Ben ritrovati nel nostro portale di Dove Investire, in questa pagina parleremo di investimenti e speculazione passando da tre punti fondamentali:
Dove Investire
Considerando che l’investimento è un’attività finalizzata all’accumulo di ricchezza nel tempo e che la speculazione è invece un’attività finalizzata al guadagno immediato, attraverso la compravendita di titoli, ne consegue che se un titolo (o qualunque altro strumento finanziario) non produce flussi di denaro non può definirsi investimento, poiché l’unico modo per creare valore è vendere a un prezzo superiore a quello di acquisto.
Per esempio, acquistando una quota di partecipazione in una società, si creerà valore attraverso i flussi di denaro che essa produrrà negli anni a venire. Invece, acquistando un lingotto d’oro, l’unica possibilità di creare valore si ha nell’eventualità di poterlo rivendere a un prezzo superiore. In altre parole, l’acquisto di un lingotto d’oro è una speculazione da parte dell’acquirente che pensa che, in un futuro, ci sarà un compratore disposto a pagare un prezzo superiore.
Come si fa a distinguere quali siano le classi di investimento idonee a un investitore da quelle idonee soltanto a uno speculatore? Qui subentra il concetto di “valutazione”.
Ogni società, ogni titolo, ogni immobile, ogni materia prima ha un valore economico intrinseco e, affinché si possa effettuare un investimento, si deve essere in grado di calcolare tale valore. Il valore intrinseco è dato dai flussi di denaro che quell’investimento produrrà nel corso della sua vita.
Per esempio, se si detiene un immobile che genera 5.000 euro d’utile l’anno in affitti, il valore intrinseco di tale immobile si calcolerà sulla base di quei 53000 euro.
Se, invece, si investe in una società, il valore di tale società si calcolerà sulla base dell’utile che genera. Data l’assenza di un utile reale sul quale fondare la valutazione nel caso di asset come le materie prime, i francobolli ecc., una valutazione oggettiva diviene impossibile, rendendo così tali asset “speculativi”.
Il prezzo di mercato di ogni investimento è dato dall’equilibrio tra la domanda e l’offerta per quel prodotto. Nel caso di un asset che genera utile, la domanda e l’offerta convergeranno nel corso del tempo verso un equilibrio che rifletterà il valore intrinseco dell’asset. Qualora il valore intrinseco dovesse aumentare, un nuovo equilibrio si creerà intorno al valore maggiorato; se dovesse diminuire, il prezzo scenderà per riflettere tale direzione del valore. Nel caso, invece, di un asset che non genera utile, la domanda e l’offerta non sono guidate dal valore intrinseco, bensì da dinamiche di mercato (per esempio, quanti barili di petrolio si consumano e quanti se ne producono) che sono raramente prevedibili.
Qualora si individuasse uno squilibrio tra domanda e offerta di un asset che non genera utile, l’azione migliore da intraprendere è quella di cercare un asset che genera utile che possa beneficiarne.
Per esempio, se si prevede un aumento della domanda di petrolio (e quindi un aumento del prezzo), ci sono numerose società che ne trarranno beneficio; pertanto, piuttosto che acquistare la materia prima, è meglio acquistare quote di tali società con la consapevolezza che, anche se la previsione non si dovesse realizzare, non si rischiano perdite in quanto le società acquisite generano comunque utile.
Per fare un altro esempio: se si prospetta una salita dei prezzi dell’oro, piuttosto che acquistare un lingotto si potrebbero acquistare quote di una società mineraria, oppure di una società di attrezzature minerarie. Metaforicamente parlando, la posizione migliore da tenere in una corsa all’oro è quella di colui che vende le pale per scavare.
Come Investire
Riprendendo il concetto di valore economico intrinseco, in primis bisogna stabilire la differenza tra valore e prezzo. Il valore è l’espressione numerica di tutte le caratteristiche economiche, sia quantitative sia qualitative, di una società; mentre il prezzo è determinato dal mercato. In altre parole, il valore è la risposta alla domanda “Quanto vale?”, mentre il prezzo è la risposta alla domanda “Quanto costa?”.
Dato che prezzo e valore convergono nel tempo, un investimento si può considerare tale soltanto se acquistato a un prezzo inferiore al valore. Dunque, il processo di investimento consiste semplicemente nella determinazione del valore intrinseco e, successivamente, nell’acquisto, qualora il prezzo fosse inferiore al valore calcolato. Una volta completato, basta poi attendere una successiva rivalutazione data dalla convergenza tra prezzo e valore.
La stima di un valore intrinseco attuale con cui confrontare il prezzo di mercato (concetto alla base del value investing) permette di avere tale valore come punto di riferimento statico in un ambiente economico in continuo cambiamento. L’esistenza di tale punto di riferimento permette all’investitore di visualizzare l’universo di possibili investimenti, scegliendo così i migliori, cioè quelli il cui prezzo è maggiormente a sconto del valore intrinseco (e che di conseguenza offrono la maggior possibilità di profitto).
Data la semplicità concettuale del metodo di “acquistare un investimento per meno di quanto vale”, sorge spontanea la domanda: se è così semplice, perché non lo fanno tutti?
