Bitcoin e altre criptovalute sono scese bruscamente martedì, ritirandosi da massimi quasi record. Che cosa ha causato questa discesa dei prezzi? Che cosa aspettarsi ora?
È un martedì nero per il mercato delle criptovalute. Il prezzo di Bitcoin e altre criptovalute sono scese bruscamente, ritirandosi da massimi quasi record.
Questa mattina, il Bitcoin (BTC), La moneta digitale più grande del mondo è scesa a 60.000 dollari. Al momento della scrittura , il prezzo del Bitcoin è scambiato a 60.300 dollari in calo di oltre 5 punti percentuale. In calo anche Ethereum (-6,84%), Cardano (5,51%), Solana (5,25%).
Che cosa abbia provocato questo crollo dei prezzi non era chiaro, ma si potrebbe ricercare sulla nuova stretta dalla Cina.
La Cina punta a ridurre i consumi di energia e caccia i miners dal paese
È possibile che le motivazioni siano dovute ancora una volta dalle notizie che arrivano dalla Cina, che sta cacciando i miners dal paese (più della metà dei minatori di Bitcoin del mondo sono ubicati in Cina, molti di loro potrebbero essere diretti in Texas).
A confermare questo è la dichiarazione durante una conferenza stampa martedì della National Development and Reform Commission (NDRC), che ha ribadito che continuerà a “ripulire” l’estrazione di valuta virtuale nel paese.
All’inizio di quest’anno, la Cina ha represso l’estrazione di Bitcoin portando a un emigrazione della comunità di minatori. L’estrazione mineraria è il processo ad alta intensità energetica che crea nuove monete e mantiene un registro di tutte le transazioni dei token digitali esistenti. Questo preoccupa Pechino per la quantità di energia utilizzata per l’estrazione di nuove monete digitali.
L’estrazione mineraria “provoca un grande consumo di energia ed emissioni di carbonio. Non ha alcun impatto attivo per guidare lo sviluppo del settore o il progresso scientifico’. Sono queste le parole dette martedì dal portavoce della NDRC Meng Wei.
Meng Wei ha anche aggiunto:
‘La regolamentazione delle attività di mining di criptovaluta ha un significato significativo nell’ottimizzazione della nostra struttura industriale, nel risparmio energetico e nella riduzione delle emissioni, nel raggiungimento degli obiettivi di emissione di carbonio e neutralità‘.
Il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato lo scorso anno che la Cina mira a raggiungere la neutralità carbonica entro l’anno 2060.
La NDRC ha affermato che si concentrerà sulle società statali coinvolte nel mining di criptovalute. Ha anche affermato che sta considerando di imporre ‘prezzi dell’elettricità punitivi’ contro coloro che partecipano alle attività di estrazione di criptovalute che attualmente pagano un prezzo dell’elettricità residenziale.
Le autorità cinesi si sono concentrate sull’abolizione dell’estrazione di Bitcoin dall’inizio di quest’anno.
Nuove regolamentazioni per Broker crypto
Oltre alle notizie che arrivano dalla Cina, a pesare sul mercato delle valute digitali è anche la clausola nel disegno di legge sulle infrastrutture Usa che minaccia pesanti obblighi fiscali e nuove regolamentazioni sul ruolo dei Broker.
Il disegno di legge prevede che le transazioni di asset digitali per un valore superiore ai 1.000 dollari debbano essere segnalate all’Internal Revenue Service, fatto che potrebbe aumentare significativamente i costi amministrativi di molti Broker crypto.
Bitcoin e altre criptovalute si ritirano dai massimi record
I commenti negativi sulle criptovalute delle autorità cinesi hanno spesso portato a una svendita di monete digitali, anche se tali commenti non sono eccessivamente nuovi.
Il calo dei prezzi delle criptovalute arriva anche quando molti di loro hanno raggiunto i massimi storici a novembre.
Bitcoin ha raggiunto un record di 69.000 dollari il 10 novembre, seguito dal record di Ethereum arrivato l’11 novembre.
Questo discesa dei prezzi potrebbe essere anche una notizia positiva per una visione a lungo termine per gli investitori. Un sano pullback dopo un rally del Bitcoin di 7 settimane da 40 a 69.000 dollari, è più che normale e potrebbe dare la possibilità ad altri invertitori di salire sul “carro” per il prossimo rally verso i 100.000 dollari entro la fine dell’anno come previsto da molti esperti del settore.
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