Aumentano i timori di un Risk Off. Occhi puntati su azionario e Forex

Mentre i principali indici azionari hanno chiuso la settimana in ribasso, sul mercato dei cambi si è registrata una ripresa generalizzata del dollaro, eccezion fatta per UsdJpy, che ha ceduto qualcosa proprio in relazione allo status di moneta rifugio dello Jpy che ha recuperato, sui timori di trimestrali peggiori delle attese, che usciranno questa settimana a Wall Street. Ma il movimento del mercato azionario appare per il momento, esclusivamente correttivo, anche se potenzialmente potrebbe diventare qualcosa di molto più grosso, ma è molto tempo che viviamo una condizione di apparente bolla che non scoppia mai, quindi avventurarsi a pronosticare eventuali crolli dei mercati azionari, diventa un qualcosa di anacronistico.

Sul Forex in molti pensavano che l’inflazione uscita questa settimana negli States sarebbe stata inferiore alle previsioni ed invece i dati hanno ancora una volta evidenziato che il collo di bottiglia di cui parlano i banchieri Usa deve mostrare ancora tutti i suoi effetti. Vedere l’inflazione core a +4.5% impressiona così come quella generale, ora al 5.4% su base annua. Gli aumenti dello 0.9% su base mensile sono eclatanti ma, nonostante tutto questo, i rendimenti dei titoli di stato Usa sono ancora intorno all’1.3%, un’altra incongruenza di questo periodo. Se non salgono i rendimenti, Jerome Powell e tutta la Fed chiaramente festeggiano, perché possono attendersi una ripresa ancora più forte e lasciar andare l’inflazione, senza che ci siano, almeno per il momento, ripercussioni sugli interessi del debito pubblico e senza che la Fed debba rincorrere i prezzi alzando prematuramente i tassi e frenando la ripresa. Ma osservando dal di fuori questa congiuntura, e osservando altri paesi al di fuori degli Usa, notiamo come l’inflazione sia decisamente su livelli inferiori, alimentando speranze di un mantenimento dei Qe ad oltranza. Jerome Powell segue questa linea, come ha dimostrato nelle dichiarazioni rilasciate questa settimana, evidenziando bassa preoccupazione per l’aumento dei prezzi e riaffermando la necessità di tenere aperti i rubinetti della liquidità per permettere alla ripresa di consolidarsi nel tempo. Ciò ovviamente alimenta la bilateralità del mercato dei cambi in quanto è volontà dei legislatori politici ed economici di mantenere un certo equilibrio che si rispecchia poi sull’andamento delle price action del mercato valutario. La diversificazione di portafoglio è evidente e varia da valuta a valuta. Basti pensare alle posizioni grandi player che diversificano il proprio portafoglio comprando dollari contro dollari australiano e vendendo dollari contro dollaro canadese per esempio. Una diversificazione che alimenta volatilità sui cross che paiono interessanti.

Venendo ai diversi grafici rimaniamo in trading range sui principali rapporti di cambio con EurUsd sopra i primi livelli chiave di 1.1690-00 a fare da supporto molto forte mentre le resistenze sono poste a 1.2200. A nostro avviso, a meno di cambiamenti eclatanti, si rimarrà in tale fase laterale fino a fine estate, e solo dall’autunno prossimo potremmo assistere a qualche cambiamento sostanziale. Il Cable potrebbe scivolare lentamente fino a 1.3550 ma resta comunque in una fase di congestione che ha 1.4200-30 come area in alto e 1.3640-50 in basso. Interessante il UsdCad che sale ancora e potrebbe ancora accelerare verso per i target in area 1.2870-00, mentre al ribasso i supporti più significativi intervengono a 1.2440-50. Tra le oceaniche cominciamo ad intravedere divergenze in ragione del fatto che la Rbnz si è spostata in terreno rialzista sui tassi (hawkish) mentre la Rba non l’ha ancora fatto per cui il cross AudNzd si sta muovendo al ribasso mentre AudUsd scende lentamente con possibili supporti chiave posti a 0.7330-40. NzdUsd potrebbe tenere 0.6800 per provare a risalire la corrente dopo le dichiarazioni della settimana scorsa di Orr, Governatore Rbnz. Sul UsdJpy dipendiamo dall’andamento dei mercati azionari, che potrebbero correggere e trascinare al ribasso il biglietto verde e rivalutare la divisa giapponese. Nel caso di ritorno delle borse al rialzo, il trend UsdJpy potrebbe riportare i prezzi in area 111.20. Sulle materie prime consolidano sia petrolio che oro in linea con la generale stabilità del periodo attuale.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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