
Nel panorama finanziario attuale sta emergendo un clima che alterna euforia improvvisa e momenti di forte tensione, un contesto ideale per generare errori emotivi da parte degli investitori meno preparati. L’ultima ondata di volatilità ha rimesso al centro dell’attenzione Bitcoin, gli indici americani e la voce autorevole di analisti come Tom Lee, noto per previsioni spesso controcorrente.
Proprio Lee ha rilasciato dichiarazioni che meritano un’analisi attenta: da una parte vede un forte potenziale rialzista nel breve periodo, dall’altra non esclude un nuovo drawdown del 20% paragonabile ai grandi scossoni che hanno colpito i mercati negli ultimi anni.
Questa combinazione di segnali tra rischio di shock di politica monetaria, ciclicità dei mercati, dinamiche del leverage e un settore crypto ancora ferito dalla “flash crash” di ottobre costruisce una fotografia estremamente realistica della fase attuale. Un quadro che offre rischi concreti, ma anche opportunità significative per chi sa mantenere lucidità quando la maggioranza si fa prendere dal panico.
Analizziamo qui ciò che emerge dal discorso di Tom Lee, come si sono mossi i mercati nelle ultime settimane e cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi su S&P 500 e Bitcoin, con un approccio utile tanto ai principianti quanto agli investitori più navigati.
Il rimbalzo di Bitcoin e il ritorno del leverage: cosa sta cambiando davvero
Bitcoin è tornato sopra quota 91.000 dollari, un livello che fino a poche settimane fa sembrava distante dopo il crollo del 10 ottobre. L’indicatore Fear & Greed Index, precipitato in area 10 – zona toccata pochissime volte nella storia recente – ora risale verso 18, segnale di una lenta normalizzazione del sentiment.

La dinamica è chiara: quando il panico domina e gli indicatori raggiungono valori estremi, chi mantiene sangue freddo può approfittare di prezzi compressi. È ciò che è accaduto nelle ultime settimane: chi ha comprato nelle fasi di massima paura ora vede i primi risultati, con posizioni tornate in profitto dopo la fase di recupero.
Allo stesso tempo si nota un incremento del leverage che sta tornando nel mercato. Le posizioni long si stanno accumulando dopo un rimbalzo di circa il 13%, comportamento tipico degli investitori emotivi che inseguono il prezzo, spesso esponendosi a nuovi rischi di liquidazione.
Tom Lee: “I mercati potrebbero affrontare un’altra correzione del 20%”
L’intervista a Tom Lee mette in luce due elementi cardine:
- da un lato uno scenario rialzista di fine anno, sostenuto dalla stagionalità positiva e dal miglioramento del sentiment;
- dall’altro la possibilità concreta di un nuovo shock nel 2026, con un possibile tonfo del 20% simile ai grandi drawdown avvenuti più volte negli ultimi anni.
Lee sottolinea come la politica monetaria americana resti un’incognita. Le aspettative sui tagli dei tassi oscillano in modo violento e la volatilità generata dall’amministrazione USA contribuisce alla mancanza di una direzione chiara per gli investitori istituzionali. Questo mix ha compresso l’entusiasmo per le azioni, costringendo molti gestori a periodi di forte sofferenza.
Secondo l’analista, l’anno in corso è stato una compressione di “cinque anni di storia in uno”: il mercato ha affrontato una fase ribassista, rialzi tariffari senza precedenti e un successivo recupero quasi speculare. Molti portfolio manager hanno vissuto uno dei peggiori periodi della loro carriera nelle ultime sei settimane, con un forte processo di derisking. Nonostante questo stress, Lee resta convinto che i fondamentali siano solidi e che una grande parte dell’industria sarà costretta a recuperare esposizione per non restare troppo distante dai benchmark.
Perché un nuovo crollo del 20% non sarebbe la fine: cosa insegna la storia recente
Il mercato azionario statunitense ha mostrato più volte la capacità di assorbire shock violenti e ripartire con forza. Un esempio recente è il pullback del 21% registrato ad aprile, seguito da un recupero del 40% dai minimi. Uno schema che richiama altri bear market tecnici degli ultimi anni.
Durante il ciclo 2021–2022, per esempio, l’indice ha toccato livelli già visti nel 2014. Da quel minimo, nel giro di tre anni, il prezzo è salito di circa 94%. Chi ha avuto il coraggio di acquistare sui minimi della fase ribassista ha visto una crescita quasi raddoppiata del capitale.
Questi numeri mostrano un aspetto fondamentale. L’investitore che ragiona come la massa teme ogni ribasso come fosse l’inizio di un cataclisma; chi si ispira al comportamento degli operatori professionali considera i drawdown come occasioni di accumulo. Il messaggio di Tom Lee è chiaro: non importa se il ribasso sarà profondo, ciò che conta è la capacità di resistere alla tempesta e accumulare valore quando il mercato soffre.
