Conferenza di Bce condotta da Mario Draghi con il solito stile intelligente e politico, dove si è parlato di tapering senza fornire date. La Boj aveva nella nottata concluso il suo meeting senza variazioni di sorta, con toni abbastanza dovish da parte di Kuroda che inizialmente avevano incrementato la debolezza dello yen e di conseguenza fatto aprire i mercati azionari con discreto slancio.
Nella conferenza del le 14:30 il governatore ha usato parole che hanno convinto gli operatori professionali che non c’è al momento da parte di BCE volontà seria di porre un argine all’incremento dell’euro, e questo probabilmente ha fatto pensare che la restrizione di liquidità comunque prima o poi arriverà; in prospettive più lunghe l’incremento dei tassi fissi sul mercato interbancario significa che comunque è finita l’epoca del denaro regalato anche nel Vecchio continente.
Se a questo aggiungiamo la percezione psicologica che la Banca centrale rinuncia a controllare la crescita dell’euro, non c’è da stupirsi che poi con l’apertura delle contrattazioni sui mercati statunitensi siano arrivate dall’America cospicue vendite sulle principali borse toccate dalla correlazione con il cambio, a partire dal nostro benchmark principale del Dax. La borsa di Francoforte in poco più di mezz’ora dopo le 16:00 ha perso 120 punti.
Piazza Affari ha retto più decorosamente grazie agli acquisti di titoli di Stato di operatori professionali, mentre Eurostoxx e si è comportato più o meno come l’indice tedesco.
I listini statunitensi hanno ovviamente ringraziato: la debolezza del dollaro unita alle buone trimestrali (Microsoft) sostiene Wall Street.
Nella giornata di oggi sarei abbastanza conservativo sull’America perché mi sembra comunque che lo strappo di ieri stia facendo emergere alcune divergenze di sentiment e mi concentrerei sugli equilibri di prezzo della seduta odierna, che per i mercati azionari sono ovviamente dissimili tra Europa e America.
DAX ha una resistenza importante a 12.462 e successivamente a 12.481-12.491. Solo un superamento di questi ultimi due livelli potrebbe consolidare istanze per una nuova ripartenza con obiettivo di chiudere il mese sopra 12.610, livello questo piuttosto robusto.
Il tutto ovviamente poggia sul fatto che il rimbalzino di stamattina possa continuare anche per la seduta e non vada a ritracciare: primi segnali di nuova debolezza sarebbero tornare a 12.417 e successivamente sotto i minimi di zona 12.400 visti stamattina.
In tal senso per le borse europee potrebbe aiutare una eventuale discesa dell’eurodollaro sotto i minimi della candela shooting star a 4 ore di oggi, area 1,1625.
Buon trading a tutti
Giovanni Lapidari per ActivTrades
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