Fase un pò critica per l’oro che è tornato nuovamente sotto il livello di supporto a 1.230 dollari l’oncia, area di quotazioni che aveva superato con decisione all’inizio del mese di maggio. Un livello decisamente importante poiché in quel punto transita la trend line ribassista che ha frenato le velleità rialziste del metallo prezioso sin dall’agosto del 2013: questo quindi si comprende bene come sia un valore estremamente importante per stabilire il probabile trend futuro del metallo giallo.
Paradigm Capital stima che tra il 80 e il 90 per cento dei costi operativi minatori globali sono coperti quando l’oro raggiunge 1.250 dollari l’oncia. Il metallo è ora appena sotto questo livello, e questo potrebbe mettere in difficoltà alcune Società operanti nel settore. Ma il mercato dell’oro segue delle sue logiche ben precise che spesso si allontanano dalla visione classica che potrebbe fuorviare le analisi di routine. Ad esempio è interessante sottolineare che spesso ad ogni diminuzione di prezzo corrispondono ingenti vendite da parte dei Fondi di investimento. E in contrapposizione gli acquisti delle Banche Centrali, sono determinati più dai volumi che dal prezzo.
Un’attenzione particolare andrà posta alle decisioni della Federal Reserve in materia di tassi di interesse.
Utilizzando la tecnica dei fasci di medie mobili, osserviamo che i prezzi dell’oro sono scesi al di sotto del fascio lento ed il fascio veloce ha iniziato ad intersecarlo al ribasso, segnale questo che potrebbe dare delle indicazioni di possibile apertura di eventuali posizioni short ala rottura del minimo di ieri. Il minimo registrato dalla piattaforma MT4 di Activtrades si trova a 1.217 dollari dove si trova un valido supporto che nel brevissimo potrebbe vedere un recupero delle quotazioni fino all’area 1.230/1.232.
Buon trading a tutti.
Carlo Vallotto per ActivTrades.