Ci stiamo avvicinando velocemente alle festività natalizie, eppure il mercato, pare ancora in attesa di qualche evento e non sembra essersi definitivamente spento, come spesso accade a ridosso della festività del Natale. Vi è infatti un nervosismo latente, in mezzo ad una liquidità che di giorno in giorno diminuisce e si riduce per effetto dell’uscita dal mercato stesso di molti attori che hanno chiaramente tirato i remi in barca per la fine dell’anno stesso.
La sensazione è che siamo di fronte a qualcosa di potenzialmente importante, in termini di movimento, che sia legato alla sterlina, ancora in bilico a causa delle tensioni interne alla Gran Bretagna e legate chiaramente alla Brexit, oppure alla questione dei dazi tra Cina e Stati Uniti, che si sono date una deadline a 90 giorni per evitare l’applicazione americana delle tariffe. Ma qualcosa potrebbe accadere. Il dollaro, dopo alcuni giorni di rialzo, è tornato nuovamente sotto pressione contro tutte le valute, chi più chi meno, e il Dollar Index sembra orientato al re-test delle aree di supporto chiave, poste tra 95.80 e 95.50.
Gli Stati Uniti, tramite il rappresentante al commercio Lighthizer, hanno ribadito che la scadenza del periodo sarà il 1° marzo 2019, una data inderogabile, oltre la quale, senza un accordo definito, le tariffe entreranno automaticamente in vigore. Solo Trump potrebbe eventualmente decidere di allungare i tempi, anche se per ora, nonostante l’ottimismo profuso, non sembra emergere. Vi è poi l’altra questione della richiesta di estradizione al Canada della Manager di Huawei, accusata di aver violato l’embargo Usa agli Iran e legata ad una clausola di extraterritorialità dovuta al fatto che le transazioni tra l’azienda e l’Iran sarebbero avvenute in dollari. Un caso che sembra essere caduto a fagiolo in un momento di così alta tensione tra Cina e Usa. Ne vedremo delle belle.
Intanto, nella notte sono usciti i dati sulla bilancia commerciale Cinese, in aumento a 44.7 miliardi di dollari contro e 34 miliardi del consensus e del dato precedente, con le esportazioni aumentate del 5.4% nel mese di Novembre mentre le importazioni sono cresciute solo del 3%. Dall’Australia sono invece uscite le dichiarazioni dell’assistente del Governatore della Rba Kent, che ha ribadito che i tassi dovranno salire, mentre occupazione e inflazione stanno riprendendo a crescere, anche se in modo graduale.
Sul fronte Brexit, sembra che la May non sia riuscita a rimandare il voto di domani, in cui sembra assai probabile la sconfitta del Governo. Allacciatevi le cinture perché sulla sterlina si ballerà, cari amici.
Infine, l’Opec ha deciso di tagliare la produzione di petrolio di 1.2 milioni di barili al giorno, con il prezzo dell’oro nero intorno ai 53 dollari. Fare previsioni sull’andamento dei cambi nelle prossime due settimane è realmente una scommessa. L’unica cosa che ci sentiamo di ribadire è fare attenzione ai movimenti anomali, anche di parecchie figure.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
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Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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