Sebbene possano esserci molteplici risposte a tale domanda, la risposta breve è che, nonostante la semplicità del metodo, la sua esecuzione non lo è affatto. Il calcolo del valore intrinseco di una società è un’arte che richiede esperienza e ore di analisi, le quali non assicurano un risultato certo.
Ricapitolando, dunque, l’investimento consiste nell’acquisto di titoli a un prezzo inferiore al loro valore economico intrinseco, in attesa di una futura convergenza tra i due. Invece, l’acquisto di un titolo a un prezzo superiore al valore intrinseco è una speculazione che si fonda sull’ipotesi che il valore in futuro salirà, giustificando così il prezzo pagato: un’attività molto rischiosa.
L’implicazione logica e immediata dell’affermazione precedente è che esiste una differenza concettuale tra prezzo e valore.
Il prezzo di un bene (o di un investimento) è la quantità di denaro che qualcun altro è disposto ad accettare per vendere tale bene.
Per esempio, il prezzo di una bottiglia d’acqua è la quantità di denaro che il negoziante è disposto ad accettare per venderla. Il valore, invece, è un concetto economico astratto: il valore di una bottiglia d’acqua per un uomo smarrito nel deserto sarà ben diverso da quello di un altro in un contesto meno sfortunato.
Per gli investimenti, il concetto è lo stesso: il valore di un investimento è il valore intrinseco dell’entità in cui si investe o, in altre parole, è il valore che raggruppa tutti gli aspetti economici dell’entità stessa; mentre il prezzo è determinato dal mercato.
Il valore di una società, per esempio, si calcola sulla base degli utili che tale società genererà per i suoi azionisti. Qualora non dovesse mai generare profitto, il suo valore è zero. Ciò nonostante, il mercato potrebbe essere disposto a pagare un prezzo alto in vista di buone prospettive future. In tal caso, essendo il prezzo superiore al valore, si tratterebbe di una speculazione e non di un investimento.
Quando si investe è necessario avere sempre in mente il valore intrinseco dell’investimento, poiché soltanto in tal modo lo si potrà poi confrontare con il prezzo – condizione necessaria affinché lo si possa definire “investimento” piuttosto che “speculazione”. Anche la migliore società del mondo, se acquistata a un prezzo troppo alto, potrebbe essere un pessimo investimento.
Quando Investire
Considerando che la prudenza è una delle principali qualità dell’investitore, non basta acquistare un titolo per meno del suo valore intrinseco, ma bisogna acquistarlo per molto meno.
Se si pensa di aver trovato un titolo che dovrebbe valere € 10, non va acquistato a € 9,50 e neanche a € 8. Va acquistato se il prezzo è € 5 o € 6. Se è proprio un titolo di alta qualità, magari lo si può acquistare a € 7, ma non di più. Qualora dovesse accadere qualcosa di imprevedibile (e molto spesso ciò accade), acquistando a un prezzo troppo alto si potrebbe incorrere in perdite.
Questo concetto si chiama “margine di sicurezza” (in inglese margin ofsafety). Warren Buffett lo descrive utilizzando la metafora della costruzione di un ponte: se si progetta un ponte, e si stima che il carico massimo che lo attraverserà non sarà mai più di diecimila tonnellate, non lo si costruisce in grado di sostenerne undicimila, bensì in grado di sostenerne settantamila o centomila. Questo si chiama margine di sicurezza.
Qual è il margine giusto da applicare?
Non è una scienza esatta, ma se si pensa che un titolo valga € 10, acquistandolo a uno sconto del 30% del valore (quindi a € 7), si avrà un rendimento del 42,8% (se un titolo ha un prezzo di € 7, per arrivare a € 10 deve salire del 42,8%).
Come regola generale, senza l’aspettativa di un rendimento di almeno il 50%, meglio non investire. Bisogna cercare, quindi, di acquistare titoli che siano sottovalutati almeno del 33% (o, in gergo, con un margine di sicurezza del 33%).
Più un titolo è rischioso, più dovrebbe essere grande il margine di sicurezza.
Asset class speculativi e non speculativi:
Investimenti
- Partecipazioni in società (azioni, quote ecc.)
- Obbligazioni
- Immobili
Speculazioni
- Materie prime (grano, mais, cotone ecc.)
- Materiali preziosi (oro, platino, diamanti ecc.)
- Oggetti da collezione (francobolli, monete, opere d’arte ecc.)
Resta Aggiornato sulle Nostre Notizie
Se hai trovato utile questo articolo, condividilo sui tuoi social e scopri di più con Doveinvestire su Google News, Facebook, Twitter. Lascia anche il tuo commento per raccontarci opinioni ed esperienze: il tuo contributo è prezioso.
Per ricevere ogni aggiornamento in tempo reale, attiva le notifiche dal pulsante Segui o unisciti al nostro canale Telegram di Dove Investire
Perché Scegliere Dove Investire?
Con le nostre analisi puntuali e approfondite, ti guidiamo attraverso il mondo degli investimenti, offrendoti ogni giorno spunti concreti su tendenze e opportunità. Il nostro obiettivo? Farti investire con consapevolezza, grazie a informazioni accurate e strategie mirate al tuo portafoglio.
Dove Investire: il tuo alleato per esplorare il mondo degli investimenti e comprendere le sue regole in modo chiaro e affidabile.