un leggero recupero. Nella notte i dati sulle vendite al dettaglio hanno fatto registrare un incremento dello 0.8% nel mese di febbraio, mentre la bilancia commerciale, nello stesso periodo, ha fatto registrare un surplus di 4.8 miliardi di dollari contro i 3.7 miliardi del consensus, un incremento di notevole portata. È poi stata pubblicata la relazione programmatica e di crescita per i prossimi due anni e nel 2019/2020 è previsto un surplus del budget di 7.1 miliardi di dollari contro i 4.1 miliardi programmati lo scorso dicembre. Ma anche il Pil è previsto crescere del 2.75% nell’anno in corso e della stessa percentuale l’anno prossimo, con l’inflazione che dovrebbe rimanere sopra il 2.25% quest’anno e l’anno successivo. Il tasso di disoccupazione è previsto anch’esso stabile al 5% per entrambi gli anni. Infine, nella legge di bilancio sono previsti tagli alle imposte per circa 158 miliardi di dollari. Insomma, previsioni che a nostro avviso, dovrebbero allontanare il taglio dei tassi che qualche grande banca di investimento, avrebbe previsto per l’autunno di questo 2019. Il dollaro australiano ha tenuto egregiamente i supporti posizionati in area 0.7050 ed ha ripreso quota 0.7100 con AudNzd che va al test dell’area chiave di resistenza posta a 1.0500.
Su Nzd il sentiment sembra leggermene più pessimista, alla luce dei dati macro meno buoni delle attese, ma ad oggi le previsioni di taglio dei tassi che qualcuno ha richiamato per i mesi di maggio e settembre, non sembrano ancora trovare alcuna conferma.
Il Dollar Index intanto, che sembrava poter attaccare le resistenze chiave poste a 97.15 20, si è girato improvvisamente e sembra indirizzato al test dei supporti chiave, posizionati in area 96.30 e 96.00, primi livelli rilevanti. Per quanto riguarda l’EurUsd, la pressione resta costante e non sembra avere la forza di correggere al rialzo più di tanto, in assenza di altre news che ne possano modificare l’assetto attuale, ma certo è che siamo in presenza di un eccesso di ipervenduto che appare comunque rilevante e che farebbe presupporre qualche rimbalzo più significativo di quelli a cui abbiamo assistito fino ad ora. Pertanto, viviamoci questa sessione di trading con la consapevolezza che siamo ancora nei trading range dell’ultimo periodo cercando i livelli chiave per entrare a mercato.
Da un punto di vista macro questa settimana risulta assai interessante per la presenza di molteplici dati che potrebbero creare volatilità da oggi in avanti, con l’uscita dell’Adp sul mercato del lavoro privato negli USA con attese di crescita di 180mila unità a cui seguirà l’Ism del settore manifatturiero e dei servizi. Ricordiamoci poi che questa è la settimana dei payrolls.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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