Da qualsiasi angolazione la si vede, la situazione degli NFT è quantomeno incerta.
Secondo nonfungible.com i wallet che hanno generato più di 100.000$ sono 4.536 nel primo quadrimestre del 2022, 2.583 nel secondo quadrimestre e solo 272 nel terzo. Il volume degli scambi è sceso del 77%. Il prezzo medio è sceso del 76%. Già questi dati danno un’idea della situazione attuale degli NFT.
Tutte le statistiche riguardanti i “token non fungibili” sono impietose: siamo di fronte ad un brusco ridimensionamento, solo per usare un eufemismo.
Questo porterà al fallimento del concetto stesso di NFT? O siamo di fronte ad una straordinaria opportunità ed è ancora il caso di valutare di comprare questi, almeno sulla carta, straordinari strumenti finanziari?
Se hai già le idee chiare ma vuoi sapere dove e come poter comprare alcuni dei migliori NFT in circolazione, puoi dare un’occhiata alla guida su cryptofacili.com.
In alternativa, continua a leggere.
Metodologie TOP-DOWN e BOTTOM-UP
Per trovare la soluzione ad un problema o semplicemente per organizzare meglio il lavoro all’interno di un progetto, spesso si utilizza la metodologia TOP-DOWN.
In sostanza si parte dal problema o argomento più generale e si scompone via via in tanti elementi di dettaglio.
È la tipica struttura “piramidale” di un’azienda; nel primo livello c’è l’amministratore delegato, nel livello successivo ci sono i dirigenti, fino ad arrivare al livello più basso dei dipendenti.
A volte però, per trovare le cause di un problema bisogna procedere al contrario, ovvero utilizzare un approccio di tipo BOTTOM UP, partendo cioè dal problema apparente e risalire finché non si trova la radice del problema.
Cosa c’entra tutto questo con gli NFT?
È il tipo di analisi che faremo per cercare di capire perché questi asset finanziari sono in questa situazione e quale futuro potrebbero avere.
Iniziamo la nostra analisi: possiamo considerare gli NFT come parte dell’ecosistema delle criptovalute? Secondo noi si.
Analisi bottom up: il crollo delle criptovalute
Mentre scriviamo questo articolo l’exchange FTX è in bancarotta, e il suo crollo ha trascinato con sé altre piattaforme.
Stiamo parlando di uno tra i maggiori attori al mondo nel film delle criptovalute; parlare di crisi degli NFT non è forse riduttivo?
Anche qui: le monete digitali hanno fallito? Oppure, come in tutti i settori, ci sono persone disoneste e qualche mega scivolone ogni tanto ci sta?
E ancora: la situazione attuale rappresenta un grande opportunità per acquistare asset finanziari ad un prezzo a dir poco interessante o è meglio stare alla larga da questi strumenti così rischiosi?
Lungi da noi dare consigli di investimento; ma è bene sapere (o ricordare) che nella primavera del 2024 è previsto un nuovo halving di Bitcoin: se la storia si ripetesse, potremmo vedere la crypto regina sopra i 100.000$.
Prossimo livello di bottom up: il crollo dei mercati finanziari
Sono crollate solo le crypto o l’incertezza regna sovrana un po’ in tutti i mercati?
L’azionario è debole, l’euro sta risalendo la china solo ultimamente, il VIX, anche detto indice della paura, si è stabilizzato in una fascia più alta rispetto al recente passato, i titoli di Stato USA sono in rialzo (non è un buon segno).
Siamo sicuri che è un problema solo degli NFT? Si sale ancora con l’analisi: stagflazione, crisi energetica, pandemie e guerre
Conosciamo già tutto quello che sta accadendo; stagflazione (ovvero inflazione senza crescita), guerre, pandemie, ecc
È chiaro che siamo di fronte ad un periodo storico molto particolare. È probabile che anche l’immobiliare vada presto in sofferenza e con esso il sistema bancario.
I governi stanno già prendendo alcune misure (ad esempio stabilire un tetto per il prezzo del gas); sono interventi più di facciata che risolutori, ma possono essere comunque importanti per dare stabilità a economia e finanza.
In conclusione
L’approssimarsi del prossimo halving di Bitcoin, previsto per la primavera del 2024, potrebbe dare nuova linfa a tutto il comparto delle criptovalute e a quanto ad esse collegato, NFT inclusi.
La cautela è d’obbligo ma ci piace pensare che non sia già tutto finito; e che le figurine virtuali di Ronaldo continuino a valere centinaia di migliaia di dollari.