Le Borse alzano la testa mentre il dollaro frena. E’ questo l’inizio dell’inversione?

Le prime avvisaglie di correzione, le avevamo già avute alcuni giorni orsono, quando, ricorderete, avevamo accennato al fatto che qualche crepa nel trend monocorde e rialzista del dollaro, si cominciasse ad intravedere.

La conferma che avevamo avuto dall’analisi tecnica è stata confermata anche dalle prime operazioni di swap tra banche centrali, costruite per stabilizzare i mercati, ma non solo (ne abbiamo parlato nel commento di ieri).

In precedenza comunque, avevamo avuto l’intervento della Boj e poi quello della Boe, la prima direttamente sullo Jpy, la seconda sui titoli di stato, i cui rendimenti peraltro, ieri, sono scesi sotto al 4%, al 3.94%. Se poi aggiungiamo il fatto che il nuovo Governo inglese, sembra aver messo una pezza al mini budget presentato in primi giorni da Liz Truss, beh il quadro sembra quasi completo.

Cosa manca ora per vedere una inversione del dollaro, che sia definitiva o comunque strutturale?
Essenzialmente mancano due eventi, il primo è legato ai dati macro Usa che ancora non segnalano un rallentamento economico, che però per esempio si intravede in Canada (ne sono riprova le dichiarazioni della Boc ieri, che accennano sia al rallentamento economico sia al calo del prezzo delle materie prime), mentre il secondo evento è legato all’atteggiamento della Fed, che prima o poi diventerà meno aggressivo sui tassi. Ovviamente sono due eventi intercorrelati tra di loro.

Ma il mercato dei cambi comincia a muoversi con anticipo e a parte contro uno Jpy che non sembra avere obiettivamente chance di recuperare, senza il sostegno della banca centrale, il dollaro sta cominciando a correggere sensibilmente avendo forse, qualche settimana orsono, fatto registrare i massimi storici contro alcune valute o comunque massimi di periodo contro altre.

Ora aspettiamo conferme, ma l’operatività diventa estremamente interessante e intrigante, perché sarà volatile ma bilaterale e non esclusivamente orientata ad un solo movimento. Sarà un mercato tecnico in cui la conoscenza delle correlazioni diventerà cruciale per la sua comprensione.

Tecnicamente ora, per esempio, EurUsd ha creato una configurazione rialzista sul daily dopo la creazione di un minimo superiore, anche se deve essere confermato con la rottura del massimo precedente che sempre sullo stesso time frame è posizionato a 1.0000, la cui rottura potrebbe spingere i prezzi sulla media a 100 giorni posizionata a 1.0150. Sul Cable 1.1500 sembra il prossimo livello da osservare che se violato, aprirebbe al retest di 1.1800. Occhio al UsdCad che se bucasse su base giornaliera 1.3670 80 area, sembrerebbe destinato a livelli intorno a 1.3500 inizialmente e in seguito a 1.3250. Oceaniche a ruota con AudUsd che potrebbe accelerare verso 0.6370 mentre NzdUsd a 0.5740. Il petrolio resta fermo e immobile a 85 in una sorta di limbo sul Wti ma anche il Brent si è fermato in area 92.00.

Per ora comunque, queste sono solo correzioni che valgono anche per UsdYuan e per le valute emergenti, ma non dobbiamo sottovalutare questa price action che ha ancora enorme spazio nella direzione attuale se osserviamo i grafici di medio termine (dal daily in su). Ma perché i due eventi di cui accennavamo sopra, si possano verificare, dovremo almeno attendere i primi di Novembre, quando la Fed, Bce, Boe e Boj decideranno sui tassi.

Intanto per correlazione intermarket segnaliamo la salita dei listini Usa, alle prese tra l’altro con le trimestrali questa settimana, con il Dow salito di 700 punti, oltre il 2%, il Nasdaq di ben 500 punti, e l’S&P di 150 punti, sull’onda anche di migliori trimestrali per Bank of America e JP Morgan.

Se torna il sereno sui mercati, anche solo parzialmente, la correlazione vede il dollaro scendere e le borse salire, mentre l’andamento delle materie prime dipende molto dall’eventuale arrivo della recessione oppure no. Sul fronte dati oggi sono attesi i numeri sullo Zew tedesco, bilancia commerciale italiana, e dagli Usa, produzione industriale e manifatturiera.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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