Il mistero del crash del 10 ottobre: il “Black Swan” che ha cambiato la struttura della crypto
Il settore crypto ha vissuto un evento senza precedenti, definito da Lee come “Armageddon”. Un glitch di pricing ha generato una catena di liquidazioni a cascata. In un solo giorno, secondo l’analista, un terzo dei market maker sarebbe uscito dal mercato, con quasi due milioni di conti liquidati. Si è trattato della più grande liquidazione della storia di Bitcoin in 15 anni.
La dinamica ricorda gli shock legati a FTX e Terra/Luna, ma con un impatto tecnico ancora più profondo sul funzionamento delle piattaforme. Diversi commentatori hanno provato ad attribuire l’episodio a cause differenti – problemi tecnici, news su MicroStrategy, errori di gestione del rischio – ma nessuno aveva finora parlato con chiarezza della scomparsa di una parte così importante dei market maker. Questa rivelazione conferma quanto fosse fragile la struttura di mercato nel momento del crash.
Risulta sorprendente che, nonostante il trauma, Bitcoin sia riuscito a stabilizzarsi e invertire lentamente la rotta nelle settimane successive, segno di una domanda sottostante ancora presente e di una narrativa di lungo periodo non cancellata dall’evento.
Crypto come misuratore del rischio e il nuovo ruolo dell’AI
Negli ultimi anni la crypto ha spesso anticipato i movimenti del mercato azionario diventando una sorta di barometro dell’appetito al rischio. Questa volta, però, la situazione appare differente. Secondo Tom Lee, il vero motore della fase attuale non è la crypto, bensì il settore intelligenza artificiale (AI), capace di attirare capitali e attenzione mediatica a una velocità superiore.
Resta comunque probabile, nella visione di Lee, che Bitcoin chiuda l’anno oltre i 100.000 dollari, con la possibilità di segnare un nuovo massimo storico grazie ai suoi classici “10 giorni d’oro”, quelle giornate eccezionalmente rialziste che spesso compaiono verso la fine dell’anno e che storicamente hanno generato una parte rilevante della performance complessiva.
✅ Acquista Bitcoin con un Broker regolamentato
Cosa aspettarsi ora: accumulo di open interest e cicli che si ripetono
Nonostante la riduzione del leverage complessivo, il comportamento umano tende a ripetersi. Dopo il rimbalzo gli investitori tornano a esporsi troppo presto, l’open interest si gonfia di nuovo, il mercato diventa vulnerabile a una nuova “pulizia” di posizioni e Bitcoin torna in laterale o corregge prima di riprendere il trend di fondo.
Il ciclo sembra destinato a replicarsi più volte. L’unico modo per uscire vincitori è avere una strategia solida e la disciplina per seguirla senza farsi trascinare dall’euforia o dal panico. L’obiettivo non è indovinare ogni singolo movimento, ma proteggere il capitale, sfruttare le opportunità di accumulo e restare investiti quando il mercato decide di premiare chi ha avuto pazienza.
Mercato duro, ma colmo di opportunità per chi resta lucido
Il quadro delineato da Tom Lee e dagli ultimi movimenti di mercato descrive una realtà complessa. Da un lato troviamo volatilità estrema, episodi da “cigno nero”, comportamenti emotivi ricorrenti e fasi di paura assoluta che anticipano rimbalzi vigorosi. Dall’altro si apre la possibilità concreta di un nuovo crollo del 20% nei prossimi anni, capace di mettere alla prova anche gli investitori più esperti.
Chi impara a sfruttare questi cicli invece di temerli può costruire un vantaggio competitivo notevole rispetto alla massa. La chiave è mantenere lucidità e adottare un mindset professionale, quello degli investitori che non si fanno intimidire dai ribassi e che considerano il tempo e la disciplina come alleati fondamentali. In un contesto simile, ogni correzione significativa può trasformarsi in un’opportunità di rilievo per chi sa leggere i segnali con freddezza.
Resta Aggiornato sulle Nostre Notizie
Se questo articolo vi è piaciuto, condividetelo sui vostri social e seguite Doveinvestire su Google News, Facebook, Twitter. Non esitate a condividere le vostre opinioni e/o esperienze commentando i nostri articoli.
Per ricevere ogni aggiornamento in tempo reale, attiva le notifiche dal pulsante Segui o unisciti al nostro canale Telegram di Dove Investire
“Dove Investire” ti aiuta a comprendere come Investire nelle Criptovalute nel modo Migliore
Le Nostre analisi sono puntuali e precise e ti permetteranno di districarti nel settore delle Criptovalute che è sempre in costate fermento e movimento.
Ti aiutiamo a capire tendenze, opportunità e novità sempre con un occhio al tuo portafoglio. Non parliamo solo Bitcoin, Ethereum o delle prime della classe, ma di tutte le opportunità offerte dalle Migliori Criptovalute presenti sul mercato.
Investire nelle criptovalute con le giuste competenze e conoscenze può aiutarti a cambiare la tua vita per sempre, ed è quello che vorremmo per te!
Non abbiamo la bacchetta magica ma cerchiamo di offrirti sempre informazioni dettagliate e reali per poter Investire conoscendo più a fondo le Criptovalute e le loro regole. “Dove Investire” è il tuo portale di approfondimento sugli Investimenti.





















