Non si placano le tensioni sul petrolio, che viene colpito da ondate di vendite anche sulla scadenza del mese di Giugno, già scesa a 10.70 dollari, avendo toccato un minimo ieri in serata a 6.5 dollari. La sensazione è che, ogni scadenza da qui a quando il mercato reale della domanda non si sarà ripreso, potrebbe andare a testare livelli negativi, come è successo per la scadenza di maggio, a meno che il calo della domanda di circa 30-35 milioni di barili al giorno, non venga compensato da un adeguata riduzione dell’offerta pari alla stessa entità. Il fatto poi che il Fondo USO di fatto rappresenti circa il 25% dei volumi del mercato non aiuta certo a rendere il mercato trasparente ed efficiente, facendolo apparire come un elefante all’interno di una cristalleria. Tutto questo sta lentamente riportando il mercato in una condizione di risk off dove regna la paura, perchè se il petrolio continuerà a scendere andrà ad intaccare tutti gli altri mercati, che sembravano aver trovato una certa stabilità. A quel punto potremmo assistere ad un ritorno della paura sui mercati azionari e di conseguenza anche sul mercato valutario, sebbene non è detto che ad un rialzo del risk off sarebbe associato un rialzo del dollaro perchè il biglietto verde è la valuta con cui si pagano le materie prime e il legame “oil giù-dollaro giù”, potrebbe anche diventare il nuovo mantra a cui affidarsi. Detto ciò abbiamo la percezione che, senza l’intervento dell’Opec, l’oro nero non abbia molte chance di rivedere la luce.
Sul Forex assistiamo ad un trading range abbastanza tranquillo per ora, con il solo UsdCad che si muove, ovviamente perchè legato a doppio filo al petrolio. UsdCad persiste nella sua salita che, secondo alcune case d’affari, potrebbe spingere i prezzi in area 1.5000, al di sopra dei massimi visti il 19 marzo scorso, a 1.4670. Oggi navighiamo intorno a 1.4225-30 area dopo un massimo visto ieri a 1.4260. Tecnicamente per ora siamo ancora in una fase di swing con possibilità di vedere massimi decrescenti, almeno fino all’eventuale violazione del livello di 1.4355-60, che ci farebbe propendere per nuovi tentativi verso i massimi precedenti a 1.4670. Ma crediamo sia prematuro parlarne e tutto dipenda dalla price action del WTI scadenza Giugno. Sulle altre valute, segnaliamo la ripartenza dell’EurGbp che avevamo più volte richiamato e che ha raggiunto 0.8830 con massimi intravisti in area 0.8863. Su base giornaliera, potremmo tentare salite verso l’area di 0.9000 che rappresenta il 38.2% della discesa, oppure anche 0.9090-95 area ovvero il 50%. E quindi, se osserviamo le correlazioni e il fatto che EurGbp dipende dai movimenti di EurUsd e GbpUsd, se EurGbp salirà, vorrà dire che o l’EurUsd sarà salito di più di GbpUsd oppure il Cable sarà sceso ben di più di EurUsd. Di solito in avversione al rischio EurGbp tende a salire per cui, se sposiamo l’idea di un aumento del risk off, dipende da come il dollaro si muoverà. Se sarà come è successo a marzo scorso, in cui era considerato valuta rifugio, beh allora sarà più probabile una discesa del Cable impulsiva e un EurUsd più lento a scendere, mentre se invece il dollaro perderà il suo status di divisa safe heaven, come abbiamo ipotizzato precedentemente, in quel caso allora potremmo assistere ad una salita di EurUsd superiore al Cable.
Questi ragionamenti, ci aiutano, cari amici, a comprendere meglio il funzionamento dei legami all’interno del mercato dei cambi, legami forti e consolidati, oltre che ad ovvie interrelazioni aritmetiche. Tornando alle price action, l’idea di un risk off per ora non si intravede sulle oceaniche che sembrano tenere egregiamente i livelli di supporto, almeno per ora e stanotte abbiamo notato uno spike improvviso di AudUsd in relazione a notizie, che peraltro non erano in calendario, di un aumento importante nel mese di marzo delle vendite al dettaglio, un +8.2% destagionalizzato, che lascia a bocca aperta, considerando la pandemia in atto. Si tratta dell’aumento destagionalizzato più significativo della storia. La ragione è l’aumento della domanda nel settore dei generi alimentari legata all’assalto ai supermercati che abbiamo notato un po’ ovunque. AudUsd ha fatto un balzo a 0.6355 per poi riscendere a 0.6300. Ma il fatto di cominciare a intravedere dei mini flash crash al rialzo significa che qualcosa, almeno sulle oceaniche, sta cambiando.
Buona giornata e buon trading
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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